Dissesto idrogeologico, pronti 11 miliardi: grande occasione per Sarno e Regi Lagni

Dissesto idrogeologico, pronti 11 miliardi: grande occasione per Sarno e Regi Lagni
di Francesco Lo Dico
Martedì 5 Marzo 2019, 10:30
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Dalla grande incompiuta del Sarno ai Regi Lagni, dai Campi Flegrei alla Terra dei fuochi: il piano Proteggi Italia varato da pochi giorni a Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico potrebbe essere la grande svolta attesa da tempo in Campania. Innanzitutto perché i fondi ci sono. E non sono mai stati così tanti. Undici miliardi, di cui tre a disposizione da subito per opere immediatamente cantierabili. E poi perché, insieme alle risorse, arriva anche un drastico taglio dei tempi burocratici per spenderle. Spesso e volentieri, progetti già cantierabili vengono fermati dalla valutazione dell'Autorità di bacino perché ritenuti non prioritari rispetto ad altri interventi da eseguire a monte. Così che si blocca tutto. Per rimediare allo stallo, a breve il ministro Sergio Costa porterà in consiglio dei ministri Cantiere Ambiente, una norma sblocca lavori che nasce per invertire un trend da brividi. A oggi spiegano infatti da via Cristoforo Colombo - l'Italia ha speso mediamente solo il 7% dei fondi disponibili per mettere in sicurezza il territorio. Molti soldi, spendibili più rapidamente che in passato, ma anche in maniera più concertata. A coordinare i lavori ci sarà infatti una cabina di regia che dal ministero dell'Ambiente, dove a breve si insedierà una task force di nove esperti, supporterà e monitorerà il lavoro di comuni e regioni e li aiuterà a sminare le difficoltà progettuali. «Creeremo un hub operativo in capo al dicastero anticipa il sottosegretario all'Ambiente Salvatore Micillo, M5S - che curerà e organizzerà gli investimenti per interventi di messa in sicurezza contro il dissesto e per la difesa del suolo, del territorio e delle acque». Ma non solo. In ogni Regione sarà insediata una squadra di tecnici, chiamata Nos. Ovvero un Nucleo operativo di supporto, che sosterrà il Commissario di governo e farà da raccordo con via Cristoforo Colombo e i governatori.
 
Il senso di tutta l'operazione? «I Comuni fanno i progetti, la Regione li valida, e noi li finanziamo», chiarisce il sottosegretario Micillo. Che lancia un appello agli amministratori campani: «Dai Regi Lagni alla Terra dei fuochi, abbiamo finalmente l'opportunità di affrontare alcuni nodi storici: vogliamo aiutare i sindaci che hanno progetti sulla carta a trovare sbocchi. Saranno i benvenuti al nostro ministero». Nell'agenda del ministero, le emergenze ambientali made in Campania sono cerchiate di rosso. Tant'è vero che già da qualche mese si è cominciato a lavorare a testa bassa su alcuni dossier molto spinosi. In primo luogo, lo stesso sottosegretario Micillo ha già convocato per l'11 marzo al ministero, un tavolo per affrontare il nodo dei Regi Lagni e dell'Alveo dei Camaldoli insieme a Regione, Consorzio di Bacino, Città Metropolitana di Napoli, Provincia di Caserta, e comuni interessati. Il varo del Proteggi Italia, potrebbe produrre un cambio di passo nell'annosa questione del cattivo funzionamento dei cinque impianti di trattamento delle acque reflue (Cuma, Napoli Nord, Marcianise, Acerra e Foce Regi Lagni) dell'antico canale di irrigazione borbonico. I fondi totali, circa mezzo miliardo di risorse tra Por Campania 2007-2013 e 2014-2020, saranno sottoposti a revisione con l'obiettivo di non sprecare un solo centesimo nella lotta al disinquinamento. Ma dall'apertura del tavolo potrebbero emergere anche dei cambiamenti in corsa: integrazioni con nuovi progetti comunali che intendono affrontare il dossier Regi Lagni secondo un'ottica di risanamento che faccia sintesi di tutte le istanze che arrivano dal territorio.

A cambiare marcia e destinazione d'uso potrebbero essere anche i due progetti di risanamento del Sarno che ancora segnano il passo: quello per la depurazione delle acque a uso civile e industriale (ancora in standby 220 milioni), e quello per la mitigazione del rischio idraulico (il cosiddetto grande progetto Sarno che conta su 400 milioni). «Grazie al Proteggi Italia - chiarisce la senatrice campana del M5s Virginia La Mura - contiamo di dare l'impulso decisivo al tavolo di lavoro aperto dal ministro Costa con i 41 comuni interessati. Grazie alla ricognizione dei progetti attivata in questi mesi, i due piani saranno armonizzati nell'ottica più ampia di un masterplan che affronta anche il rischio idraulico, quello da frane e alluvioni, e quello delle falde acquifere». All'orizzonte si profilano anche degli abbattimenti nelle aree a rischio inondazione. «È un tema che sarà presto affrontato con un ddl a mia firma perché ormai ineludibile», conclude La Mura.
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