Elezioni comunali a Napoli, Maresca non è candidato ma incontra gli albergatori

Elezioni comunali a Napoli, Maresca non è candidato ma incontra gli albergatori
di Carlo Porcaro
Venerdì 26 Marzo 2021, 09:30
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Proseguono gli incontri del magistrato Catello Maresca con il mondo dell'associazionismo e delle categorie professionali in vista della possibile candidatura a sindaco di Napoli. Ieri mattina, una nuova tappa di un percorso che suona come una campagna elettorale condotta sottotraccia ma che il diretto interessato considera invece una mera «campagna di ascolto».

In modalità virtuale via zoom, il sostituto procuratore ha partecipato al confronto con gli operatori del comparto turistico, in particolar modo con quelli afferenti all'Abbac, l'associazione che riunisce titolari e gestori di bed&breakfast. Il magistrato ha voluto ascoltare le ragioni, e soprattutto le doglianze, di chi lavora in un settore tra i più danneggiati dagli effetti economici della pandemia sanitaria. Napoli stava vivendo una fase d'oro con l'arrivo di migliaia di turisti nazionali ed internazionali ed invece da un anno è vittima di una depressione da cui tocca riprendersi. Maresca si è detto concorde con i responsabili dell'Abbac - c'erano tra gli altri il presidente Agostino Ingenito e il consigliere della Municipalità Chiaia Iris Savastano di Forza Italia - nell'esigenza di dotarsi di una cabina di regia e di varare un'adeguata programmazione per il rilancio della città e la valorizzazione delle sue bellezze. Il ruolo dell'amministrazione comunale, secondo l'ex pm anticamorra, può essere determinante nella sinergia con le imprese private. 

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Un forum del genere non è prodromico di un impegno elettorale? In punta di legge, sta facendo quello che gli è consentito - dopo aver ottenuto l'archiviazione dal Csm nello scorso gennaio - muovendosi all'interno del perimetro giuridico sottolineato dall'organo di autogoverno della magistratura. Gli incontri privati, seppur di natura pubblica come quello svolto ieri, sono stati ritenuti «condotte attuative di un diritto di natura costituzionale», quello di candidarsi, e per questo «non possono essere di per sé foriere di conseguenze pregiudizievoli». Una situazione legittima, ma che si presta a possibili strumentalizzazioni. Maresca dovrebbe chiedere l'aspettativa ma, in assenza di una data certa dal Viminale, ci si trova dinanzi ad un vuoto normativo. I magistrati che si sono candidati hanno lasciato la toga solo con l'indizione dei comizi elettorali 45 giorni prima. Può Maresca attendere così tanto - cioè fino ad agosto - prima di sciogliere la riserva? Non è allora escluso che possa sottoporre allo stesso Csm un quesito tecnico per comprendere come regolarsi. Intanto non si ferma nella sua lunga strada di interconnessione con le forze civiche della città nell'ottica di una sua discesa in campo alle amministrative spostate al periodo tra il 15 settembre ed il 15 ottobre. Sta effettuando una sorta di ricognizione, sonda il terreno per comprendere chi sarebbe disposto a sposare il suo progetto civico per la città. Di fatto, un'operazione politica anche se continua a dividersi tra l'attività di magistrato e di scrittore. In nome del civismo, che però se fosse troppo accentuato - come sottolineato da un altro candidato sindaco, l'avvocato Sergio Rastrelli, al Mattino - non potrebbe essere sostenuto dai partiti di centrodestra. Non vuole casacche addosso Maresca, sta cementando il suo gruppo di amici e sostenitori volontari, pur avendo già avuto il via libera sostanziale dai leader nazionali del centrodestra. In attesa del tavolo sulle grandi città, la scorsa settimana il numero uno della Lega Matteo Salvini disse senza remore: «Il magistrato Catello Maresca può essere il candidato ideale a sindaco di Napoli».

Quanto al tema dei simboli in suo appoggio, il leader del Carroccio si dichiarò disponibile «nell'interesse di Napoli a fare della candidatura un laboratorio politico». Lo slittamento del voto ha ritardato le decisioni, ma i partiti non sembrano disposti ad attendere troppo tempo. «Sfruttiamo il vantaggio temporale», l'appello dello stesso Rastrelli che continua a scaldare i motori. 

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