De Magistris: «Sono io l'antiSalvini. Se si vota nel 2019 mi candido premier»

De Magistris: «Sono io l'antiSalvini. Se si vota nel 2019 mi candido premier»
Mercoledì 21 Novembre 2018, 18:27
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Se si votasse l'anno prossimo Luigi De Magistris potrebbe candidarsi per fare il premier? «Se si vota l'anno prossimo bisogna mettere in campo un'alternativa politica ed in quel caso potrei esserci, con un fronte democratico nazionale, una coalizione civica nazionale. Se si va a votare l'anno prossimo e noi dal primo dicembre in poi riusciamo a far crescere questo fronte popolare democratico credo che noi ci saremo». Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ospite della trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

Che premier sarebbe Luigi De Magistris? Potrebbe essere uno alla Conte? «Sarei come mi vedete, il contrario di questi qua. Le alternative più convincenti vengono dal basso: da chi amministra sui territori, da chi li difende con associazioni, comitati e reti civiche, persone che hanno dimostrato in modo credibile di non tradire i valori costituzionali. Mettendo insieme queste alternative dal basso si può governare». Lei vorrebbe essere l'anti Salvini? «Si, perché lui costruisce il suo consenso sul rancore e l'odio verso gli altri mentre bisogna lavorare sulla coesione, la solidarietà e l'amore, non l'odio». Salvini ha parlato di emergenza mondiale per i rifiuti. «L'emergenza mondiale semmai è Salvini...».

Il voto per le politiche ci dovrebbe essere tra diversi anni, nel 2023. «Io credo che si andrà al voto prima. Se si va a votare alle politiche dopo le europee - prosegue il sindaco - bisogna mettere in campo un'alternativa politica a quest'onda nera che avanza». A breve però ci saranno le elezioni europee: è possibile una sua candidatura? “Io ho il mandato da sindaco fino al 2021, è molto difficile che possa candidarmi. Stiamo valutando la possibilità di fare una lista per le europee, in quel caso potrei candidarmi e poi lasciare il posto. Ma in questo momento è più no che sì». E per le regionali? «Si voterà nel 2020 – ha detto De Magistris a Rai Radio1 - pochi mesi prima della fine del mio mandato. Un po' ci sto pensando». Non le va bene il governo di De Luca? «Di De Luca va bene solo il fatto che ce la sta mettendo tutta per farmi candidare a presidente della Regione...». Tra queste ultime tre opzioni qual è la più probabile? «La cosa più probabile è che arrivi alla fine del mio mandato da sindaco, la seconda opzione è la regione. La terza, le europee, è molto difficile».

De Magistris parla anche del Napoli. Come va con De Laurentis? «Insomma...». Ha detto che il presidente del Napoli è un cercatore di funghi... «Nel senso che lui ogni tanto dice che vorrebbe realizzare lo stadio da un'altra parte. Ma non si può che giocare a Napoli». È più quello che ha dato o quello che ha preso da Napoli? «De Laurentis ha preso una squadra messa male facendo un lavoro importante, specie sui bilanci». Non vedete più nemmeno la partita insieme allo stadio. «Lui ha fatto qualche invettiva negli ultimi tempi e dato che la partita è un momento di gioia...». E ora dove si siede al San Paolo? «Dove capita. Allo stadio non ci vediamo da quando è venuto il Psg». Vi parlate, però. «Certo, negli incontri istituzionali».

Intanto state ristrutturando lo Stadio San Paolo. «Stiamo facendo i lavori, un po' alla volta, lo stiamo ristrutturando». De Laurentis - hanno chiesto i conduttori - è un po' taccagno? «Un pochino, ha un po' la mano tirata...». Dovrebbe spendere qualcosa in più per lo stadio o per la squadra? «Per lo stadio non ha cacciato un euro. La squadra l'anno scorso con un paio di giocatori in più a gennaio avrebbe vinto lo scudetto». In un suo ipotetico governo, quale ministero darebbe a Sarri, ex allenatore del Napoli da lei molto apprezzato? «Sarebbe il ministro dell'Ambiente, perché ha valorizzato tanto la nostra città attraverso la squadra e visto che l'ambiente ha bisogno di esser valorizzato lo metterei lì». E ad Ancelotti? «Visto che ha lavorato molto all'estero, facendo ottime cose, lo metterei al ministero degli Esteri». E più facile che lei diventi premier o che il Napoli vinca la Champions League? «Che il Napoli vinca la Champions».
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