Elezioni in Campania, fuga da Forza Italia: gli azzurri “blindano” Marta Fascina, la fidanzata del Cavaliere

Elezioni in Campania, fuga da Forza Italia: gli azzurri “blindano” Marta Fascina, la fidanzata del Cavaliere
di Adolfo Pappalardo
Domenica 24 Luglio 2022, 23:01 - Ultimo agg. 26 Luglio, 07:20
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Sul fronte delle candidature per le politiche Forza Italia si ritrova a dover mettere mano ad un restyling sui nomi. Perché tra addii (consumati e futuri) e incomprensioni, alla fine, sono al momento solo due gli uscenti sicuramente ricandidati: Marta Fascina che a marzo si è unita in una cerimonia privata con Silvio Berlusconi e Mimmo De Siano, attuale coordinatore regionale azzurro. Il resto è tutto da costruire. 

La pattuglia degli eletti nel 2018, via via, è diventata esigua. Erano 13 quattro anni fa, tra Camera e Senato, ridotti ora a dieci per gli addii di Sandra Lonardo Mastella (nel luglio 2020), dell’irpino Cosimo Sibilia che a maggio 2021 aderisce a Coraggio Italia e Luigi Carbone che passa tra i renziani in un afoso luglio del 2020. Ne rimangono appena una decina tra chi fu eletto quattro anni fa. Ma anche qui il numero è destinato ad assottigliarsi. Anzitutto a palazzo Madama dove tra due uscenti, Mimmo De Siano e Luigi Cesaro, solo il primo verrà ricandidato.

Il secondo, infatti, dopo l’entrata in Parlamento nel 1996 ha deciso di non scendere più in campo. È l’addio allo scranno per Cesaro senior che lascia il testimone al figlio Armando nel frattempo uscito da Forza Italia.  

E proprio gli addii assottigliano la pattuglia azzurra da ricandidare. È ormai già lontano, verso Azione di Carlo Calenda, il gruppo di parlamentari legato a Mara Carfagna. Quindi niente scranno da garantire per la ministra del governo Draghi e per Paolo Russo e Gigi Casciello, rispettivamente, deputati di Napoli e Salerno. Mentre a Rossella Sessa, parlamentare salernitana dal gennaio scorso dopo la morte di Enzo Fasano, potrebbe non essere riconosciuto il diritto di una candidatura in posto utile visti i pochi mesi alla Camera. Discorso diverso invece verrebbe applicato per Michela Rostan, appena approdata a Forza Italia dopo un lungo tour nei partiti del centrosinistra, ma in Parlamento dal 2013. In forse anche Marzia Ferraioli, parlamentare salernitana, un tempo vicino alla Carfagna ma ora fedelissima del Cavaliere. E così, se togli anche Carlo Sarro e Antonio Pentangelo, fedelissimi della ministra Gelmini già praticamente approdata ad Azione, l’unica ricandidata in Campania è Marta Fascina, attuale compagna del Cavaliere che nel 2018 fu blindata in ben due listini sicuri del proporzionale. 

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Sta per partire, quindi, un casting azzurro che ha la stessa portata dei primi mesi del 1994 quando Forza Italia entrò in scena per la prima volta. «Sarà l’occasione per puntare su volti nuovi, voltare pagina», dicono in casa azzurra dove si punta, in particolare, al monto dell’imprenditoria, il dna di Fi per eccellenza ma con un occhio a dirigenti che in questi anni si sono fatti valere. Nel primo caso, in Irpinia, si punta ad Antonio D’Agostino, ex parlamentare di Scelta Civica nel 2013 e attuale presidente dell’Avellino calcio. E sempre nel calcio si pesca anche a Salerno: un posto sicuramente ci sarà per Lello Ciccone, attuale vicecoordinatore azzurro e avvocato della Salernitana. Ma si punta anche sui sindaci di Casalnuovo e Trecase, Massimo Pelliccia e Raffaele De Luca, sul consigliere comunale Raffaele Guanci e su Nello Di Nardo, ex parlamentare dipietrista passato con Fi nel 2017 e non eletto nel 2018. King maker delle candidature, per mandato di Antonio Tajani, è l’europarlamentare Fulvio Martusciello che ieri, non a caso, attacca i transfughi azzurri. Il ministro Renato Brunetta in particolare: «Risponda nel merito alle domande poste da Forza Italia e non faccia la vittima. Qui chi ha subito un’offesa sono i nostri elettori. Pensa di dimettersi da parlamentare e da ministro, visto che quelle posizioni le ha avute perché di Forza Italia?». 

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