Elezioni comunali a Napoli, è lite sulle primarie Pd e Manfredi avverte: così rinuncio

Elezioni comunali a Napoli, è lite sulle primarie Pd e Manfredi avverte: così rinuncio
di Luigi Roano
Mercoledì 14 Aprile 2021, 12:00
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La bagarre delle primarie rivolta come un calzino il Pd e - se dovessero davvero essere fatte - darebbero la spallata definitiva all'alleanza con il M5S, sempre che i grillini non intendano sostituire la piattaforma Rousseau con appunto le primarie di coalizione del centrosinistra. Il fuoco arde forte a Roma, Bologna e Torino, a Napoli sembra che invece covi sotto la cenere. Dalla segreteria del Pd retta da Marco Sarracino - e dalla sua squadra allargata - però fanno trapelare notizie controcorrente rispetto a quanto sta accadendo altrove cioè dove Francesco Boccia e Nicola Zingaretti spalleggiati dal segretario Enrico Letta spingono perché le primarie si facciano. «La segreteria provinciale e quella nazionale - fanno sapere da via Santa Brigida - sono in contatto quotidiano e si è concordato che le primarie non si faranno anche alla luce dell'ordine del giorno votato a ottobre in cui il Pd annunciava che si sarebbe perseguita non la strada delle primarie ma quella della coalizione con il M5S». Insomma, uno stop al chiacchiericcio che comunque qualche effetto lo ha sortito e non di poco conto. 

Tra i papabili candidati del Pd - capaci di unire la coalizione di centrosinistra allargata al M5S - come è noto c'è Gaetano Manfredi che sta studiando da candidato. Tuttavia, l'improvvisa crisi di nervi del Pd esplosa per il ritorno di fiamma delle primarie non lo fa stare tranquillo. Per dirla tutta quello che trapela è che «tutta questa ammuina condiziona molto» la sua riflessione. La sostanza politica del ragionamento di Manfredi è molto semplice: sono pronto mettermi in gioco come candidato sindaco a capo di una coalizione ma non a sostenere le primarie. Un punto di vista, quello di Manfredi, che è perfettamente in linea con quanto stabilito nella segreteria metropolitana di ottobre e sul percorso individuato per arrivare a trovare un candidato sindaco. In questo senso, all'inizio della prossima settimana, non a caso il tavolo della coalizione con dentro i grillini tornerà a riunirsi, il segnale che le primarie non sono all'ordine del giorno. Una posizione che è propria anche del governatore Vincenzo De Luca che su Manfredi ci ha scommesso e lo corteggia da tempo. Ed è quasi riuscito a convincere l'ex ministro a scendere in campo. Se la si guarda da questo punto di vista - che non è l'ultimo - non è piaciuta a De Luca la posizione assunta da Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Iv, che ha lanciato Gennaro Migliore per le primarie. Iv in questo momento è un partito che sta perdendo pezzi e se anche De Luca, che ha uno storico feeling con Renzi, gli voltasse le spalle si metterebbe male. Iv sta per salutare Gabriele Mundo ed Emanuela Mirra, due consiglieri comunali strappati a de Magistris che stanno per ritornare alla base, tanto per fare in esempio.

Una emorragia che si tocca con mano anche nelle Municipalità e in Consiglio metropolitano. Inoltre già nell'incontro tra De Luca e Francesco Boccia, il responsabile enti locali del Pd - come ben sanno i lettori de Il Mattino - fu tolta dal terreno della discussione la questione primarie, stesso discorso che fecero pure lo stesso Boccia e Sarracino. 

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In questo contesto Sergio D'Angelo - candidato della sinistra sinistra - ha tappezzato la città di megamanifesti in cui i suoi sostenitori lo invitano «a rompere gli indugi e a candidarsi a sindaco». Cosa farà D'Angelo? Si tratta anche qui di una strategia per arrivare a un ticket nel caso Manfredi fosse il candidato? Oppure lancia la sua sfida al Pd non alle primarie ma direttamente alle urne quando si apriranno a ottobre? I dem restano centrali nella discussione politica del centrosinistra e cercano di studiare la situazione visto che mancano ancora sei mesi alle elezioni. Nel frattempo Sarracino lancia gli stati generali dell'ambiente che si terranno il 23 e 24 aprile. «Una due giorni dedicata all'ambiente e allo sviluppo sostenibile. Si tratta di temi centrali della nostra agenda politica - si legge in una nota dei dem - ed elementi identitari del partito a cui il nuovo segretario nazionale Letta sta lavorando». Al centro dei lavori le politiche complessive che riguardano Napoli e tutta la città metropolitana. «Uno degli assi portanti del Piano nazionale di resilienza e ripartenza - racconta Sarracino - è proprio quello della transizione ecologica. Discuterne con tutti significa affrontare un dibattito sul futuro». 

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