Draghi a Napoli, commozione al rione Sanità tra bimbi ucraini e Livella di Totò

Draghi a Napoli, commozione al rione Sanità tra bimbi ucraini e Livella di Totò
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 30 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 31 Marzo, 09:43
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Gli occhi lucidi hanno tradito, anche se per poco, quell'aria di imperturbabile bonarietà che quasi sempre lo contraddistingue. Napoli ha commosso Mario Draghi, ma lo hanno fatto soprattutto quei bimbi ucraini che all'interno della basilica di Santa Maria alla Sanità, hanno tenuto una breve e intensa rappresentazione mostrando tutto il dolore che hanno provato nelle ultime settimane. Semplice quanto efficace la piéce dei piccoli rifugiati arrivati dall'Est: prima i sorrisi, i giochi, gli scherzi e poi - dopo il suono di guerra di una sirena anti-aereo - i bimbi si sono accovacciati a terra come facevano fino a qualche tempo fa quando all'esterno delle loro case impazzavano i rumori delle bombe. Tutti giù per terra, non un girotondo, ma la tragica realtà di bimbi che hanno visto la guerra. Al suono della sirena e dei colpi, vedendo i bambini in ginocchio, il premier si è commosso alla stregua del proprio staff. Sulla panca di fianco a quella di Draghi c'era il Console ucraino a Napoli, Maksym Kovalenko, che ha ringraziato il presidente del consiglio per l'aiuto offerto dal nostro Paese. Alla fine della rappresentazione una ragazzina, dopo aver rivissuto attraverso la piccola messa in scena gli incubi della guerra provati realmente sulla propria pelle, ha donato tra le lacrime al premier un mazzo di fiori con i colori della bandiera ucraina, una maiolica con l'immagine della Madonna e un'opera d'arte in ceramica. Lo storico quartiere partenopeo ha voluto mostrarsi al premier non solo per le sue bellezze, ma soprattutto per i suoi progetti d'integrazione che ora guardano soprattutto all'Ucraina. 

«Il rione Sanità - ha sottolineato Draghi - è il simbolo di una comunità che sa dare speranza ai suoi giovani». Dopo la firma del Patto per Napoli al Maschio Angioino, il premier ha voluto recarsi proprio alla Sanità, per osservare da vicino i tanti progetti sorti nel quartiere. Accolto dalle note dell'orchestra giovanile del quartiere «Sanitansamble» che, diretta dal Maestro Paolo Acunzo, ha suonato prima l'inno ucraino e poi quello italiano, il premier ha voluto caratterizzare la propria visita da poche parole e tanto ascolto. «Sono venuto qui - ha spiegato ai ragazzi della cooperativa sociale La Paranza - per ascoltarvi, non per fare promesse, ma il governo sarà sempre vicino ai giovani che con piccoli grandi sforzi provano a cambiare non solo la propria vita, ma quella di un'intera città». Il capo del governo è stato accolto al Rione Sanità da Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud, dal vescovo ausiliare monsignor Gaetano Castello e da Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità e animatore dei tanti volontari della Fondazione di Comunità San Gennaro. A fare gli onori di casa, per l'intera giornata, il sindaco Gaetano Manfredi che ha mostrato al premier le bellezze della basilica e le catacombe di San Gaudioso insieme al governatore Vincenzo De Luca.

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Il presidente del consiglio ha voluto confrontarsi soprattutto con i giovani, a partire da Enzo Porzio della Paranza, il gruppo di 40 ragazzi che hanno creato un vero e proprio sistema economico e sociale valorizzando le bellezze del quartiere e organizzando i tour delle catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso. Porzio ha mostrato al premier l'affresco di uno scheletro con ai suoi piedi raffigurati una clessidra, un libro, una corona e uno scettro. A quel punto Draghi è intervenuto: «Ah, questo è l'affresco che ha ispirato Totò per la sua Livella, conosco questa storia. La cultura, la ricchezza e il potere non hanno senso con la morte che rende tutti uguali». Subito dopo il presidente del consiglio ha visitato Il presepe favoloso creato da Lello e Salvatore Scuotto della Scarabattola con la collaborazione della splendida scenografia di Biagio Roscigno, mostrando come si possa creare turismo grazie alla bellezza e alla cultura. «Questo modello di partnership tra pubblico e privato, soprattutto quando si tratta di realtà del terzo settore - ha spiegato il sindaco Manfredi a Draghi - dobbiamo cercare di riportarlo al Cimitero delle Fontanelle. 

 

Sparuti contestatori, pur se rumorosi sono apparsi anche alla Sanità, mentre dalle finestre e dai balconi i residenti hanno acclamato il premier e lui, alzando lo sguardo, ha ricambiato gli incitamenti all'uscita dalla basilica della Sanità che dà sulla piazza. Poi, prima di rientrare a Roma, è stato il momento di una pizza da Concettina ai Tre Santi insieme a Manfredi e De Luca.

Tanti assaggi e, soprattutto, il segno di un'intesa tra governo e autorità locali. «Il presidente - viene spiegato - è andato via felice, aveva proprio voglia di un pizzico di Napoli per ricaricarsi». 

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