Elezioni 2022, Di Maio tra Napoli e Pomigliano: «Un decreto per tagliare le bollette»

Elezioni 2022, Di Maio tra Napoli e Pomigliano: «Un decreto per tagliare le bollette»
di Valerio Esca
Lunedì 12 Settembre 2022, 07:33 - Ultimo agg. 13 Settembre, 08:23
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«La coalizione di centrosinistra può battere quella di destra e riuscire ad evitare il sacco del Sud». Luigi Di Maio, dalla sua Pomigliano, lancia il guanto di sfida agli avversari di centrodestra. Il tempo scorre e la data del 25 settembre si avvicina. Ma ciò che preme di più cittadini e imprenditori è il tema caldo del caro-bollette. Il ministro degli Esteri ieri mattina ha incontrato alcuni piccoli imprenditori a Riviera di Chiaia a Napoli, prima di recarsi a San Marcellino di Caserta e infine a Pomigliano d'Arco, per l'inaugurazione del comitato elettorale di Impegno civico. Ed è dalla sua città che tuona: «Prenderemo il massimo consenso possibile in tutta la Campania e in tutto il Paese, perché credo che la partita non sia chiusa».

Intorno alle 11 Di Maio ha fatto visita ai parrucchieri di «Idola saloon», accolto con grande entusiasmo. Il ministro si è intrattenuto lungamente ad ascoltare gli imprenditori per toccare con mano i problemi che rischiano di mettere in crisi questa come altre tante realtà. Di Maio ha discusso con i titolari Enzo, Rosario e Christian. Le rassicurazioni su prossimi ed immediati provvedimenti per il caro energia hanno contribuito a distendere ulteriormente un clima molto amicale. «Di Maio è uno di noi», ha sostenuto Enzo Savarese. «Questa è la Napoli che mi piace - ha affermato Di Maio - semplice, ma entusiasta, volitiva pronta a battersi contro ogni ostacolo sempre con il sorriso sulle labbra.

Mi sento veramente uno di voi e mi batterò per valorizzare ragazzi come voi». Non sono mancate le strette di mano e i selfie con tutto lo staff. Immortalata la vista del ministro con un video benaugurante al grido: «Impegno civico». Uno dei titolari ha anche spiegato a Di Maio «la difficoltà a trovare personale a causa del reddito di cittadinanza».

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Ai giovani imprenditori incontrati a Napoli, Di Maio ha sottolineato che è in cantiere un decreto per il taglio delle bollette, come ha poi ampliamente ribadito nella sua visita nel casertano. «Il decreto taglia bollette è l'unica soluzione che abbiamo per l'emergenza che stiamo attraversando. I costi delle bollette sono diventati insostenibili. Sto incontrando sempre più aziende che stanno chiudendo o si stano indebitando e chiuderanno tra qualche mese, la stessa cosa vale per le famiglie. Come Impegno civico proponiamo un decreto taglia bollette che sia in grado di rifondere i commercianti, le imprese, le famiglie di almeno l'80%. Costa 13 miliardi, i soldi ci sono». A Pomigliano, in serata, Di Maio è stato contestato da uno sparuto gruppo di persone che lo hanno accusato di «tradimento». «Non è una questione di partito, ma di priorità» ha replicato il ministro rispondendo ai cronisti. «Io sono lo stesso - ha proseguito - non credo che bisogna auto-isolarsi, credo invece che si debba andare al Governo delle città, delle Regioni, del Paese, e cambiare le cose dall'interno delle istituzioni, altrimenti posso solo dire alla mia gente che non me l'hanno fatto fare. Invece ho sempre creduto nell'impostazione governista, ti candidi, fai proposte, governi, ti prendi le responsabilità, le contestazioni, ma fai le leggi per cambiare la vita della gente». E incalza: «Quando ho fatto le promesse sul taglio dei parlamentari, sul reddito di cittadinanza, sull'aumentare l'export del Made in Italy, le ho mantenute. Posso aver fatto anche tante altre cose su cui non andiamo d'accordo, ma io resto un figlio di questo territorio con i valori di questo territorio, e gli obiettivi di questo territorio». C'è spazio anche per qualche stoccata al centrodestra: «Qui è in corso un vero e proprio sacco del sud da parte di Salvini, Meloni e Berlusconi. Vogliono portarsi via i soldi del Pnrr, i ministeri da Roma, portare via anche i fondi legati all'autonomia, perché se vuoi fare l'autonomia alla Salvini, tutti i fondi restano in alcune regioni del nord ed io questo alla mia gente non posso assolutamente permettere che avvenga». 

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