Napoli, Sarracino (Pd) non ha dubbi:
«Con De Luca e M5S per vincere»

Napoli, Sarracino (Pd) non ha dubbi: «Con De Luca e M5S per vincere»
di Luigi Roano
Venerdì 29 Gennaio 2021, 08:56 - Ultimo agg. 17:59
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Marco Sarracino, segretario metropolitano del Pd, la crisi di Governo sui territori come è vissuta dai partiti e dai movimenti può far cambiare gli equilibri?
«La crisi influisce sul destino e il futuro degli italiani, una crisi incomprensibile che ancora oggi nessuno riesce ad interpretare e che non è frutto di alcuna argomentazione politica. Abbiamo altre priorità come il Recovery e soprattutto il piano vaccini, sono queste le vere emergenze del Paese».


Tuttavia tra Pd e M5S sembrava tutto fatto per andare assieme alle Comunali, come stanno le cose oggi?
«Da quando sono stato eletto segretario ho sempre lavorato per la costruzione di un campo largo che facesse uscire il Pd dall'isolamento in cui l'ho trovato. Questo campo ha avuto ottimi risultati alle scorse amministrative dove abbiamo vinto assieme al M5S in tutti i Comuni dove ci siamo alleati. Oggi dopo un lavoro di grande pazienza, ma anche di grande unità, siamo riusciti a dimostrare che l'alleanza nazionale e quella regionale non sono incompatibili.

Abbiamo quindi una coalizione di partenza che sarà in grado di vincere alle comunali di Napoli».


Allora l'alleanza giallorossa a Napoli non subirà eventuali influssi negativi romani?
«Abbiamo una grande opportunità: costruire una filiera istituzionale che va dal Governo nazionale fino al Comune passando per la Regione. Con il M5S ed altre forze politiche abbiamo già ottenuto alcuni risultati importanti sul tema di una legge speciale per la città che sia in grado di far operare al meglio il prossimo sindaco di Napoli. La Regione ha presentato 10 grandi progetti estremamente realizzabili che segnerebbero il futuro di Napoli. La sinergia istituzionale è una delle tante cose mancate in questi anni».


Anche con De Luca è tutto a posto?
«Chi cerca di far vivere un eventuale rapporto conflittuale tra il Pd di Napoli e De Luca mi dispiace ma rimarrà deluso. C'è sempre stata grande collaborazione nell'interesse delle nostre comunità: penso al piano socio-economico dove abbiamo dato un grande contributo affinché chi è stato colpito dalla crisi economica non restasse solo».


Nei 5 Stelle il dibattito è aperto: Cirillo, consigliere regionale del M5S, ha detto ai suoi di non avere barriere ideologiche verso nessuno...
«Non entro nel dibattito interno del M5S che ovviamente rispetto, quello che credo è che insieme stiamo cambiando il destino delle comunità dove siamo alleati. Certo, anche io lavoro per la costruzione di una coalizione che sia estremamente politicizzata con un indirizzo programmatico chiaro e che non sia vittima di trasformismi che pure ci sono stati in questi 10 anni. Nella sostanza non faremo molte liste».


Insomma, sintetizzando come si può fotografare questo momento?
«Con De Luca e il M5S per vincere Napoli».


C'è accordo anche sul candidato? I nomi in campo sono pesanti, due ministri come Amendola e Manfredi e Fico per il M5S.
«Parliamo sicuramente di nomi importanti e ve ne possono essere anche altri. Però mi sembrerebbe un bel messaggio quello di discutere di profili che hanno incarichi istituzionali o di partito di livello nazionale e che sarebbero pronti a lasciarli per dedicarsi 24 ore al giorno a Napoli. Perché da un parte c'è un sindaco che fugge in Calabria, dall'altra un partito e una coalizione che vogliono far tornare a splendere la nostra città».


L'eventuale slittamento della data del voto a settembre le darebbe fastidio?
«Noi lavoriamo per essere pronti in vista di una eventuale data in primavera: il Pd non teme le elezioni né a livello locale né a livello nazionale, speriamo soltanto di poter fare la campagna elettorale in sicurezza».


In realtà - tornando ai candidati - de Magistris lascia la sua erede a Napoli, Alessandra Clemente, che chiede di sedersi al tavolo del centrosinistra.
«È del tutto legittimo che chi ha governato presenti una propria candidatura, credo infatti sia giusto che dopo 10 anni si venga valutati per quello che si è fatto. Noi però altrettanto legittimamente costruiremo un percorso alternativo. Non abbiamo posto veti, anzi l'unico che poniamo è nei confronti di chi ha oggettivamente peggiorato le condizioni di vita dei napoletani, ovvero chi ancora oggi esalta questa amministrazione. La sfida del Pd non è solo quella di vincere le elezioni, ma anche di farlo con alleati che potranno garantire il buon governo della città».


In che modo?
«Innanzitutto partendo dal programma, per noi esistono tre priorità: lotta alla povertà, transizione ecologica e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Credo che su questo terreno di confronto si possa lavorare tutti assieme anche per contrastare il vero grande problema di Napoli ovvero la fuga dei giovani da questa città».


Ci sono però mondi che il Pd deve tornare a coinvolgere o no?
«Esistono una serie di energie che per fortuna di Napoli si sono mosse indipendentemente dall'amministrazione comunale che oggi invece abbiamo la grande opportunità di organizzare e valorizzare: penso alle realtà associative di Scampìa e Barra, al polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio che ci viene invidiato in tutto il mondo o a musei come il Mann che il direttore Giulierini ha fatto rinascere».

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