Elezioni comunali a Napoli, Fdi pressa Maresca: «Subito un confronto ma il simbolo resta»

Elezioni comunali a Napoli, Fdi pressa Maresca: «Subito un confronto ma il simbolo resta»
di Carlo Porcaro
Lunedì 21 Dicembre 2020, 10:00 - Ultimo agg. 10:10
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«All'inizio di gennaio 2021 i leader nazionali del centrodestra incontrino il magistrato Catello Maresca per verificare definitivamente la compatibilità tra il suo progetto civico per il Comune di Napoli ed il sostegno dei partiti». A quanto trapela, è questa la richiesta formulata da Fratelli d'Italia alla luce del colloquio telefonico avuto nei giorni scorsi tra il pm anticamorra e il numero uno Giorgia Meloni a cui ha fatto seguito un incontro dal vivo tra lo stesso Maresca ed i dirigenti locali del partito. Non è un ultimatum, ma certamente un modo per esercitare pressing.

«Maresca è un buon candidato sindaco. Per quello che ci compete noi siamo pronti, ci stiamo rafforzando sul territorio: ora però acceleriamo i tempi», è il senso della linea di Fdi che mantiene il punto sulla questione del simbolo. «Non intendiamo rinunciare al nostro simbolo per questione di storia e tradizione», il refrain degli esponenti meloniani. Da una parte c'è la volontà di sfruttare il traino - almeno a livello nazionale - di una lista che nei sondaggi viaggia intorno al 15-16 per cento, percentuali inimmaginabili per molti versi quando Fratelli d'Italia fu fondata dalla stessa Meloni e Giorgio Crosetto uscendo dall'allora Pdl esattamente otto anni fa, ovvero il 21 dicembre del 2012. La destra napoletana, da anni lontana dal potere, ambisce ad occupare lo spazio lasciato vuoto dalle diatribe interne a Forza Italia e si adopera per fare concorrenza ad una Lega che si sta radicando sempre più a Napoli (17 i consiglieri municipali che hanno recentemente aderito) ma che comunque necessita di allargare i propri confini verso la società civile rimasta scontenta dell'amministrazione de Magistris e contraria a quella De Luca. Fdi, partendo dal presupposto che loro un candidato di bandiera ce l'hanno ed è l'avvocato Sergio Rastrelli, apprezza il percorso ed il background di Maresca, ma gli ha anche fatto presente che senza l'apporto dei partiti in una grande metropoli come Napoli non si va da nessuna parte.

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Va bene il civismo per allargare gli orizzonti di un centrodestra uscito malconcio dalle ultime regionali (il governatore ha preso molti voti anche a destra, sia tramite specifici esponenti politici che dai singoli elettori), ma Fratelli d'Italia ed anche la Lega - un po' meno i berlusconiani - non vogliono rinunciare al proprio simbolo sulla scheda elettorale. Sarebbe un passo indietro rispetto alle dinamiche nazionali dove invece il fronte sovranista si sta compattando, pronto a dar vita a nuove maggioranze in Parlamento oppure ad andare al voto anticipato, nel caso in cui cadesse il governo Conte. In tale prospettiva, i meloniani di Napoli hanno creato una cabina di regìa molto affollata, composta da tanti storici militanti della destra cittadina con radici nel Msi. «Vogliamo vincere le elezioni comunali a Napoli nel 2021. Con questo ambizioso obiettivo è partita la fase di riorganizzazione del partito in città», l'annuncio infatti del coordinatore cittadino Andrea Santoro che ha dato vita ad un organismo collegiale a cui affidare il compito di scrivere il programma del partito, curare i rapporti con i possibili nuovi alleati di coalizione, contribuire alla scelta di chi sarà il candidato sindaco. La partita, giocata soprattutto su tavoli romani, è ancora aperta. Entro la fine di gennaio però dovrebbe esserci la scelta definitiva. In pole position c'è appunto Maresca, alle prese anche con il mondo della magistratura che sta evidenziando qualche inopportunità del suo impegno politico, ma anche Rastrelli nonché l'imprenditore Gianluigi Cimmino, amministratore di Yamamay e Carpisa e grande estimatore del leader del Carroccio Matteo Salvini.

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