L’esito era scontato da un mese, cioè sin da quando il giorno prima della presentazione di liste e candidati il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle hanno deciso di non partecipare alle elezioni facendo sfumare la costruzione di una coalizione di centrosinistra. E così ieri pomeriggio le urne hanno ufficialmente decretato che Lello Russo è per la settima volta sindaco di Pomigliano: primo cittadino della città delle grandi fabbriche metalmeccaniche, l’ex fortino della sinistra dal 1995 al 2010 nonché ex laboratorio dell’asse tra Pd ed M5S del pomiglianese doc Luigi Di Maio.
Un’esperienza politica, quest’ultima, durata molto meno di una consiliatura: dal 5 ottobre del 2020 al 17 febbraio di quest’anno, data in cui quattro consiglieri comunali di maggioranza, tre dei quali iscritti al Pd, hanno firmato insieme ai colleghi dell’opposizione di centrodestra le dimissioni contestuali dal notaio che hanno portato alla prematura caduta del sindaco di centrosinistra Gianluca Del Mastro, eletto alla guida della città due anni e mezzo fa grazie all’alleanza creata all’epoca da PD ed M5S.
Ora però torna alla guida di Pomigliano Lello Russo. L’83enne medico in pensione, forte anche dei 264 candidati consiglieri distribuiti a suo sostegno in undici liste, ha sbaragliato i tre candidati sindaci concorrenti di centrosinistra con un risultato che si attesta attorno al 70% dei consensi: quasi un plebiscito. Secondo, distaccatissimo, è giunto Vito Fiacco Fender, 24 anni, giovane leader del partito locale di sinistra Rinascita, l’unica lista a suo supporto. Hanno potuto beneficiare dell’appoggio di una sola lista ciascuno anche il giornalista di Avvenire Marco Iasevoli, della compagine “Per” e l’ex presidente del consiglio comunale ed ex consigliere metropolitano, Salvatore Cioffi, con il sostegno di Europa Verde, unico partito rappresentato in Parlamento presente a queste amministrative di Pomigliano.
L’assenza dei partiti e il calo sensibile della partecipazione al voto sono i due dati politici più evidenti di questa tornata nella città delle grandi fabbriche metalmeccaniche.
Ma la quasi totale assenza dei partiti nazionali nell’assemblea cittadina sarà in qualche maniera mitigata da una decisione anticipata da Fulvio Martusciello. Il coordinatore regionale di Forza Italia ha infatti annunciato attraverso le agenzie di stampa che la lista civica Forza Pomigliano, a sostegno di Russo, in consiglio dovrà passare sotto le insegne del partito di Berlusconi. Numeri bulgari. La nuova maggioranza consiliare del già più volte sindaco sembra destinata a superare il tetto dei 20 seggi sui 25 disponibili (compreso quello dello stesso Russo). Maggioranza in cui saranno presenti anche esponenti del Pd, vale a dire i politici che, a partire dall’ex vicesindaco di Del Mastro, Eduardo Riccio, sono stati i principali artefici della caduta della giunta di centrosinistra.
Dunque, rapporti di forza in consiglio comunale nettamente sbilanciati verso Lello Russo, che potrà governare la città, stando almeno ai tanti seggi a sua disposizione, contando su una stabilità politica sostanzialmente assicurata. «Voglio ringraziare tutti i miei cittadini per questo tributo di affetto che mi hanno dimostrato votandomi in massa – le dichiarazioni del sindaco rilasciate a caldo ai media nel suo comitato elettorale gremito di sostenitori festanti – così facendo gli elettori mi hanno conferito una responsabilità maggiore».