Debiti dei Comuni, governo sordo sui fondi salva-Napoli: sarà battaglia in Senato

Debiti dei Comuni, governo sordo sui fondi salva-Napoli: sarà battaglia in Senato
Venerdì 5 Novembre 2021, 12:00 - Ultimo agg. 6 Novembre, 08:04
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Il peso del debito e la minaccia di gettare la spugna. Ancora una volta, ad un mese esatto dalle elezioni, il sindaco minaccia di lasciare se non arriveranno le risorse promesse nel Patto per Napoli. E di cui, per ora, non c'è alcuna traccia nella prossima legge di Bilancio. Servirebbero invece «tra i 100 e i 200 milioni l'anno per la spesa corrente, per cinque anni. E abbiamo bisogno di almeno mille unità tra personale tecnico per il Pnrr, informatici, vigili urbani, impiegati, dirigenti», è l'allarme che lancia il primo cittadino in un forum di Repubblica. Anche perché davvero, a quanto trapela, per ora non c'è alcun fondo ad hoc nella prossimo Bilancio del governo Draghi. Se non, dalle prime bozze in circolo, 250 milioni per i prossimi due anni per tutti i comuni italiani. Ma non è una pietra sopra se il Pd con l'M5s e Articolo Uno sono pronti a una battaglia di trincea a suon di emendamenti non appena il testo arriverà nella discussione in Senato. Battaglia da portare avanti anche con l'aiuto di una pattuglia di Forza Italia da cui ci sono già segnali in tal senso. L'unica strada, quindi, per reperire più fondi è il campo di palazzo Madama. 

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D'altronde il grido d'aiuto del sindaco di Napoli ieri mattina è stato subito recepito. «Manfredi ha assolutamente ragione: è stato fatto un patto prima della sua candidatura e adesso nella legge di bilancio lo dobbiamo far rispettare», afferma ministro degli Esteri grillino, Luigi Di Maio. Subito dopo è il turno del vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano. «Se non mettiamo Napoli in condizioni di garantire i servizi e giocarsi la partita del Pnrr, assicurando le risorse umane e finanziarie necessarie, a perdere la sfida sarà tutta l'Italia. Nella legge di bilancio l'impegno sul Sud va ripreso e rilanciato con forza», dice l'ex ministro del Mezzogiorno in un tweet. Ma poco prima ha già telefonato a Manfredi per assicurargli che il partito farà di tutto in Senato per assicurare i fondi. Solo l'ex sindaco Luigi de Magistris attacca: «Io mai mi sarei sognato nemmeno di pensare solo astrattamente di mollare perché i soldi non arrivavano.

Abbiamo resistito 10 anni e mezzo. Senza viveri. Le capacità emergono in tempesta, non quando tutto è calmo. Peccato che anche l'allora ministro Manfredi non ha pensato di impegnarsi con solerzia per sostenere economicamente, finanziariamente e normativamente la città». Poi è l'ex rettore a tornare sull'argomento. «Il governo sta lavorando per dare una risposta ai problemi della città e sono fiducioso che ci sarà una soluzione. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter intercettare queste risorse e spenderle al meglio perché - argomenta a margine delle celebrazioni per la festa delle forze armate - la situazione di Napoli è la più critica nel Mezzogiorno e in Italia». E aggiunge: «Se non saremo messi in condizione di poter fare quello che i napoletani e il Paese si aspettano, poi faremo le valutazioni». Poi in serata a Porta a Porta un altro allarme per i fondi del Pnrr: «Non ci sono dirigenti tecnici di ruolo al Comune di Napoli. Senza la capacità amministrativa necessaria per preparare i progetti, rischiamo di perdere una parte dei fondi del Pnrr. Abbiamo a disposizione circa 1 miliardo di euro, sarebbe utile già riuscire a spenderne il 30 per cento».

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