«Ci sentiamo totalmente garantiti da Gaetano Manfredi, una persona di eccezionale valore.» Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico, intervenuto a Napoli alla presentazione dei candidati del M5S al Rione Sanità. « Terrà in piedi una coalizione che, in ogni caso, sta lavorando bene».
«Avere all'interno della lista persone di valore - ha aggiunto Fico - come Francesca Menna, che è stata sempre vicina a noi e che ho fortemente voluto in lista, è un valore aggiunto. Avere persone di valore all'interno è un ottimo inizio», ha concluso il presidente della Camera. Quanto alla lista presentata dai dissidenti del M5S guidata dall'ex capogruppo in consiglio comunale Matteo Brambilla, Fico ha commentato: «Posso dirgli soltanto auguri !».
Ma è proprio da Napoli, nel giorno della presentazione dei candidati, che parte la prima offensiva legale contro il voto che ha eletto Giuseppe Conte leader del Movimento 5 Stelle. È in dirittura d'arrivo, infatti, la notifica del ricorso giudiziario per l'annullamento del nuovo statuto redatto dal giurista di Volturara Appula.
A sostegno dell'impugnazione i ricorrenti lamentano, tra l'altro: «il mancato raggiungimento del quorum della 'metà degli iscrittì per l'approvazione del nuovo statuto - avendo Crimi ritenuto bastevole la partecipazione alla votazione della 'metà degli aventi diritto al votò»; la «non iscrizione di Conte al M5S», confermata dal fatto che - come affermano i ricorrenti - «il 17 luglio 2021 (lo stesso giorno in cui ha indetto le votazioni per l'approvazione del nuovo statuto)» il reggente grillino Vito Crimi avrebbe chiesto all'Associazione Rousseau di «effettuare l'iscrizione di Giuseppe Conte al Movimento 5 Stelle, adempimento non ottemperato da detta Associazione». Gli attivisti contestano anche: «la nullità della clausola statutaria che prevedeva l'eleggibilità del solo Conte» e «l'esclusione dal diritto di voto degli iscritti da meno di sei mesi»; «la pubblicazione della convocazione su una piattaforma ignota alla maggioranza degli iscritti», tant'è che, sostengono gli attivisti parlando con l'Adnkronos, «dai piani alti del partito fu chiesto all'Associazione Rousseau di pubblicare sulla propria piattaforma un avviso di trasloco del sito all'indirizzo .eu».