Napoli, De Magistris presenta il programma di Unione Popolare

Napoli, De Magistris presenta il programma di Unione Popolare
Martedì 16 Agosto 2022, 14:55 - Ultimo agg. 17:44
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«Abbiamo appena pubblicato sul nostro sito "L'Italia di cui abbiamo bisogno" il programma di Unione Popolare. 120 proposte che offrono soluzioni per i principali problemi del paese, rimettendo al centro la collettività e i suoi bisogni» afferma in una dichiarazione Luigi de Magistris portavoce di Unione Popolare.

«È un programma per la pace, per la giustizia sociale ed ambientale, per i diritti dei lavoratori, per gli studenti, per i pensionati.

Per tutti coloro che in questi anni si sono sentiti colpevolizzati da chi, ricco e privilegiato, si rifiuta di ammettere che le politiche che gli garantiscono ricchezza e privilegio stanno distruggendo il paese. È un programma contro i professionisti del malaffare, contro i detentori di rendite di posizione che, pur di mantenere queste rendite, sono disposti a peggiorare la vita di chi ha già poco.

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Contro tutte le Mafie, sia quelle della strada sia quelle dei colletti bianchi, contro la corruzione, contro la grande evasione. È un programma contro chi devasta l’ambiente, contro chi sfrutta i sogni, le speranze e i talenti dei giovani per garantirsi il più bieco profitto. È un programma per la salute, per l’istruzione, per l’acqua.

Per i diritti e i beni pubblici, perché la cosa pubblica torni ad essere al servizio di tutti i cittadini. Un programma per la pace. Perché il ruolo storico del nostro paese è quello di centro del Mediterraneo, luogo di unione e cooperazione tra popoli e culture. È un programma che lotta contro la povertà, perché la povertà non è una colpa, ma solo una condizione. Ed è compito dello Stato migliorare la condizione di chi sta peggio, non colpevolizzarlo mentre si garantisce il privilegio di chi ha troppo. È un programma per le periferie. Per il Sud da tempo dimenticato e per quel Nord che ormai è diventato anch’esso periferia. Perché il mondo non finisce nelle Ztl di poche grandi città». conclude l'ex sindaco di Napoli

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