De Magistris presenta il simbolo di Unione Popolare: «Ma M5S e Sinistra non correranno con noi»

De Magistris presenta il simbolo di Unione Popolare: «Ma M5S e Sinistra non correranno con noi»
di Emiliano Caliendo
Giovedì 4 Agosto 2022, 16:00 - Ultimo agg. 5 Agosto, 08:14
6 Minuti di Lettura

L’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, leader di Unione Popolare la chiama «suggestione». Ovvero l’invito al M5S dell’ex premier Giuseppe Conte a unire le forze in vista dell’appuntamento elettorale. Una proposta, dice de Magistris in occasione della presentazione del simbolo di UP nel capoluogo partenopeo, diretta a coloro che «non stanno nel sistema, non sono allineati o a chi come Conte dice di non voler più stare con Draghi e col PD, tornando alle origini del M5S». L’appello resta però inascoltato. «Chi fa politica – afferma l’ex pm - lancia un messaggio. Lo abbiamo lanciato a chi è stato agganciato alle forze del sistema, abbiamo guardato al dibattito tra militanti, dirigenza, elettori di Sinistra italiana e dei Verdi. Invece vediamo che finora Conte di fronte al nostro appello è stato in silenzio, gli altri sembra vadano nel centro». De Magistris va quindi avanti per la sua strada in solitaria: «Noi siamo quelli che ci sono sempre. Andremo avanti determinati perché nel popolo c'è un pensiero molto vicino al nostro. Quello del salario minimo, del no alla guerra, della lotta alle diseguaglianze, del contrasto alle mafie e dei beni comuni». Temi ripresi dalla sua Unione Popolare, conglomerato elettorale che riunisce diverse forze della sinistra radicale: il gruppo parlamentare ManifestA, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Partito del Sud, Risorgimento Socialista, DeMa, Paese Reale. L’ex primo cittadino, che avrà dunque il ruolo di portavoce facendo sintesi tra le varie anime del cartello, poi rincara la dose su quello che poteva essere il sodalizio con Conte. «Noi vogliamo fare una campagna elettorale dove si parla dei problemi: Conte è stato in silenzio; quindi, evidentemente ha deciso di non accogliere un invito che poteva essere entusiasmante, quello di costruire un polo alternativo alle destre e a un grande centro di cui è azionista di maggioranza e playmaker Letta. È lui che deve distribuire le quote tra Calenda, Renzi, Mastella, Di Maio, Fratoianni, Bonelli. Tra chi deve giocare e chi sta in panchina, lui fa l'allenatore». 

Strali anche sul leader di Azione, Carlo Calenda, che ritiene sovraesposto mediaticamente: «Lo fanno passare per Aldo Moro – ironizza - Vediamo ogni giorno Calenda in televisione. Ma si è mai presentato alle elezioni, ha mai fatto una campagna elettorale? Io sono alla quinta, in condizioni sempre improbe. Chi finanzia Calenda? Perché sta ogni giorno come se avesse il 20%? I sondaggi se li fa lui insieme a quelli che lo finanziano». Resta il nodo delle firme per la presentazione delle liste da raccogliere entro il 21 agosto, senza le quali Unione Popolare rischia di non correre per le elezioni: «Lo Stato – lamenta de Magistris - ci sta costringendo a prendere le firme in pieno agosto quando i dipendenti comunali, gli avvocati stanno in ferie, e noi dobbiamo prendere 35mila firme che prenderemo». Sul punto punge poi il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: «Voglio rassicurare anche qualcuno, per esempio Fratoianni, che dice: tanto quelli non raccolgono le firme. Rassicuriamo Fratoianni, noi le firme le raccoglieremo, anche sotto l’ombrellone. Perché abbiamo entusiasmo, voglia, amiamo questo Paese e ci mettiamo la faccia, sapendo che abbiamo tutto da rischiare». Sinistra Italiana per la vicinanza d’idee all’ex sindaco di Napoli sarebbe sulla carta ancora un potenziale alleato di Up, ma de Magistris non crede più a quest’ipotesi: «Secondo me alla fine Sinistra Italiana andrà col Pd. Questa è la sensazione che si ha. Noi invece vogliamo unire i tanti che in SI, Europa Verde, i delusi del M5S, un astenuto su due, non si sentono rappresentati. Poi in politica può sempre accadere tutto fino al giorno prima della chiusura delle liste. Se volete una previsione resteremo così come siamo allargandoci tra associazioni e movimenti». De Magistris spiega che probabilmente si candiderà nella città che ha amministrato per 10 anni: «Valuteremo dove è più opportuno che il capo della coalizione si candidi. È verosimile che mi candiderò anche a Napoli, lo decideremo tra oggi e domani, chiuderemo le liste e inizieremo a raccogliere le firme.

E lunedì faremo un'iniziativa pubblica con i banchetti». 

Il simbolo elettorale con sfondo viola, con la scritta «Unione Popolare» con l’aggiunta dei colori dell’arcobaleno, sta lì a dimostrazione del fatto che UP per il suo portavoce nazionale è «l'unica coalizione pacifista in Italia realmente credibile». De Magistris, quindi, spiega nel dettaglio la posizione che assumerà in politica estera, asserendo che la Nato così com’è non va più bene. «La Nato progressivamente va superata. Siamo per costruire la fratellanza universale, l’Europa dei popoli, della solidarietà, della giustizia sociale e ambientale. Non siamo per far sì che ci sia una guerra fredda permanente. Siamo contrari al fatto che il popolo russo venga considerato un nemico del popolo occidentale. Siamo contro tutte le guerre, che fanno schifo, tanto la guerra di Putin quanto le guerre fatte dalla Nato in paesi a noi molto vicini». Sbeffeggia poi il ministro degli esteri Luigi Di Maio: «Siamo anche contrari alle provocazioni internazionali che si fanno in questi giorni. Mentre Di Maio dovrebbe fare il ministro degli esteri invece sta col cappello in mano per cercare un posto in Parlamento, abbiamo una crisi internazionale gravissima che ci può avvicinare sempre di più all’estensione del conflitto a Taiwan a seguito della visita di Nancy Pelosi. Noi costruiremo politiche di diplomazia, pace, ascolto. Siamo per lo stato della Palestina, i curdi. E non lo siamo a giorni alterni come Draghi quando dice che Erdogan è un tiranno, poi il giorno dopo gli stringe la mano dicendo che è il miglior alleato. Queste cose contraddittorie, schizofreniche, incoerenti e inqualificabili nel nostro campo non le vedrete mai». 

Video

La conferenza stampa di questa mattina è stata anche l’occasione per presentare una new entry di Up, Piera Aiello, deputata siciliana eletta nel 2018 col M5S, cognata di Rita Atria, testimone di giustizia suicidatasi a seguito della strage di via D’Amelio. «Sarò candidata sicuramente in Sicilia e ho chiesto fortemente di fare il nostro primo comizio a Castelvetrano, il paese di Matteo Messina Denaro, dove c'è il figlio di Cimarosa, un collaboratore di giustizia, che è rimasto sui territori nonostante le minacce. Andiamo lì per dare un forte segnale, per dire che noi ci siamo», ha dichiarato la parlamentare siciliana. Seguiranno de Magistris in questa avventura elettorale la senatrice Paola Nugnes, le deputate Silvia Benedetti, Yana Ehm, Doriana Sarli, Simona Suriano, gli ex assessori al comune di Napoli Giovanni Pagano e Carmine Piscopo e il leader di Potere al Popolo Giuliano Granato. Tutti presenti in occasione della presentazione del simbolo di Up. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA