Scossoni sull'alleanza non ce ne dovrebbero essere, perché «a prescindere Pd e M5S alle amministrative come a eventuali elezioni politiche andrebbero sottobraccio» raccontano dai rispettivi quartier generali. Come dire che Italia Viva «a prescindere» sarebbe già fuori dai giochi se ci fossero rotture «politiche» e ciascuno andrebbe per i fatti suoi in caso di caduta dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Questo sì - riflettono in casa Pd - renderebbe più difficile anche le amministrative. Ma Virginia Raggi che scansa la tempesta giudiziaria nella Capitale e torna saldamente in sella al Campidoglio - questo il primo dato politico - inguaia il suo adorato M5S. Dove, al di là delle dichiarazioni di facciata dei supervertici del Movimento, da Beppe Grillo a scendere, in tanti speravano in una condanna della sindaca per aprire la corsa al candidato per Roma anche a soggetti dem per dare via libera a Roberto Fico, il Presidente della Camera, nella corsa a Palazzo San Giacomo. La sostanza di queste dinamiche trasversali - che si consumano spesso lontano dai luoghi dove dovrebbero generare effetti - è che oggi come oggi con la Raggi che non fa passi indietro nella Capitale i candidati dem fanno un bel passo in avanti nel piazzare un loro candidato per il Comune: nello specifico il ministro Vincenzo Amendola mentre sembra più defilato l'altro ministro in quota Conte quello con delega all'Università Gaetano Manfredi.
Bisogna aspettare che passi questo periodo natalizio per capire come evolverà la situazione.
Tra i Cinquestelle napoletani - anche e soprattutto tra i parlamentari - a prevalere in queste ore è l'incertezza sul futuro e dunque nessuno è disposto a scommettere nemmeno un centesimo su chio sarà il candidato sindaco a Napoli. «Chi dice di sapere come andranno le cose non è sincero» trapela da un accorsato parlamentare che fa capire come si attendano le mosse dei vertici del Movimento. La situazione possono sbloccarla solo loro il ragionamento. Ma non è semplice perché la crisi di Governo è dietro l'angolo e la presa di posizione di Italia viva delle ultime ore la crisi l'ha aperta sul serio. Renziani che - detto per inciso - a Napoli vedono come il fumo negli occhi l'alleanza con il M5S e non lo nascondono, e che alle regionali sono andati ad appoggiare il governatore e non la Ciarambino. Nel vertice di venerdì tra Pd e M5S sul fronte dei Cinquestelle la capogruppo alla Regione Valeria Ciarambino e la Parlamentare Gilda Sportiello ambasciatrici rispettivamente di Luigi Di Maio e di Fioco, sull'argomento alleanza sono chiare: «Qualcuno ha espresso il desiderio di continuare questo ragionamento, partendo dai temi. Ma l'argomento non era l'oggetto della discussione. Abbiamo affrontato la condizione del Comune di Napoli: siamo tutti concordi sul fatto che, chiunque sarà il sindaco, non si potrà prescindere dalla situazione del debito».