Migranti e Ue, De Luca vs Salvini: «E al San Giovanni Bosco chiesta polizia da un anno»

Migranti e Ue, De Luca vs Salvini: «E al San Giovanni Bosco chiesta polizia da un anno»
Venerdì 5 Luglio 2019, 17:31
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«Noi abbiamo deciso di cacciare l'affarismo, il parassitismo e la camorra dagli ospedali a cominciare dal San Giovanni Bosco, dove avremmo potuto girarci e non vedere. Salvini non è tenuto a spere queste cose ma ho chiesto da oltre un anno l'istituzione di un posto di polizia in quell'ospedale San Giovanni bosco e sto ancora aspettando». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parlando a Lira Tv. «Anche questa lotta - ha aggiunto - fa parte delle politiche di sicurezza. Non ci sono solo le navi che attraccano, ci sono quelli in trincea nei territori. Due giorni fa hanno otturato lavandini e scarichi al San Giovanni Bosco e allagato gli ambienti. Vorrei dire a questi giovanotti di non perdere tempo, è assolutamente inutile, vi butteremo fuori e vi terremo fuori. E se qualcuno pensa che il problema si risolve chiudendo l'ospedale, dico che lo terremo aperto al sevizio dei cittadini e chiuderemo le porte ai delinquenti». Sulla sanità campana, De Luca ha criticato il governo che «sta ancora alla penna di papera, hanno i dati del 2015, mentre i Lea della Campania sono a quota 172 e non accettiamo i loro ritardi. Lunedì dovevo avere un incontro con il presidente del consiglio Conte su questo, mi hanno chiamato per rinviare perché tornava da Osaka e hanno aggiornato questo incontro, lo attendo con fiducia per spiegargli perché dobbiamo uscire dal commissariamento». 

De Luca tira in ballo Salvini anche sulla questione immigrazione. Sugli sbarchi dei migranti «c'è un problema anche del governo. In Europa abbiamo un problema quando Salvini su 7-8 riunioni dei ministri dell'Interno europei si presenta una sola volta e il 90% del suo tempo è dedicato a problemi di bandiere di partito e campagna elettorale». Non puoi essere assente - ha aggiunto il governatore - al 90% delle riunioni perché è lì che si decide. Non c'è una proposta italiana per l'Africa, è impossibile avviare e pretendere che sia l'Onu a gestire i campi di accoglienza in Africa. Le Nazioni Unite intervengono sulle guerre ma per tutelare 7mila migranti nei campi in Libia non possono intervenire anche con i caschi blu e su questo c'è un vuoto di iniziativa del governo inaccettabile. Servono iniziative in Africa per filtrare il flusso dei migranti ma questo governo è più interessato a fare propaganda che a risolvere il problema». 

«Considero irritante l'atteggiamento di chi guida una nave e pretende in modo assoluto di sbarcare in Italia. È insopportabile, nessuno mi convincerà del fatto che la Sea Watch ferma 17 giorni non potesse andare ad esempio in Corsica o in un altro porto d'Europa. Perché non hanno tentato?». «C'è un atteggiamento strumentale che mi pare irritante e insopportabile nei confronti dell'Italia. Serve anche un' operazione verità, siamo concentrati ossessivamente sui 40 della Sea Watch mentre di fianco passano barchini e canotti con decine e decine di migranti. È una cosa da manicomio. Noi guardiamo il bidone e i migranti sbarcano con piccole imbarcazioni. Ce ne siamo accorti dove vanno a finire?». De Luca ha ricordato i doveri «di umanità e sicurezza. Quando abbiamo persone che rischiano la vita, donne incinte, bambini sole, che hanno davanti agli occhi le torture subite in Libia non possiamo girare la testa. I campi di concentramento in Libia sono un inferno. Altro capitolo è quello che si fa in concreto per risolvere un problema gigantesco».

Infine una chiosa sulle universiadi: «Abbiamo dato una bella immagine di Napoli e della Campania. È stato un investimento importante della Regione: pur sapendo che avevamo tempi scannati e che era un'impresa quasi al limite dell'impossibile, abbiamo deciso di farlo perché è un evento di valore mondiale in sé, un momento d'incontro con i ragazzi di 130». Vincenzo De Luca spiega i motivi che hanno indotto la Regione Campania ad accettare la sfida «Universiade 2019».  «Il secondo motivo era quello di sfruttare un'occasione unica di promozione turistica. Mi hanno detto che la manifestazione è stata vista da un miliardo di persone e anche per questo nel mio intervento ho provato a parlare agli stranieri. Ora noi dobbiamo essere bravi a capitalizzare questa promozione che abbiamo fatto. Infine, abbiamo voluto questo evento per una ragione tutta nostra: le Universiadi passeranno ma rimarranno le grandi periferie, i grandi quartieri della paura. L'idea che abbiamo avuto è questa: utilizzare lo sport come un canale privilegiato per aggregare i giovani, per appassionare le ragazze e i ragazzi, trasmettere i valori positivi, di dialogo, di realtà, di rispetto reciproco. Questo obiettivo è perseguibile, perché abbiamo dotato la Campania e le sue principali città degli impianti che possono consentire la nascita di un movimento sportivo giovanile».  
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