Elezioni comunali 2022, saltano i poli a Napoli: a rischio l'intesa Pd-M5S

Elezioni comunali 2022, saltano i poli a Napoli: a rischio l'intesa Pd-M5S
di Adolfo Pappalardo
Domenica 1 Maggio 2022, 11:00
4 Minuti di Lettura

Scordatevi gli schemi nazionali perché alle comunali napoletane si va sempre più spesso per ordine sparso. Tra Pd e grillini che non chiudono gli accordi ovunque (e, quest'ultimi vanno anche con il centrodestra) e le liste deluchiane che, in un paio di casi, si mettono contro i candidati democrat. Paradossi. Ecco, in sintesi il risiko politico nei più grandi dei comuni che andranno al voto il prossimo 12 giugno: 14 in totale, compreso Torre Annunziata se non dovesse arrivare lo scioglimento per infiltrazioni dei clan. Anche se sono esattamente la metà quelli più importanti.

A Portici, Acerra e Somma Vesuviana il patto del campo largo tra democrat e grillini è saltato anche se, ancora in queste ore, i vertici dei due partiti cercano di chiudere un'alleanza. Altrimenti, per evitare scontri, potrebbe essere negato il simbolo del movimento ai locali. È il caso di Portici dove, anche ieri, il sindaco uscente del Pd Enzo Cuomo (che si ricandida per la quarta volta) ha lanciato, all'inaugurazione della sua campagna elettorale, un ultimo appello all'M5s per sostenerlo. Ma nulla nonostante il fronte dimaiano sia tentato: i locali puntano su Aldo Agnello (ex Pd) candidato sindaco con i verdi e, appunto, i grillini. 

Accordo in salita anche ad Acerra dove il Pd ha messo in campo Andrea Piatto mentre i grillini puntano su Carmela Auriemma. Qui, per il centrosinistra, è una sfida in salita: dopo due mandati non può ricandidarsi l'uscente Raffaele Lettieri che mette in corsa il suo ex vice sindaco Tito D'Errico. Un centrodestra, questo di Lettieri, che avrà sicuramente anche l'appoggio dei deluchiani visto che Vittoria, 24enne figlia del sindaco, due anni fa è stata eletta in consiglio regionale con la lista De Luca presidente. A Somma Vesuviana, situazione ancora più intricata. Qui, alle falde del vulcano, il Pd candida Giuseppe Bianco contro l'uscente Salvatore Di Sarno, sindaco centrista appoggiato dal centrodestra con tanto di lista di Fratelli d'Italia e Maresca.

E i grillini? In questa tornata, altro che scenario nazionale, sono pronti ad andare con quest'ultimi e da Roma, se non ci saranno ripensamenti, potrebbe arrivare il divieto dell'uso del simbolo dell'M5s.

Ma è a Sant'Antimo che i partiti se ne infischiano, eccome, degli scenari nazionali e sembrano agitare la roulette. Perché nel comune al voto dopo lo scioglimento nel 2020 per infiltrazioni dei clan sembrano saltati tutti gli steccati politici. Qui si candidano a sindaco Giuseppe Italia, eletto alle ultime comunali con Dema ma oggi sostenuto dal centrodestra, e Arcangelo Cappuccio, ex sindaco del Pds passato nel frattempo in una giunta del centrodestra a trazione Luigi Cesaro, ed oggi sostenuto anche da un gruppo grillino (ma senza simbolo). E, ancora, vorrebbe provarci con alcune civiche Domenico Russo, figlio dell'ex sindaco democrat Aurelio, transitato in Italia Viva alle ultime regionali. Infine il Pd mette in campo l'avvocato Massimo Buonanno, sostenuto da una coalizione in cui si è deciso di non candidare chiunque sia anche solo citato nel decreto di scioglimento del 2020. 

Video

A Nola, invece, proprio l'altro giorno è stato siglato l'accordo ufficiale tra grillini e Pd ma manca ancora il nome; così come per il centrodestra che qui viaggia però con un'unica sicurezza: un pastone unico composto da Fi, Fdi, renziani e Azione. Ancora tutto in alto mare però sui nomi così come a Ischia dove le forze in campo non hanno ufficializzato nulla nonostante manchino una decina di giorni alla presentazione delle liste. Ultimo dei grandi comuni al voto è Pozzuoli, scosso dall'ultima inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il sindaco uscente Figliolia. Quest'ultimo, non più candidabile, potrebbe ora rinunciare anche a correre da semplice consigliere comunale. Ma ad agitare le acque, più che l'inchiesta, sono i veleni interni al Pd che è spaccato in due: il partito candida Paolo Ismeno ma un gruppo di ribelli appoggerà Luigi Manzoni, presidente uscente del consiglio comunale, sostenuto nella corsa anche da liste anche di centrodestra. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA