Elezioni a Napoli, Tajani soccorre Maresca e apre agli elettori di Salvini: «La Lega fuori? Votate Fi»

Elezioni a Napoli, Tajani soccorre Maresca e apre agli elettori di Salvini: «La Lega fuori? Votate Fi»
di Valerio Esca
Domenica 12 Settembre 2021, 08:30 - Ultimo agg. 13 Settembre, 07:14
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Antonio Tajani arriva a Napoli per mettere una pezza in una coalizione di centrodestra sempre più divisa. Il vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia si presenta in città nel giorno in cui il leader leghista Matteo Salvini viene in visita in Campania, ma dribbla il capoluogo e soprattutto il candidato sindaco Catello Maresca, del quale è stato il principale sponsor fino a qualche giorno fa. Mentre a Roma, Giorgia Meloni, riunisce d'urgenza il partito per ricostruire il coordinamento locale, dopo lo strappo con il magistrato sulle Municipalità, le dimissioni del coordinatore cittadino Andrea Santoro e dopo il caso di Pietro Diodato, passato nella notte che anticipava la presentazione delle liste da FdI (partito al quale è iscritto e da cui verrà espulso) a una delle due civiche di Maresca (quella che tra l'altro rischia maggiormente l'esclusione dalla corsa elettorale). 

«Siamo artefici e capofila della coalizione di Maresca» dice il coordinatore regionale degli azzurri Mimmo De Siano, durante l'incontro di ieri mattina al quale hanno preso parte i vertici locali del partito (Martusciello, Silvestro, Pentangelo, Caldoro), oltre a Tajani, la vicecapogruppo di Fi al Senato, Licia Ronzulli, Maresca e il capolista al Comune Pasquale Perrone Filardi. Poco prima una telefonata di Silvio Berlusconi, che ha confermato a Maresca «il suo amore per Napoli e il suo impegno in questa campagna elettorale seppur a distanza». Tajani ha poi ribadito che «da qui alla chiusura della campagna elettorale verranno organizzati cento eventi da Fi», il primo si terrà mercoledì con il ministro per il Sud, Mara Carfagna.

Ma le difficoltà nella coalizione sono evidenti. Basti pensare al rischio esclusione per la lista di ispirazione leghista e a quelle di diretta emanazione di Maresca. «Speriamo che le liste vengano riammesse - ci tiene a precisare Tajani - ma nel caso contrario non credo che i voti vadano al centrosinistra. C'è una lista di coalizione e siamo noi, pronti a rappresentare anche chi è rimasto fuori». 

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Il rischio, soprattutto in FdI, è quello di una fronda interna che punti a far traghettare i voti del candidato sindaco altrove, qualcuno sarebbe pronto a votare addirittura Antonio Bassolino. Ipotesi che la Meloni non prende neanche minimamente in considerazione. Durante il vertice a Roma di ieri la leader nazionale di FdI ha nominato Sergio Rastrelli plenipotenziario del partito in città. Il compito di Rastrelli sarà quello di ricomporre le fratture e le frizioni che si sono registrate nelle ultime settimane in FdI e di dettare la linea politica in vista del voto, condivisa ovviamente con la Meloni: appoggiare senza indugi Maresca. Il magistrato intanto sembra sempre più a suo agio in Fi, anche se bisognerà capire da quale parte del partito deciderà di stare, vista la spaccatura tra le fila degli azzurri. «Questo fermento organizzativo culturale che stiamo mettendo in campo mi fa sentire molto a casa in Fi - ha detto ieri il magistrato - Anche il presidente Berlusconi ha confermato il suo appoggio anche se purtroppo a distanza» ha ribadito il pm. La Ronzulli ha invece sottolineato: «Maresca è la guida necessaria alla rinascita di Napoli che dopo tanti anni di disastri della sinistra ha il diritto di tornare allo splendore di una volta». 

 

A tenere banco in queste ore è il caso del senatore Luigi Cesaro, per il quale il gip del Tribunale di Napoli ha inviato una richiesta al Senato di autorizzazione a procedere per eseguire un'ordinanza di custodia cautelare. «Noi siamo garantisti, lo siamo sempre stati - ha rimarcato Tajani - L'ha scritto in queste settimane Berlusconi illustrando esattamente quali sono i nostri valori. Siamo per la presunzione di innocenza finché non ci sarà una condanna in terzo grado, definitiva di una persona. Per quanto riguarda la vicenda del senatore Cesaro, mi auguro che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati, ma per noi è una questione di principio, non è una questione personale». Tajani ha glissato invece sull'attacco sferrato da Maresca a Cesaro, qualche ora prima: «La famiglia Cesaro sta con Manfredi, chiedete a lui» ha detto il magistrato durante la presentazione del suo programma: «Non posso fare il commento del commento», ha tagliato corto Tajani. Da Cesaro ha preso le distanze il leader del Carroccio, Salvini: «Quando potrò leggere le carte sceglierò, a differenza della sinistra che senza neanche leggere gli atti mi ha mandato a processo. Non do valutazioni giudiziarie, ma politicamente sono lontano da Cesaro». 

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