Elezioni comunali a Napoli, Ciarambino lancia Fico sindaco: «Intesa M5S-Pd, naturale pensare a Roberto»

Elezioni comunali a Napoli, Ciarambino lancia Fico sindaco: «Intesa M5S-Pd, naturale pensare a Roberto»
di Carlo Porcaro
Venerdì 11 Dicembre 2020, 11:00 - Ultimo agg. 17:30
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«Non lasciamoci sfuggire la grande occasione di essere protagonisti alle prossime comunali: basta con le barricate, lavoriamo insieme ad altre forze politiche e civiche ad un progetto per rilanciare Napoli. Ascolto gli attivisti da sempre, ma nessuno faccia la gara a chi è più puro». Il documento di circa 80 esponenti del Movimento Cinquestelle napoletano non scalfisce la linea del dialogo portata avanti dal capogruppo regionale dei grillini, Valeria Ciarambino. Il profilo giusto del candidato sindaco? «Una personalità autorevole, riconosciuta dalla città e capace di interloquire col governo e con la Regione», aggiunge la fedelissima di Luigi Di Maio. La sensazione è che la decisione finale su Napoli dipenda dal tavolo nazionale col Pd sulle grandi città. Il nome del presidente della Camera, Roberto Fico, avanza ma andrà incastrato con le scelte in primis di Roma e Torino dove i sindaci uscenti sono proprio del M5S. Che, però, non più quello delle origini. «Siamo al Governo, gestiamo Ministeri importanti per il destino di Napoli: vogliamo stare a guardare?», la domanda retorica di Ciarambino. 

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Un folto gruppo di attivisti ha bocciato l'alleanza alle comunali col Pd, saranno ignorati?
«Occorrono innanzitutto grande umiltà e senso di responsabilità.

Ho letto con attenzione il documento degli attivisti, la conclusione mi pare il punto di partenza del ragionamento. Si dice che i sottoscrittori sognano di rendere Napoli vivibile: è un obiettivo comune a tutti noi, una strada per raggiungerlo si troverà».

Quindi sì al dialogo con gli altri partiti?
«La situazione che stiamo vivendo è unica per vari fattori. Siamo dinanzi ad un non-governo decennale al Comune; il Covid ha inferto un colpo durissimo alla comunità; per la prima volta il Movimento ha propri rappresentanti al Governo, gestisce Ministeri importanti per lo sviluppo della città e stanno per arrivare miliardi di euro col Recovery. La domanda non è: alleanze sì o no? Ma piuttosto: stare a guardare oppure scegliere di essere protagonisti? Io dico: basta stare sulle barricate».

Vista la spaccatura interna, dovreste votare di nuovo per decidere se andare da soli oppure allearvi col Pd?
«L'ultima votazione interna ha sancito la possibilità di realizzare progetti con altre forze politiche o civiche. Verifichiamone allora le condizioni. Auspico il coinvolgimento della base il più ampio possibile, purché sia senza pregiudizi e senza gara a chi è più puro degli altri».

Il Pd provinciale convocherà il tavolo del centrosinistra: il Movimento verrà invitato? Ha già ricevuto segnali dal segretario Sarracino?
«Credo ci debba essere l'interlocuzione più ampia possibile. Chiunque voglia dialogare con noi, deve prima dire qual è il progetto di città».

Ci sono paletti insormontabili?
«Una casa nuova non si può costruire con pietre vecchie. Il Pd di Napoli dimostri quel coraggio che non ha avuto cinque mesi quando antepose la logica del consenso e delle ammucchiate al bene della Campania. Se così non fosse stato, avremmo Sergio Costa governatore. Invece ci ritroviamo De Luca che dà ancora i numeri sulla sanità».

È emersa l'ipotesi di Roberto Fico candidato sindaco.
«Naturale pensare anche a lui in quanto, prima ancora che presidente della Camera, esponente del Movimento che si è speso per la città e la ama follemente. In generale, come profilo, ritengo che serva una personalità dotata di grande autorevolezza, riconosciuta dalla città e capace di interagire con Governo e Regione».

A proposito di De Luca, come finirà la storia della commissione Terra dei Fuochi?
«Sono contenta di aver fatto varare due commissioni su tematiche mai affrontate: una per supportare le imprese nel cogliere le opportunità della riconversione green e l'altra per aiutare le aree interne motori spenti dell'economia campana. Poi abbiamo chiesto poteri rafforzati per Terra dei Fuochi e Bonifiche: la proposta non è ancora stata discussa in prima commissione, aspettiamo che venga approvata».

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