Dipendenti Eav su Facebook, De Gregorio tira il freno: «Pronte sanzioni disciplinari»

Dipendenti Eav su Facebook, De Gregorio tira il freno: «Pronte sanzioni disciplinari»
di Francesco Gravetti
Giovedì 6 Febbraio 2020, 08:00 - Ultimo agg. 09:55
3 Minuti di Lettura
Sul numero di ore che passano gli italiani su Facebook, Twitter e Instagram è stata prodotta ampia letteratura. Appelli e pubblicità progresso per indurli a non esagerare si sprecano, anche perché chattare e postare invece di lavorare è comunque poco corretto, se non vietato. Figuriamoci se si tratta di gente impegnata in un servizio pubblico. Deve aver pensato questo il presidente Eav, Umberto De Gregorio, quando ieri ha diramato un ordine di servizio dal tono perentorio a tutto il personale di Circumvesuviana, Cumana, Circumflegrea, Eavbus e Metrocampania: vietato stare sui social mentre si lavora. Basta selfie, post e condivisioni non solo quando si è alla guida di bus e treni, ma anche mentre si sta in ufficio a lavorare.

LEGGI ANCHE Circum, ecco «Casa Troisi»

L'oggetto dell'ordine di servizio è tutto un programma: «Rispetto delle norme di comportamento volte a salvaguardare l'immagine e gli interessi di Eav e di chi lavora». Un titolo che lascia presagire un predicozzo. Invece De Gregorio va dritto al punto: «Nel ribadire e nel richiamare l'obbligo di rispetto delle prescrizioni contenute nel social media policy dell'azienda, si precisa che l'utilizzo di piattaforme social di rete se non strettamente necessario all'espletamento della propria mansione è vietato durante l'orario di lavoro». Il presidente chiarisce anche che chi viene scoperto a sgarrare pagherà con sanzioni disciplinari «ferme restando le ipotesi in cui le violazioni siano fonte di responsabilità amministrativa, civile, contabile e finanche penale». De Gregorio specifica che non ce l'ha con qualcuno in particolare: «È una raccomandazione generica, non c'è un episodio specifico. Richiamo l'attenzione a non usare i social quando si è in servizio e in particolare quando si è alla guida di treni o bus, come peraltro i lavoratori già sanno». Insomma, niente bavaglio, niente censura. L'idea che questo ordine di servizio voglia far tacere i dipendenti viene respinta dal manager napoletano: «Non è assolutamente una censura, ma un invito a stare attenti, nell'interessa innanzitutto dei lavoratori». Nulla di strano, dunque, almeno a sentire le voci ufficiali. Ma se De Gregorio si è preso la briga di ribadire concetti noti un motivo ci sarà. E allora a indagare viene fuori che sono tanti in Eav quelli che usano soprattutto Facebook a cartellino timbrato: probabilmente non più numerosi di altre aziende, ma comunque un numero significativo. E, soprattutto, viene fuori che tutto ciò avviene attraverso il telefonino aziendale, che evidentemente lascia una traccia dell'attività facilmente riscontrabile dall'azienda. Una leggerezza troppo palese per non essere notata. Di qui l'ordine di servizio, peraltro ben digerito da tutto il personale: nessuno lo ha contestato, nessun sindacato ha protestato.

LEGGI ANCHE Protesta in catene nella stazione di Porta Nolana 

Stupisce, semmai, che a firmarlo sia stato proprio uno dei manager più social d'Italia, quel De Gregorio che fa del suo dialogo con gli utenti della rete un cavallo di battaglia. Il presidente Eav ha sempre considerato Facebook un grande strumento di democrazia, spesso si è vantato di ricevere segnalazioni sull'inefficienza del servizio via chat e ha addirittura promosso il restyling di alcune stazioni definite «horror» proprio su input di una pagina Facebook che da anni fa le pulci all'Eav. Insomma, i social non sono affatto il diavolo, tanto che dirigenti e funzionari si scrivono tra loro su attivissimi gruppi di Whatsapp e la stessa Eav ha un canale Telegram con quasi 8000 iscritti che fornisce aggiornamenti in tempo reale su orari, ritardi e soppressioni. Il punto sono le regole, dice De Gregorio: «Quelle vanno rispettate, c'è poco da fare». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA