Elezioni 2022, Camera Fuorigrotta:
Costa batte Di Maio e Carfagna

Elezioni 2022, Camera Fuorigrotta: Costa batte Di Maio e Carfagna
di Gigi Di Fiore
Lunedì 26 Settembre 2022, 02:13 - Ultimo agg. 11:36
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I sondaggi dell'ultima settimana sono stati confermati dal voto. Nella sfida tra ministri, la spunta Sergio Costa, nel trionfo dei 5 Stelle primo partito a Napoli. L'ex ministro dell'Ambiente nel governo Conte prevale nel testa a testa con il suo ex compagno di partito Luigi Di Maio, ministro degli Esteri in carica. Costa vince con quasi il doppio dei voti di Di Maio. Alle due del mattino, in 35948 avevano votato per lui che ha atteso prima nella sua casa, riposando. Poi, dopo una telefonata con Giuseppe Conte per le prime congratulazioni, si è affrettato nello storico meet up grillino a Portici con decine di militanti pentastellati. Soddisfatto, con euforia controllata, Costa ha festeggiato «con gli amici del partiti a Portici». Il neoeletto dei 5 Stelle nel collegio uninominale alla Camera di Fuorigrotta aveva votato nel quartiere dove risiede, l'Arenella, nel seggio della scuola elementare Maurizio Piscicelli. Una lunga giornata: quando le sezioni scrutinate erano 242 su 440 Costa aveva il 41,2 per cento dei consensi rispetto al 23,9 ricevuti da Di Maio e il 21,9 di Maria Rosaria Rossi. Distanziata di molto Mara Carfagna con il 6,4 per cento dei voti.

Sfida diretta tra ministri, nel difficile collegio uninominale Napoli 2 di Fuorigrotta che includeva, tra gli altri, quartieri eterogenei come Chiaia, Pianura, Posillipo, Bagnoli, San Ferdinando, San Lorenzo, Chiaiano. Centro e periferie, zona occidentale già operaia e zone bene della città. Un collegio che, per estensione territoriale, unisce elettori di composizione sociale variegata. E proprio qui si sono affrontati Sergio Costa, Luigi Di Maio e anche la ministra del sud in carica Mara Carfagna confluita nel gruppo di Azione-Italia dei valori dopo aver lasciato Forza Italia. In questo stesso collegio era agguerrita la candidata del centrodestra Maria Rosaria Rossi, esponente del partito di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria già forzista. Originaria della provincia di Caserta, Maria Rosaria Rossi, in passato fedelissima di Berlusconi, aveva votato a Napoli nella scuola Ruta di Chiaia. A Napoli, aveva votato anche Di Maio, al seggio 314 nella scuola Senise di via Manso. 

«L'obiettivo dei 5 Stelle resta superare il Pd» aveva dichiarato più volte Sergio Costa in campagna elettorale. E i sondaggi sul collegio di Fuorigrotta, dopo un'iniziale prevalenza per la Rossi avevano dato vincente Di Maio e poi, negli ultimi giorni, Costa.

Sondaggi confermati dal primo Instant Poll di Youtrend poco dopo le 23, che dava Costa vittorioso con il 29,6 per cento. Solo un punto di percentuale in quel momento divideva i due ex compagni di partito, in un testa a testa a tre che includeva anche Maria Rosaria Rossi cui il primo exit poll assegnava il 27,7 per cento. Molto distanziata dai tre era Mara Carfagna, con il 6,1 per cento di consensi. Una lunga notte d'attesa, che Mara Carfagna, ha trascorso nel suo comitato elettorale della capitale in contatto con il comitato elettorale napoletano in corso Umberto.

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Per Maria Rosaria Rossi sembrava impresa in salita sfidare i tre ministri. Poi è risultata la terza incomoda tra Costa e Di Maio, impegnati in una sfida all'ultima scheda. Nei suoi discorsi, Maria Rosaria Rossi se l'era presa soprattutto con la ex collega di partito Mara Carfagna con cui è stata in competizione nella sfida del collegio napoletano di Fuorigrotta: «Ogni voto a lei è un voto in più per Di Maio» ha ripetuto più volte, rendendo acceso uno scontro elettorale dai pochi sussulti. Nel collegio uninominale alla Camera di Fuorigrotta, tra i 10 candidati si era messo in gioco anche il candidato della lista demagistriana Unione popolare, l'avvocato penalista Domenico Ciruzzi ex presidente del Premio Napoli. Ciruzzi è stato sempre consapevole di candidarsi contro avversari con molta più forza e più consensi dei suoi, anche se alla fine ha comunque raggiunto il 4,08 per cento a soli due punti in percentuale dalla Carfagna.

Un collegio dai problemi diversi. Sfida tra ministri e tra ex colleghe di Fi, dove molti hanno lamentato la presenza di candidati non napoletani imposti dall'alto e l'ex ministro Costa era un'eccezione. Gli ulteriori candidati del collegio erano consapevoli di affrontare un'impresa disperata, nella città dove hanno votato solo il 49,7 per cento: Giuseppe Aiello per il Partito comunista; Francesco Amodeo di Italexit, formazione di Gianluigi Paragone; Angela Baiano del partito mastelliano Noi di centro; Rosa Spadafora dei sovranisti e Umberto Tozzi nel Popolo partito Iva. 

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