Gennaro Montuori, alias «Palummella», a capo di una delle liste che sosteranno la discesa in campo di Catello Maresca a sindaco di Napoli. L’idea c’è, un primo colloquio pure, resta solo da capire come e quando potrà prendere forma un piano che rimane comunque legato al momento in cui il pm anticamorra scioglierà le sue riserve e annuncerà la propria candidatura per Palazzo San Giacomo. La lista in questione - di cui è stato già annunciato il nome - si chiamerà «Io sto con Maresca» e a Montuori è stato proposto di esserne il capolista. «Palummella» è lo storico capo-ultrà azzurro dei tempi d’oro del Napoli, la sua immagine è legata all’indissolubile amicizia con Diego Armando Maradona, ma anche a quel tifo sano di quando la torcida partenopea era premiata in Europa per il suo calore e per la sua correttezza. Ora «Palummella» potrebbe sostenere Maresca, un magistrato che sulla valenza sociale del calcio ha sempre puntato, essendo lo stesso pm un grande appassionato e pure un discreto calciatore quando si esibisce con i ragazzini della sua associazione «Arti e mestieri».
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Contatti diretti tra il magistrato e l’ex capo-ultrà non ci sono ancora stati, ma Gennaro Montuori ha invece incontrato Franco Silvestro, imprenditore di successo di Arzano e già in corsa con Forza Italia alle scorse elezioni regionali.
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Al momento Montuori non ha ancora accettato la proposta, si è trattato soltanto di un incontro interlocutorio. Del resto, prima di stabilire le varie liste e la loro composizione, c’è prima da trovare la quadra per la discesa in campo del magistrato. Di sicuro Maresca, in attesa di raggiungere un’intesa con i partiti del centrodestra, aveva già fatto capire di voler comunque presentare - in caso di candidatura - delle proprie liste in suo sostegno. Compagini che, a quanto pare dagli incontri che stanno avvenendo in questi giorni, stanno cercando di organizzare anche gli stessi esponenti dei partiti come Franco Silvestro. Per ora Montuori ha detto di essere interessato, ma di sicuro prima di accettare una simile proposta vorrebbe avere garanzie di poter incidere con le proprie idee. Già alle ultime elezioni regionali, ad esempio, chiese al leader del Carroccio, Matteo Salvini, di chiedere scusa per le offese proferite in passato contro i meridionali. «Sulla difesa della napoletanità - aveva detto - e dell’orgoglio del nostro popolo non posso transigere».
Da quando ha lasciato il tifo militante, Montuori prosegue la sua carriera giornalistica senza aver abbandonato il mondo del calcio: dirige una trasmissione e una rivista entrambe intitolate «Tifosi napoletani». Programmi in cui l’ex «Ragazzo della Curva B», a cui fu ispirato il celebre film di Nino D’Angelo, il giornalista persegue sempre il suo progetto di un calcio libero dalla violenza e che ritorni anche sugli spalti quel bel folklore che negli anni d’oro del Napoli rendevano la curva partenopea la più bella d’Italia.