Elezioni 2022, Franceschini e Speranza a Napoli: «Salvini e Meloni sono contro il Sud»

Elezioni 2022, Franceschini e Speranza a Napoli: «Salvini e Meloni sono contro il Sud»
di Emiliano Caliendo
Sabato 3 Settembre 2022, 14:53 - Ultimo agg. 4 Settembre, 10:15
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La presentazione dei candidati del Partito Democratico in Campania alle prossime elezioni politiche è servita a ribadire che «il partito che non è mai stato così unito». Parole di Dario Franceschini - ministro della Cultura uscente, candidato capolista al Senato a Napoli - pronunciate dal palco del teatro Sannazaro, quasi del tutto gremito con circa 1000 presenti tra dirigenti, parlamentari, amministratori e militanti dem. Allora Franceschini, giunto per l’occasione insieme al collega, il ministro della Salute Roberto Speranza -  anche lui capolista a Napoli ma alla Camera - fa il punto della situazione sui temi che porterà avanti nel corso di questa campagna elettorale estiva. Il messaggio è chiaro: il reddito di cittadinanza non si tocca. «Giù le mani dal reddito di cittadinanza. Il partito democratico lo difenderà con forza dagli attacchi della destra. Lo abbiamo già valorizzato nei governi Draghi e Conte 2 e continueremo a farlo, perché è una misura necessaria per sostenere i più esposti alle conseguenze della crisi. La destra lo vuole attaccare, perché è una misura di sostegno sociale per chi non lavora».

Mentre sul fronte della proposta politica Franceschini tira fuori «il salario minimo» per «evitare la vergogna di persone costrette a lavorare per 4 euro o 3 euro all'ora». Quella di Franceschini, ferrarese d’origine, è dunque una campagna per il Sud e Napoli, contro «gli slogan facili e imbroglioni delle destre». «Noi stiamo facendo una campagna seria – argomenta -, ci presentiamo sulla base del lavoro fatto e delle cose che vogliamo fare per il paese, in particolare mettendo una centralità al Mezzogiorno, e anche per questo ho chiesto e sono candidato a Napoli. La soluzione dei problemi di questa terra è la condizione per avere l'Italia competitiva. La crescita del Sud e la creazione di posti di lavoro è quello che può salvare l'economia italiana. Quindi è un impegno nazionale che dobbiamo portare avanti giorno dopo giorno e lo faremo». Franceschini rivendica quindi il lavoro svolto alla guida del suo dicastero per i siti archeologici e museali della Campania, in particolar modo Pompei. «Io ho lavorato molto in questi anni da Ministro della Cultura, direttamente su Napoli e sulla Campania - ha aggiunto - credo anche con dei risultati collettivi, e quindi vengo non solo con la base di quello che mi impegno a fare ma anche di quello che ho fatto».

Sul pericolo di eventuali ingerenze russe nel corso della campagna elettorale il ministro è poi molto chiaro: «Purtroppo mi pare concreto, ma lo vogliamo evitare e bisogna fare in modo che non si concretizzi vincendo noi le elezioni». 

Sul rischio d’interferenze estere lo segue a ruota il ministro Speranza, facendo riferimento ai rapporti internazionali di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini: «Sappiamo chi sono gli amici di Putin e della Meloni, lo abbiamo visto in questi anni. Non nascondono l'amicizia con Orban, con Le Pen, con persone che credo non abbiano aiutato né il nostro Paese né l'Europa in generale. Spero che ingerenze non ve ne siano, però tutti sanno bene quali sono le relazioni di alcune forze candidate». «Che Putin – incalza - sia stato in qualche modo un riferimento di Salvini è un dato di fatto, più volte ne ha parlato in maniera straordinaria. Noi, invece, siamo fortemente ancorati all'Europa e all'idea di lavorare con Francia e Germania per un'Europa più unita». Le cannonate al Carroccio aumentano d’intensità quando poi il leader di Articolo Uno interviene sul palco del teatro tra applausi scroscianti: «Quello dell'autonomia differenziata - dice Speranza - è un progetto della Lega iniquo, ingiusto, al quale stanno aderendo anche Meloni e Berlusconi. Credo che sia un progetto anticostituzionale ed ha una carica eversiva, l'articolo 3 della Costituzione è chiaro. È un progetto miope, sciocco. È un'idea stupida quella di un Nord che corre più del Sud». 

Anche per Speranza la centenaria Questione Meridionale resta «il tema centrale» del dibattito politico attuale. «Io spero che da oggi, dopo questa iniziativa, diventi il principale tema della campagna elettorale». «Io - sottolinea - mi sono impegnato sempre su cose concrete che ho provate a realizzare. Avevo detto che avremmo aumentato i soldi per il Sud e la sanità e l'abbiamo fatto, mi ero impegnato per mettere al centro il diritto alla salute e in questi mesi e in questi anni lo abbiamo fatto. Ora in questa nuova fase voglio provare a mettere al centro la questione di un Sud che riparte, che si rialza, che non deve credere alle promesse ma deve affidarsi alla serietà delle persone che hanno dimostrato sul campo di poter affrontare problemi anche molto seri e che da oggi vogliono mettere al centro questo tema come prioritario nella nostra agenda politica». Sul numero chiuso per l'accesso ai corsi universitari in Medicina, invocato da Salvini, il ministro della Salute spiega che «in questo momento, il vero problema sono le borse di specializzazione. Abbiamo fatto un intervento senza precedenti, finanziandole quest’anno il triplo di tre anni fa e il doppio di due anni fa». 

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La giornata dei dem campani si è chiusa con i vari interventi sul palco dove si sono alternati «i giovani» Chiara Guida - ex consigliere comunale, oggi responsabile dei volontari della lista Pd Italia democratica e progressista – e il segretario metropolitano Marco Sarracino, candidato nel plurinominale Campania 1 P02. C’è stato poi spazio per Francesco Boccia, commissario Pd in Campania e capolista al Senato in Puglia, per cui Napoli deve diventare «Capitale del Mezzogiorno». «Mai come questa volta – ha spiegato - nella storia degli ultimi vent'anni il voto del 25 settembre rappresenta una scelta tra due diverse idee di società e due diverse idee di Sud totalmente alternative. Il partito Democratico vuole Napoli Capitale del Mezzogiorno, culla dell'innovazione e riferimento culturale del Mediterraneo, investendo sul lavoro e difendendo e migliorando il reddito di cittadinanza; la destra vuole solo impossessarsi delle risorse del Sud, rinegoziando il Pnrr e tagliando i fondi alla sanità pubblica e alla scuola pubblica e, come più volte ribadito da Giorgia Meloni, vogliono cancellare il Rdc. Noi non permetteremo che a vincere sia l'idea di società di destra antimeridionalista e contro i diritti universali». Infine, è intervenuto l’ex segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, candidata del Pd in Campania: «Durante l'esperienza che ho maturato come dirigente sindacale, in questo territorio ci sono stata molto e ho fatto molte battaglie. Io credo che il Sud sia un elemento di forza perché su temi come l'autonomia differenziata e le risorse del Pnrr è importante che il Mezzogiorno abbia una rappresentanza forte che sia riconoscibile in tutta Italia». 

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