Dema-M5S, niente patto ma convergenza sui temi

Dema-M5S, niente patto ma convergenza sui temi
di Luigi Roano
Mercoledì 18 Aprile 2018, 10:27
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La reputano una «fortunata convergenza su di un tema che ha un interesse comune» la strana alleanza tra Palazzo San Giacomo e M5S per la battaglia sulla salvezza degli enti locali dal «debito ingiusto» o storico. E a dirlo non sono solamente i grillini allergici alle alleanze - a meno che non si tratti di fare un governo nazionale - ma anche e soprattutto lo sostengono dalle parti di piazza Municipio e questa è una novità. Si tratta di strategia? Forse. Di certo fanno trapelare un grande fastidio nel rispondere all'interrogativo. Non vogliono - parole testuali - «la solita pletora di commenti negativi sull'amministrazione dall'universo grillino fatti come se fossero prestampati», specialmente in questo momento. A Palazzo San Giacomo ci hanno messo una pietra sopra, anzi qualcuno dice un macigno.
 
Il ragionamento che si fa è semplice: i grillini hanno stravinto ovunque e, in particolare al Sud e a Napoli, non hanno necessità di fare alleanze locali per chissà quali progetti, dunque inutile farsi illusioni, meglio puntare tutto sulla «convergenza dei temi» a maggior ragione se si tratta di portare a casa una legge salva-Comuni che metterà in sicurezza Roma e Torino - governate dai pentastellati - e per inerzia anche Napoli e tutti gli enti locali alle prese con situazione pregresse sul fronte finanziario. Su Napoli - per esempio - pendono i debiti post sisma del 1980, quelli del Commissariato rifiuti e quelli dei derivati, un pacchetto da mezzo miliardo, mica bruscolini. In questo contesto oggi il sindaco e il capo di gabinetto Attilio Auricchio sono a Roma «ma non si tratta di un appuntamento collegato alla questione del debito», si affrettano a precisare da Palazzo San Giacomo. Piuttosto si tratta di questioni collegate alle Universiadi. De Magistris e Auricchio saranno a Palazzo Chigi per la cabina di regia sulle Universiadi, tra gli altri con i ministri Luca Lotti e Claudio De Vincenti oltre che con Raffaele Cantone presidente dell'Anac e il numero uno del Coni Giovanni Malagò. Resta difficile immaginare - tuttavia - che il sindaco e il suo braccio destro si muovano solo per una simile questione, importante non ci sono dubbi, ma che non è una priorità assoluta. Nella Capitale non sono noti appuntamenti con i vertici del nuovo Parlamento alle prese con la difficile composizione di un Governo, però in tanti sono pronti a scommettere che un giro per Montecitorio oltre a quello a Palazzo Chigi l'ex pm e Auricchio alla fine se lo faranno. Di sicuro è ancora aperta la questione del patto con il Governo per il debito con il Cr8. Lo Stato si è accollato il 77% del debito da 85 milioni. Il tavolo con i rispettivi tecnici l'accordo lo ha chiuso. Manca però la firma più importante, quella del governo e del premier Paolo Gentiloni. De Magistris in questi giorni ha sollecitato molto Gentiloni: «Persona leale ma deve firmare perché abbiamo ancora le casse bloccate e il tempo per Napoli è una variabile importante». Vedremo cosa accadrà oggi. In seconda battuta c'è da dire che dopo la manifestazione di sabato scorso, il sindaco ha messo in agenda appuntamenti con tutte le forze politiche, invocando per nome e cognome in particolare Roberto Fico, il presidente della Camera, al quale si è appellato più volte per un provvedimento sugli enti locali. Con Fico il sindaco si è visto una decina di giorni fa, un incontro che tutto è sembrato tranne che fortuito e non programmato. Chissà che non possa accadere anche oggi la stessa cosa. Di certo se c'è uno spiraglio per costruire questo ponte rigorosamente istituzionale con il M5S e la terza carica dello Stato de Magistris ci proverà. Poi quanto alle alleanze si dice che la politica è l'arte del possibile, quindi meglio concentrasi sull'oggi perché la salvezza di Napoli in questo momento è l'unica cosa che conta.
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