Pd, in direzione pronte le nuove regole: in corsa Sarracino, “bis” per la Valente

Pd, in direzione pronte le nuove regole: in corsa Sarracino, “bis” per la Valente
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 25 Luglio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 26 Luglio, 07:20
3 Minuti di Lettura

Tutto sarà più chiaro domani nella direzione nazionale del Pd. A cominciare dalle regole di massima. Limiti e deroghe, tanto per capirci, che potrebbero azzoppare o no qualcuno. Non solo perché si tratta di capire anche quale sarà il perimetro della coalizione e se occorrerà dare ospitalità a qualcuno. Sicuramente gli amici di Articolo Uno ma con il passare delle ore qualcuno ipotizza che potrebbe essere necessario far spazio agli ormai alleati dimaiani. Tutto vedere. Anche se nel Pd sono consapevoli come lo spazio sia tutto in salita nonostante il partito in queste ore, nei sondaggi, è in un testa a testa con Fdi nella gara come prima forza politica del Paese. Divisi d ameno di mezzo punto. Ma non basta perché a Napoli nel Pd fanno questo calcolo: gli eletti tra Camera e Senato non saranno mai più di cinque o sei e nessun collegio è sicuro, secondo i sondaggi interni del Nazareno. Naturale, quindi, come la corsa sia tutta per prendere un posto sicuro nel listino. 

Per ora nessuno si sbilancia in attesa della direzione di domani dove all’ordine del giorno ci sono proprio le candidature. Nel frattempo il segretario nazionale Enrico Letta sta studiando le regole di massima: un dossier che è solo nelle sue mani e in quelle del capo della sua segreteria politica.

In particolare dovrebbe rimanere il limite dei tre mandati con l’esclusione dei ministri uscenti e dei segretari di partito (anche ex). Dovrebbero poi essere bloccate le ambizioni di consiglieri regionali ed europarlamentari che volessero tentare la corsa a Roma. E così per i sindaci che rimarrebbero dove sono per evitare di sguarnire postazioni. 

Sicurissima la ricandidatura della senatrice uscente Valeria Valente, stimatissima dal segretario nazionale Letta che l’ha voluta anche commissaria del partito a Pisa. Dubbi invece per il collega deputato Paolo Siani ma sol perché il medico ha sempre ribadito come la sua dovesse essere un’esperienza politica che si dovesse chiudere in un solo mandato. In forse, se non ci fossero deroghe, anche le corse dell’ex ministro Marco Minniti e dell’ex europarlamentare ue Gianni Pittella (il primo eletto a Caserta, il secondo a Salerno). Più complicato il discorso su Napoli, piazza notoriamente più affollata, dove oltre a dover essere garantita la ricandidatura per l’uscente Lello Topo serve far posto a Marco Sarracino. Il segretario della Federazione di Napoli infatti già 5 anni fa non scese in campo all’ultimo momento stretto nella guerra tra correnti ma stavolta, su pressing del ministro Orlando e del vice segretario nazionale del partito, deve essere della partita alla Camera. Mentre il sottosegretario uscente Enzo Amendola potrebbe correre a Roma. 

Video

Più complicato il discorso sulle altre province. Tra Sannio e Irpinia scalpita Umberto del Basso de Caro mentre a Salerno troverà posto Piero De Luca, vicecapogruppo uscente alla Camera. Cinque anni fa perse il collegio nella roccaforte deluchiana e fu ripescato a Caserta dove stavolta potrebbe spiccare il volo Stefano Graziano. Per De Luca invece un posto a Salerno (nel collegio e nel listino) dove serve trovare spazio anche per Federico Conte, parlamentare uscente di Articolo Uno. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA