Napoli, gaffe DeMa: la festa dell'orgoglio partenopeo oscura le Quattro Giornate

Napoli, gaffe DeMa: la festa dell'orgoglio partenopeo oscura le Quattro Giornate
di Luigi Roano
Giovedì 6 Agosto 2020, 09:30 - Ultimo agg. 14:05
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È un caso l'istituzione della «giornata dell'orgoglio partenopeo» varata dalla giunta giusto 3 giorni fa. E a sollevarlo è Mario Coppeto di Sinistra in Comune nel bel mezzo della seduta del Consiglio comunale del rendiconto di bilancio. È un caso perché secondo Coppeto questa ricorrenza non può coincidere con le Quattro giornate di Napoli vale a dire con la liberazione di Napoli dal nazifascismo a opera del popolo e degli scugnizzi. Un tema che trova d'accordo il professor Guido D'Agostino, docente di Storia Moderna e Storia del Mezzogiorno alla Federico II e presidente dell'Istituto Campano per la Storia della Resistenza che trova «inopportuna l'iniziativa». Ma dissidente Antonio Amoretti classe 1927 tra quelli che quelle giornate le ha vissute è uno di quelli che i nazisti e i fascisti li ha combattuti imbracciando il fucile.

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LA RICORRENZA
«La giornata dell'orgoglio partenopeo» - la delibera porta la firma del sindaco Luigi de Magistris - sarà celebrata il 30 settembre, «in coincidenza con una delle Quattro giornate di Napolì, affinché - da questo e per gli anni avvenire - i napoletani possano ricordare con orgoglio i motivi per cui essere fieri della propria appartenenza identitaria». Una iniziativa su proposta della delegata del sindaco e responsabile di «Napoli Città Autonoma», Flavia Sorrentino, e dal vicepresidente del Consiglio Comunale Fulvio Frezza. «Rientra - si legge nella nota del Comune - tra le linee di azione del Manifesto di Autonomia della Città di Napoli e - in analogia con quanto avviene per le comunità autonome di altri Paesi - ha l'obiettivo di salvaguardare la memoria storica, valorizzare la cultura napoletana, riconoscere il valore di quanti hanno lottato per la difesa delle nostre terre e celebrare chi, attraverso le proprie imprese, porta in alto il nome di Napoli nel mondo». Non è finita qui perché la giornata si sostanzierà «con un programma di eventi e l'attribuzione di un premio ai cittadini napoletani che nel corso dell'anno si saranno maggiormente distinti per i risultati raggiunti nel campo culturale, artistico, tecnico, scientifico, imprenditoriale».

LO STRAPPO
Coppeto non cista e ribatte: «Mi sta bene l'istituzione la giornata Dell'orgoglio partenopeo quello che non mi piace è che coincida con le Quattro Giornate di Napoli. Per questo ho chiesto al sindaco una riflessione per spostare la data. La liberazione dal nazifascismo che celebriamo con le Quattro giornate ha una sua sacralità, si basta da sola non c'è bisogno di aggiungere altro». Antonio Amoretti, monumento vivente di quei giorni e presidente dell'Anpi, è di diverso avviso. «Parlerò con il mio amico Mario - racconta - per me qualsiasi iniziativa antifascista che serva ricordare le Quattro Giornate mi sembra giusta io l'approvo. Anzi ringrazio il sindaco e chi ha collaborato per istituita la giornata dell'orgoglio partenopeo. Noi dell'Anpi stiamo portando avanti l'iniziativa di ripulire tutte le targhe in marmo e affidare questo compito ai ragazzi perché ricordino e imparino cosa significano quei giorni. Questo è lo spirito che bisogno avere». Arriviamo al professor D'Agostino. «Servono motivi molto profondi per istituire una giornata dell'orgoglio ma mi sembra inopportuno farla coincidere con le Quattro Giornate. Napoli deve essere orgogliosa della sua storia io ho scritto un libro Orgoglio 1943. Però la storia della liberazione meglio lasciarla stare perché si può essere orgogliosi anche per un'azione, per esempio, sui beni comuni».
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