Lo scontro elettorale tra Pd e centrodestra si sposta sui finanziamenti Ue del Fondo Sviluppo e Coesione. Una partita che, in Campania, vale 5,6 miliardi ancora bloccati, accusano i democrat che parlano di «scippo ai danni del Mezzogiorno». Con in testa il segretario nazionale Enrico Letta che, senza tanti giri di parole, dà la colpa alla Lega. «Non acceleriamo né blocchiamo alcun iter seguendo volontà politiche personali» è la replica del partito di Salvini che parla di «fake news del Pd».
A porre il problema è Piero De Luca, vicecapogruppo alla Camera uscente e candidato a Salerno. «Ci sono fondi per il Sud chiusi in un cassetto da giugno scorso.
«L'allarme lanciato da Piero De Luca sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione è un allarme condiviso da tutto il Pd. È inammissibile che ci siano - incalza Francesco Boccia, commissario campano del partito - 22 miliardi di euro già disponibili per il Mezzogiorno che rimangono bloccati da giugno. Il riparto è stato più volte bloccato dai ministri leghisti, è una cosa intollerabile». «I fondi strutturali avrebbero già dovuto essere nelle casse delle Regioni del Sud. È un tentativo di ostacolare il Mezzogiorno che fa il paio con la volontà delle destre di rimettere in discussione il Pnrr», aggiunge la senatrice Pd Valeria Valente. «Chiediamo al governo di accogliere la richiesta del Pd e di convocare, immediatamente, il Cipess per sbloccare i fondi. Sfidiamo tutte le altre forze politiche a prendere la stessa posizione», è invece la richiesta del vicegovernatore Fulvio Bonavitacola.
Non ci stanno a questa ricostruzione né la Lega, né il centrodestra. «Ci atteniamo strettamente alle regole e direttive del presidente del Consiglio. Dunque, al contrario di quanto afferma il segretario del Pd, non acceleriamo né blocchiamo alcun iter seguendo volontà politiche personali. Se Letta intende accusarci di qualcosa in particolare allora lo faccia chiaramente e non lanci vaghi e inutili allarmismi», replicano a muso duro i ministri della Lega Erika Stefani, Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti che aggiungono: «Ci auguriamo che anche gli esponenti del Pd al governo, come quelli degli altri partiti, seguano le regole senza forzare o strumentalizzare per fare propaganda elettorale».
«Gli inutili allarmismi del Pd non spaventano nessuno: i fondi stanziati per il Sud non sono in discussione, né oggi né con il futuro governo. Lasciamo ad altri polemiche sterili ed artificiali, a noi interessa lavorare alle cose concrete», dichiara il sottosegretario al ministero dell'economia e Finanze Federico Freni.
Più duro l'ex governatore Stefano Caldoro candidato con Forza Italia a Napoli. «Fondi al sud bloccati? È solo propaganda. L'iter amministrativo è in capo alla presidenza del Consiglio. Piuttosto le risorse già assegnate - attacca - sono ferme per l'incapacità di programmare e spendere. Il Pd, che al Sud, in primis in Campania, si è affidato a noti cacicchi è la causa di questi ritardi».