Elezioni comunali a Napoli, Manfredi parla da candidato sindaco: «Napoli va sostenuta»

Elezioni comunali a Napoli, Manfredi parla da candidato sindaco: «Napoli va sostenuta»
di Luigi Roano
Giovedì 6 Maggio 2021, 11:00
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Tre settimane fa Gaetano Manfredi - ex ministro ed ex rettore - possibile candidato a sindaco nel campo del centrosinistra, fece trapelare la sua disponibilità, ma a condizione che, riferendosi al Pd, arrivassero segnali concreti verso di lui, a iniziare da un serio impegno per Napoli nel senso di una norma salva-Comuni, quelli in predissesto come Palazzo San Giacomo. In realtà, dal Pd segnali verso di lui a livello personale non è che ne siano arrivati chissà quanti. Dalla segreteria metropolitana retta da Marco Sarracino fanno sapere che sì Manfredi c'è, ma deve vedersela con Roberto Fico, il presidente della Camera che il M5S vorrebbe far scendere in campo. Non il massimo. Sul salva Comuni c'è voluta invece la botta della Corte Costituzionale che - con una sentenza - ha smontato tutti i piani di rientro dal debito trentennali stabilendo il principio che i debiti devono essere pagati durante il mandato del sindaco per non scaricarli sulle generazioni future. E il Governo ha memorizzato la sentenza e sta lavorando in questo senso. Insomma, la legge per salvare Napoli che hanno sbandierato il Pd metropolitano e i grillini locali non è stata nemmeno portata in commissione, non ci fosse stata la Suprema corte il futuro degli enti locali sarebbe molto più grigio. Certo è che Manfredi - che mai ha voluto commentare fino a ieri la sua eventuale candidatura e nemmeno il dualismo con Fico - ha preso parola e alcune cose pesanti le ha dette su Napoli, su quale città vorrebbe costruire e come farlo. E hanno il sapore di un ultimatum al Pd per capire da che parte sta. Perché l'ex ministro parla da candidato. Infatti sa bene che il Pd che fa capo al governatore De Luca e all'alleanza vittoriosa alle regionali non avrebbe problemi ad appoggiarlo, ma gli altri oltre a sbandierare sondaggi da che parte stanno? Nelle ultime tre settimane qualcosa è successo che ha infastidito l'ex ministro. E potrebbe essere l'incontro nella sede di via Santa Brigida tra Sarracino e il potente capogruppo dem alla Regione Mario Casillo. Tutti sanno che la freddezza di Casillo verso Manfredi candidato non è una novità. Tre settimane nelle quali Manfredi si aspettava che la situazione fosse chiarita, mentre l'ex ministro resta in ballottaggio con Fico ma non per molto perché Manfredi sta dando segnali di grossa insoddisfazione. 

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Ma cosa ha detto Manfredi? «Il tema è la città, non chi la guida e quindi bisogna mettere Napoli nelle condizioni di poter dare risposte ai suoi cittadini perché il tema non è della politica, ma dei cittadini».

Così l'ex ministro risponde ai cronisti che gli hanno chiesto di una sua disponibilità a candidarsi a sindaco per il centrosinistra e M5S. «Noi - racconta - dobbiamo mettere al centro il bene e l'interesse dei cittadini, il tema di chi la guida è secondario. Si parla troppo delle persone e poco di quello che serve alla città». Una botta che fa traballare il tavolo del centrosinistra. «Credo - dice in riferimento al debito di Palazzo San Giacomo - che questo non vada bene, penalizza i cittadini. Napoli purtroppo rappresenta la punta più avanzata del disagio perché la situazione finanziaria del Comune è estremamente difficile e la qualità dei servizi, si vede tutti i giorni, è estremamente bassa. Credo che una città così importante che rappresenta tanto per l'Italia e per il Sud non può essere lasciata sola. Sarebbe un delitto e un grande danno per tutti». Il manifesto politico di Manfredi è abbastanza chiaro: «Dobbiamo inquadrare Napoli in una dimensione europea. Quindi deve guardare a una prospettiva che sia di competizione europea dal lato del suo ruolo produttivo, perché può essere il laboratorio per una nuova dimensione di una città basata anche su tecnologie e capacità di integrare tradizione e innovazione». «Napoli - conclude - rappresenta una realtà molto importante, ma poi deve essere una città che deve mettere al centro anche il tema del risanamento sociale. A partire dalle periferie». 

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