De Magistris a gamba tesa su Maresca. Ex giudice passato alla politica contro giudice che sta pensando di fare lo stesso salto per palazzo San Giacomo. Sempre, per giunta, per la stessa poltrona da sindaco di Napoli. «Il danno che sta causando Maresca alla magistratura in questo periodo è forte e credo rimarrà scolpita», attacca ieri mattina, a freddo, il primo cittadino di Napoli riferendosi al collega impegnato da settimane, specie negli ultimi giorni, in una serie di iniziative (tra convegni e dibattiti) che sembrano propedeutiche a una sua discesa in campo ufficiale.
Attacco diretto contro Maresca «che fa il magistrato solo 2 o 3 ore al giorno».
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Eppure, ieri, ecco lo scontro. Duro. Forse il primo della campagna elettorale per le prossime comunali. Anche se non è la prima volta che de Magistris si scaglia contro Maresca. Il precedente è appena di fine dicembre. Quando proprio il sindaco lanciò la freccia intinta nel veleno. «Da ex magistrato trovo impensabile che un magistrato che esercita funzioni di Procura e quindi ha un osservatorio su tutti noi e sulla città, continui a fare il magistrato e contestualmente inizi una campagna elettorale nella sua città. Io - aggiunse - non sarei riuscito a candidarmi sindaco nella città in cui ho fatto il pm».
Poi ieri il duello scatenato da un'affermazione di Maresca che sulla violenza minorile aveva detto: «Il Comune può e deve fare di più». De Magistris, ai microfoni di Radio Crc, è tranchant nella sua replica sollecitata in studio: «Potrei dire lo stesso. Anche Maresca potrebbe fare di più, se fa 2 ore il magistrato e 10 ore il candidato, che è una cosa anomala che non si potrebbe fare e lo dico senza polemica. I miei ex colleghi a volte dovrebbero fare anche autocritica, se pensiamo - è la stilettata di de Magistris - ai processi che si fanno dopo 10 anni e se pensiamo alla gente che non va in galera nemmeno a sentenza definitiva». Parole dure a cui il primo cittadino ne aggiunge delle altre. «A Maresca dico magari fai il magistrato a tutto tondo 24 ore al giorno fino alla fine e poi ti metti in discussione, già questo non è indice di trasparenza. Fare 2, 3 ore al giorno il magistrato e poi girare tutta la giornata a fare campagna elettorale da magistrato: questo - attacca ancora l'ex pm - non è un bell'esempio per nessuno e nemmeno per lotta al crimine».
E sulla vicenda della campagna elettorale di de Magistris in Calabria interviene anche il capogruppo di Forza Italia del consiglio comunale: «Ma come fa de Magistris ad amministrare una metropoli come Napoli e contemporaneamente gestire la sua campagna elettorale in Calabria? È chiaro che il semplice fatto che non sia vietato per legge non basta a giustificare l'inevitabile e irresponsabile disimpegno in una città che, peraltro in piena pandemia, è al collasso in tutti i suoi settori. Meglio - dice l'azzurro Stanislao Lanzotti - un commissario prefettizio che gestisca l'ordinario per qualche mese piuttosto che un sindaco a mezzo servizio».