Elezioni comunali a Napoli, patto tra Pd e deluchiani: «Sì all'alleanza con M5S»

Elezioni comunali a Napoli, patto tra Pd e deluchiani: «Sì all'alleanza con M5S»
di Luigi Roano
Martedì 26 Gennaio 2021, 10:00
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L'accordo tra il Pd metropolitano - cioè tra il segretario Marco Sarracino e il presidente Paolo Mancuso - e le liste che hanno sostenuto in campagna elettorale prima, e ora sostengono il governatore Vincenzo De Luca in Consiglio regionale, c'è. Vale a dire che anche i deluchiani senza la casacca del Pd convergeranno sull'alleanza larga con dentro il M5S per cercare di riconquistare dopo dieci anni Napoli. Passa - nella sostanza - la linea di Sarracino. Ora il passaggio successivo è quello di convincere il M5S ad accettare i deluchiani. Il vertice che si è tenuto alla Stazione Marittima - con molte stelle della corona di De Luca - a iniziare da Mario Casillo e Fulvio Bonavitacola per passare a Clemente Mastella, ha sancito dunque un Pd unito e partito guida della coalizione. Con De Luca che si sente molto dentro alla partita Napoli. Il governatore vedrebbe molto bene la candidatura di Gaetano Manfredi ministro per l'università al quale telefona spesso. Ma l'ex rettore non ne vuole sapere. Non confermata - ma nemmeno smentita - la voce di un De Luca che stia pensando ad Armando Brunini. L'ex amministratore della Gesac, ora passato a gestire gli aeroporti milanesi, sarebbe stato sondato informalmente rispondendo però di essere impegnato nel suo attuale incarico.

Saltato il tavolo romano perchè incombe la crisi di Governo, quello della Stazione Marittima è di fatto il secondo tempo dell'incontro di sabato con Nicola Oddati coordinatore della segreteria di Nicola Zingaretti.

E quel vertice ha dato risultati. Il vicepresidente della Regione Bonavitacola - come racconta chi al vertice c'era - è chiaro: «La Regione vuole collaborare con il Pd per salvare Napoli. Ma non bisogna banalizzare il voto delle regionali. Allo stesso tempo dico che nessuno ha intenzione di fare 15 liste. Nessuna chiusura ad altre forze che alle regionali hanno fatto altre scelte. Aperti a tutti tranne che ai sovranisti e a chi sostiene demA». In verità, c'erano quasi tutti i rappresentanti delle 15 liste e a sfilarsi dall'accordo con il M5S sono stati solo quelli di Più Europa, un po' dubbiosi quelli di Italia viva, mentre lo stesso Mastella ha fatto trapelare che «se mi votano a Benevento sostengo la coalizione a Napoli». Francesco Dinacci di Articolo 1 è stato quello che ha rotto ogni indugio esordendo così: «Senza i 5 Stelle il mio partito non sarà più al tavolo». I moderati di Enzo Varriale e i Liberal democratici di Enzo Marrazzo stanno nell'alveo del Pd. Stefano Buono l'ex dei Verdi ora passato a Davvero - che in Comune ha piazzato l'assessore Marco Gaudini e appoggia de Magistris - dice sì alle grande coalizione ma lancia anche l'appello per includere al tavolo Alessandra Clemente.

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Sarracino passa all'incasso e spiega: «Soddisfatti dell'incontro. La nostra priorità è quella di lavorare ad un grande ed unitario progetto per Napoli. Abbiamo tre priorità: combattere le diseguaglianze, riorganizzare i nostri servizi pubblici, fermare la grande fuga di giovani che abbandonano le nostre comunità». Poi conclude così: «Il futuro di Napoli condizionerà enormemente quello della regione, del mezzogiorno e di tutto il Paese. Per questo riteniamo necessario sgombrare il campo da contrapposizioni tra il perimetro della coalizione regionale e quella nazionale». 

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