Dopo aver incassato l'endorsement del leader della sinistra radicale francese Jean-Luc Melenchon, Luigi de Magistris fa sponda con Pablo Iglesias, ex vicepresidente del governo spagnolo e padre fondatore di Podemos. L'ex sindaco di Napoli è pronto ad accogliere Iglesias all'ombra del Vesuvio per un dibattito dal titolo: «Il potere mediatico. Come l'informazione in mano ai pochi può danneggiare la democrazia», che si terrà al cinema Modernissimo, individuato ormai da de Magistris come suo quartier generale in questa campagna elettorale.
L'appuntamento è per sabato alle 10,30 in via Cisterna dell'Olio, dove il portavoce di Unione popolare avrà modo di confrontarsi con l'ex leader di Podemos (Iglesias è stato tra i fondatori del movimento nel 2014 e segretario generale fino al 2021) per una riflessione «sulla democrazia e sul sistema mediatico», tema trattato anche nel nuovo libro di Luigi de Magistris «Fuori dal sistema». Testo con prefazione di Nino Di Matteo e postfazione proprio di Iglesias, che verrà presentato in anteprima in occasione del dibattito. Tra gli interventi: oltre a Iglesias e de Magistris, anche quello di Manu Levin, filologo, sceneggiatore e collaboratore de La Base, Chiara Prato, giornalista del Tg2 e Giuliano Granato, di Potere al popolo e candidato con Unione popolare.
Continua a distanza il braccio di ferro con il presidente del M5S Giuseppe Conte. De Magistris, durante la visita di Melenchon aveva ribadito il suo «rispetto per tutti gli avversari politici» ma sottolineando «che la sinistra non è un abito che ti puoi mettere da un giorno all'altro anche se vuoi fare uno sforzo». Il riferimento era diretto a Conte: «Siccome si pensa che la sinistra non sia rappresentata in parlamento cercano di riposizionarsi in campagna elettorale. Ma contano i fatti. Non so come Conte possa dire che chi è di sinistra deve votare per lui. È un riposizionamento elettorale». Intanto proprio Conte ieri ha ironizzato sulla visita del leader della sinistra francese tanto voluta da de Magistris: «Melenchon è venuto in Italia, io non l'ho mai chiamato né cercato, ma ha fatto una conferenza stampa come se dovesse votare domani in Italia, mi ha fatto un po' ridere questa cosa». E pensare che de Magistris poco più di un mese fa aveva aperto ad un possibile accordo elettorale con il M5S: «Alleanza con Conte? Un'idea suggestiva - aveva ribadito a Il Mattino -. Abbiamo colto la crisi di Governo e questa fase politica in cui Conte ha deciso di rompere con il Pd e il sistema draghiamo. Fa dichiarazioni rimarcando lo spirito originario del Movimento. Se c'è volontà a dialogare, con chi, come me quando ero sindaco, certe cose le ha fatte, sarebbe interessante». Possibilità poi naufragata a causa del no della base grillina. Un elettorato dal quale de Magistris, soprattutto nella città che ha governato dieci anni, spera di riuscire a pescare qualche voto.