Giuseppe Conte a Napoli, accuse sul reddito di cittadinanza: «Meloni e Renzi senza vergogna, fanno guerra ai poveri»

Giuseppe Conte a Napoli, accuse sul reddito di cittadinanza: «Meloni e Renzi senza vergogna, fanno guerra ai poveri»
Mercoledì 21 Settembre 2022, 13:11 - Ultimo agg. 22 Settembre, 06:12
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«Credo che nessuna persona di buon senso, nessun generale che sia dentro a questa vicenda militare possa escludere oggi il rischio nucleare. Chi può garantire che non stiamo correndo questo rischio? Io non voglio fare considerazioni allarmistiche ma chiedo: chi ci può garantire che l'escalation non tocchi anche il conflitto sul piano nucleare o su altre armi, ovviamente non convenzionali?». Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte a Napoli, commentando la situazione in Russia.

«La propaganda e sceneggiata sul referendum della Russia mi rende molto preoccupato. È chiaro che stiamo andando verso una escalation militare e il conflitto rischia di assumere proporzioni sempre più vaste e incontrollabili.

Dispiace dire che sono stato facile profeta ma questa è la strategia di Washington che trova anche in Italia la convinta adesione di Meloni e Letta che si sono messi l'elmetto in testa che rischia di portarci a questa prospettiva, con un rischio molto elevato. Parliamo - ha aggiunto Conte - di una superpotenza che per quanto sia in situazione di debolezza vuol dire anche essere in un momento di disperazione, può diventare per Putin la battaglia della vita. Parliamo di una superpotenza che ha un arsenale nucleare, chimico-batteriologico, ecco perché vorrei dire a chi ha sposato questa strategia diteci ora come uscirne, finora ci avete spiegato come entrarci, è colpa di Putin ma ora è importante capire come uscirne. Questa proeccupazione non è mia e del Movumento 5 Stelle ma di tutta popolazione italiana e d'Europa perché i cittadini vedono un serio rischio di escalation militare». 

«Nessuno parla di negoziati di pace, pensano tutti all'escalation militare e non lavorano con impegno sui negoziati di pace. Secondo me non ci porta da nessuna parte, non ci porta a via di uscita. Questa è una prospettiva - ha detto Conte - di una guerra che rischia di essere senza limiti e confini e io non voglio consegnare ai nostri figli e alle generazioni che verranno una guerra che durerà per decine di anni, con il mondo spaccato a metà. Da un lato il fronte occidentale e dall'altro Russia, Cina India e il resto della popolazione mondiale. Dobbiamo invece lavorare per un negoziato di pace, nessuno dice che sia facile ma la pace va costruita, come costruisci se dal lato occidentale non sei convinto che sia la strada per la via d'uscita? Per questo pungoliamo sulla via d'uscita». 

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Sulla linea del proseguire sul reddito di cittadinanza «ci attaccano per voto scambio - ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte a Napoli, al quartiere Sanità - ma è una misura protezione sociale che c'è in tutti i Paesi». «In Italia - ha proseguito Conte - siamo arrivati tardi, il reddito può servire anche a un politico che non viene eletto e rimane senza lavoro. Veramente mi fa specie che Meloni, Renzi e altri si siano intestati questa guerra contro i poveri, loro che guadagnano 500 euro al giorno. I partiti fanno la guerra ai poveri e poi trovano in piena campagna elettorale la faccia di bronzo di votare una norma che ha alzato il tetto ai dirigenti. Arriviamo infatti al paradosso e alla vergogna più assoluta: l'altro giorno in Parlamento è stata votata una norma, in piena campagna elettorale, a Napoli si dice 'non hanno vergognà, che alza lo stipendio dei dirigenti dello Stato, che è già di 10mila euro netti. L'hanno votata Forza Italia, Italia Viva e il Pd. E poi fanno la guerra a chi prende 500 euro al mese per sopravvivere. Vergogna».

«Non accetto che Meloni dica che il reddito di cittadinanza sia un voto scambio. È una vergogna. È un reddito di dignità» ha detto il presidente della Camera Roberto Fico nell'iniziativa con Giuseppe Conte. «In Germania - ha aggiunto - c'è e lo hanno rafforzato. In Italia i lavoratori guadagnano 4 euro l'ora, invece per il M5S propone il salario minimo per legge, non si può vivere con 4 euro l'ora. Abbiamo un'agenda progressista, seria, coerente e con candidati straordinari, il M5s è la gente e il Sud lo sa».

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