Debiti del Comune, sì di Forza Italia al «patto salva Napoli»

Debiti del Comune, sì di Forza Italia al «patto salva Napoli»
di Luigi Roano
Mercoledì 17 Novembre 2021, 09:07 - Ultimo agg. 18 Novembre, 07:18
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Ieri il vertice con il ministro per la Cultura Dario Franceschini a Palazzo San Giacomo. Certo si è parlato di sito Unesco, di investimenti sulla cultura, ma di sicuro il sindaco Gaetano Manfredi non si sarà lasciato sfuggire l'occasione di illustrare la condizione dei conti di Palazzo San Giacomo «in dissesto di fatto» per dirla alla maniera del sindaco. Non avrà perso l'occasione Manfredi per chiedere al ministro di pressare il Governo perché quella «norma speciale per Napoli» per traghettare la città fuori dalla palude del debito qualcuno del Patto per Napoli, cioè Pd, M5S e Sinistra, trovino il coraggio di intestarsela e di proporla al premier Draghi. Perché a oggi si è parlato molto e si è fatto poco o nulla.

Oggi Manfredi - sempre a Palazzo San Giacomo - incontrerà la ministra per la Coesione e il Sud Mara Carfagna da sempre vicina alla città. E la notizia di ieri - rispetto al Patto per Napoli - è che tre parlamentari campani di Forza Italia si schierano: «L'impegno di Forza Italia sul Patto per Napoli sarà assoluto, sarà massimo» assicurano Domenico De Siano, Antonio Pentangelo e Carlo Sarro. «Siamo fiduciosi - sottolineano - un disimpegno del Governo sulla capitale del Sud non è immaginabile: non sarebbe accettabile far pagare ai cittadini di Napoli le responsabilità di dieci anni di mala amministrazione della città».

Così i tre forzisti: «Solleciteremo e impegneremo il Parlamento e, soprattutto, il Governo perché gli impegni assunti da quella politica che oggi lo rappresenta vengano debitamente onorati». Fulvio Martusciello, coordinatore cittadino degli azzurri, è caustico verso Manfredi: «Da qualche giorno si sono intensificati i contatti tra il sindaco di Roma Gualtieri e Draghi, contatti culminati in un incontro, in cui si è parlato concretamente di un intervento straordinario per Roma. Abbiamo l'impressione che Manfredi sia lento e troppo rivendicativo, facendo leva solo sulle relazioni che il suo assessore al Bilancio avrebbe all'interno del Pd. Questo Governo ha al suo interno diverse sensibilità che se non coinvolte lasceranno il Patto per Napoli solo sulla carta» l'avvertimento di Martusciello.

Marco Sarracino, segretario metropolitano del Pd, guarda con ottimismo all'azione dei tre deputati azzurri: «L'apertura di Forza Italia a un impegno sul Patto per Napoli - dice - è un segnale molto positivo. Il Partito Democratico ha sempre lavorato per la più ampia adesione possibile di tutte le forze politiche ad un sostegno finanziario nei confronti della città». Anche Manfredi è compiaciuto dalla posizione di Fi: «Sono molto fiducioso che tutti i parlamentari di qualsiasi parte politica sosterranno questo intervento che è indispensabile» racconta l'ex rettore. «Noi dobbiamo fare un patto per i napoletani, la città ha bisogno di un intervento altrimenti non siamo in grado di poter amministrare, di far ripartire la città dopo anni molto complicati e per farlo abbiamo bisogno di un'azione complessa e integrata che però deve partire da un intervento statale: non c'è altra soluzione». Manfredi quindi chiama i ministri: «Ieri ho visto il ministro Franceschini per gli investimenti del Pnrr in cultura, oggi vedrò la ministra Carfagna per Bagnoli e gli investimenti per le infrastrutture per Napoli. C'è un grande sforzo da parte di tutti i ministri a cui dobbiamo essere grati». Per il sindaco «Napoli ha bisogno del supporto di tutto il Governo e stiamo lavorando con grande impegno per dare una prospettiva a questa città».

Cosa chiede Manfredi? «I numeri sono chiarissimi: abbiamo un debito di circa 5 miliardi e uno squilibrio di spesa corrente molto importante di alcune centinaia di milioni. È chiaro che senza un intervento straordinario è molto difficile rimettere in piedi il bilancio». Ecco su questo versante la partita è aperta sia con il Mef che con il ministero dell'Interno retto da Luciana Lamorgese. Al Mef l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta già c'è stato un paio di volte, il prossimo e decisivi appuntamento ci dovrebbe essere la prossima settimana. Dalle parte del ministero delle Finanze hanno presentato un paio di ipotesi: la copertura della rata del debito per 3-5 anni. Essendo la rata da 174 milioni in tre anni si arriverebbe a quella cifra di circa 600 milioni chiesta come primo intervento dal sindaco. L'accollo del debito da parte dello Stato è una opzione ma comporterebbe l'aumento della tassazione per i napoletani. La soluzione a cui però la squadra del Comune sta lavorando passa per la Lamorgese. Vale a dire un alleggerimento del «Fondo crediti di dubbia esigibilità» che se dimezzato potrebbe garantire al Comune soldi cash per un miliardo immediatamente.

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