Dema perde pezzi a Napoli: al Vomero lo strappo degli ex fedelissimi di de Magistris

Dema perde pezzi a Napoli: al Vomero lo strappo degli ex fedelissimi di de Magistris
di Valerio Esca
Martedì 3 Marzo 2020, 07:30
3 Minuti di Lettura
DemA continua a perdere pezzi. Dopo il passaggio al gruppo misto della consigliera comunale Laura Bismuto, appena due mesi fa, il movimento del sindaco de Magistris deve registrare altri cinque addii. Lasciano demA il presidente della quinta Municipalità Vomero-Arenella, Paolo De Luca, il vicepresidente del parlamentino con delega all'Ambiente, Antonio Iozzi, e i consiglieri municipali Fabiana Felicità, Enrico Von Arx e Adolfo De Santis. Approderanno tutti nel gruppo misto, mentre in demA resteranno in quattro. «Abbiamo maturato la consapevolezza - fanno sapere i cinque - di non condividere più alcuno degli attuali tratti identitari del movimento. Non ci appaiono chiare, né adeguatamente motivate, le scelte territoriali assunte su temi cruciali per la città; non condividiamo le modalità di gestione dei conflitti, dei rapporti tra istituzioni, di relazione tra le persone».

Il presidente della Municipalità De Luca, appena qualche settimana fa, si era dimesso dal coordinamento nazionale di demA, ribadendo la volontà di restare nel movimento. Ma qualcosa nel rapporto con il sindaco e con i vertici di demA è mutato: «Riteniamo radicalmente stravolto l'impianto originario - spiegano i cinque ex - partito inizialmente per creare un contenitore politico aperto, diffuso, radicato sul territorio e sui territori, nella società, nelle comunità, divenuto, invece, a poco più di un anno dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Napoli, un soggetto politico non in grado di andare al di là della mera gestione o della composizione di spazi d'appartenenza».
 
 

Al netto dei contrasti sulla mission amministrativa, alla base dell'addio c'è un tema politico. I rapporti all'interno di demA hanno cominciato ad incrinarsi da quando Claudio de Magistris è uscito di scena. Dopo il passaggio di consegne tra de Magistris jr e l'attuale segretario Enrico Panini, i rappresentanti dei territori hanno cominciato a lamentare una mancanza di interlocuzione e intermediazione. «Tutto è stato incentrato nelle mani del capo di gabinetto Attilio Auricchio, con l'asse di demA sempre più spostato verso i centri sociali» è il sentimento comune. L'auspicio di De Luca e degli altri quattro, che si stanno avvicinando a Italia Viva (De Luca potrebbe correre alle regionali) è che «questa decisione possa portare i vertici del movimento ad avviare una seria e profonda riflessione interna, volta a riportare demA al suo protagonismo iniziale ed al recupero di quella funzione innovatrice e realmente riformista, allo stato completamente smarrita».

Troppe promesse e pochi fatti, secondo De Luca, che mette in fila tutte le richieste avanzate agli uffici di Palazzo San Giacomo in questi quattro anni e rimaste inevase: «La Casa della Socialità chiusa da tre anni per la mancanza di una fornitura elettrica, Ztl Vomero al palo, risorse azzerate per la manutenzione stradale e del verde municipale, impossibilità di dare risposte su servizi essenziali quali ad esempio il rifacimento della segnaletica o il ripristino dei parchi municipali laddove, anziché ottenere il doveroso sostegno da parte del Comune, la Municipalità, nei giorni scorsi, ha dovuto subire un incomprensibile attacco proprio dal sindaco e dall'assessore Borriello». I rappresentanti del parlamentino del Vomero si riferiscono al parco di via dell'Erba: «Dal Comune - tuona De Luca - è stato comunicato ad alcuni cittadini che adesso si è pronti ad intervenire dopo l'inerzia da parte della Municipalità. Per questo ho postato su Facebook tutti gli atti e le richieste inviate negli anni al Comune». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA