De Majo lascia il Comune di Napoli, la compagna di Fico la difende: «Eleonora è una risorsa»

De Majo lascia il Comune di Napoli, la compagna di Fico la difende: «Eleonora è una risorsa»
di Luigi Roano
Venerdì 12 Marzo 2021, 09:00 - Ultimo agg. 13 Marzo, 09:29
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Comunque la si veda, il terremoto politico provocato dalle dimissioni di Eleonora De Majo da assessore alla Cultura del Comune, continua a far tremare Palazzo San Giacomo con scosse che vanno ben oltre l'assestamento. Il sindaco Luigi de Magistris dice che la De Majo è ingrata «e che lui l'ha difesa contro la città». E dall'entourage dell'esponente di Insurgencia spuntano 300 firme che spiegano: «Vogliamo ringraziare Eleonora. Vogliamo ringraziarla per esserci stata sempre, durante questi mesi di enorme difficoltà per il mondo della cultura. Vogliamo ringraziarla per aver tenuto sempre aperta la porta dell'assessorato». E ancora: «Con le sue dimissioni Napoli perde una risorsa importantissima. Sappiamo che non finisce qui, e ci auguriamo che Eleonora possa tornare presto sulla scena politica della città». E tra questa firme ne spunta una molto pesante e significativa. È quella di una fotografa che si chiama Yvonne De Rosa, la compagna del presidente della Camera Roberto Fico. Fondatrice di Magazzini fotografici, donna sensibile che ha scritto già un paio di libri dove i suoi scatti danno la possibilità di guardare il mondo da più prospettive. Perché questa premessa? Per affermare un principio al quale - raccontano quelli che la conoscono bene - tiene molto: lei è una donna dal profilo pubblico al netto del felice e solido legame con la terza carica dello Stato. Le firme sono ben 300 e oltre a quella della fotografa, c'è per quella di un altro big della fotografia come Luciano Ferrara. Poi Lello Arena, Rosario Esposito la Rossa, l'editore di Scampìa. Domenico Ciruzzi, avvocato e presidente del Premio Napoli. 

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Chiarito il principio è innegabile che la firma della De Rosa ha un valore anche e soprattutto politico, perché difende il lavoro della De Majo e perché il suo compagno è messo anche dal Pd in prima fila come candidato a sindaco di Napoli.

Il feeling politico con quel mondo il presidente della Camera ce l'ha anche a lui a prescindere, del resto la stessa de Majo nell'intervista rilasciata a Il Mattino riguardo ai candidati a sindaco è molto esplicita: «Bisogna guardare agli interessi generali della città, in questo momento di grave crisi, e tutelare innanzitutto le fragilità, senza pregiudizi vanno valutate le ipotesi in campo. Certo che proposte autorevoli come quelle che leggiamo in questi giorni, massime cariche dello Stato, con cui abbiamo condiviso lotte e battaglie come quella per l'acqua pubblica o per contrastare i disastri ambientali, così come lo spessore di talune proposte civiche, possono aiutare il dialogo». L'identikit è quello di Fico, è la terza carica dello Stato che ancora oggi si batte per l'acqua pubblica e Napoli, per volontà di de Magistris, è l'unica grande città a mantenere interamente pubblica la gestione del bene primario per la vita. Insomma, punti di vista molto simili che potrebbero incontrarsi e dialogare per il dopo de Magistris, se dovesse essere Fico il candidato sindaco del centrosinistra allargato al M5S. 

Sono indiscrezioni, boatos, ragionamenti più che scelte vere e proprie quelle del sindaco che deve sostituire la De Majo: ma come? Con quali forze politiche e con chi? Il clima politico nella maggioranza è molto, ma molto teso e gli alleati di de Magistris si sfilano uno a uno. Mario Coppeto de la Sinistra scrive su fb: «Occorrono ancora molti chiarimenti sulla vicenda De Majo, ma sopratutto come si evince dalla lettera di dimissioni, occorrono molti chiarimenti sull'intera vicenda politica e questi chiarimenti non spettano certo all'assessora». In questo contesto lo sgangherato mondo arancione continua a macinare fantasie. Nella sostanza girano tre nomi di tre possibili sostituiti della De Majo. Ambisce alla poltrona di assessora alla Cultura Laura Bismuto, la consigliere pasionaria che ora è una strenua sostenitrice di Alessandra Clemente. Un connubio che le ha già fatto piazzare in giunta con la delega al Lavoro Giovanni Pagano. Di lotta e di governo, un lsu noto alla Digos più che alle cronache politiche. Non ambisce - e probabilmente non lo sa nemmeno di essere in nomination - Enzo Avitabile, cantautore internazionale una eccellenza napoletana che stima il sindaco, ma da qui a dire che è disponibile a fare l'assessore alla cultura ce ne passa. Terza e ultima nomination sarebbe un ritorno, quello di Alessandra Sardu ex assessore all'Avvocatura defenestrata da de Magistris per fare posto ad altri.

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