Forza Italia: scissione e corsa al Centro, parte la sfida dei parlamentari campani

Forza Italia: scissione e corsa al Centro, parte la sfida dei parlamentari campani
di Adolfo Pappalardo
Sabato 23 Luglio 2022, 22:58 - Ultimo agg. 24 Luglio, 18:00
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La strada della costruzione di un polo moderato è in salita ma in compenso lo spazio del centro è affollatissimo, almeno a parole, come un bus all’ora di punta. Da Carlo Calenda a Matteo Renzi, da Giovanni Toti passando per Luigi Di Maio sino agli ormai ex forzisti che aspirano tutti a rappresentare l’«agenda Draghi». Agenda che vuole portare avanti anche il Pd incantato, in queste ore, dalle sirene maggioritarie (ma tutto sarà più chiaro nella direzione nazionale di martedì dove all’ordine del giorno c’è il tema politiche e candidature) ma che non gli hanno portato mai fortuna alle politiche. Infine, sempre rimanendo in tema centristi, non si può mettere certo in secondo piano, specie in Campania, il partito di Clemente Mastella. E non a caso il leader di Ceppaloni parte in anticipo e domani a Napoli presenterà logo e programma per le politiche del 25 settembre. «No alla strategia dell’asino di Buridano, no ad alleanze con Bruto e i suoi fratellastri, sì ad alleanze intelligenti», fa sapere l’ex ministro della Giustizia, teorico di un’alleanza contro la destra che vada da Di Maio a Renzi sino alla Carfagna. 

L’incognita maggiore intanto è quella degli ormai ex forzisti. Parliamo del gruppo che si riconosce nel ministro Mara Carfagna ormai pronta all’addio ufficiale da Forza Italia. «D’altronde - dice un parlamentare azzurro legato alla ministra - che speranze possiamo avere in un partito che mezz’ora prima della chiusura delle liste ci metterebbe in posizione o in qualche collegio sicuramente perso?». Già. Rimane il problema però di trovare una soluzione nel giro di 48 ore, non di più, per tuffarsi subito in una campagna elettorale last minute. Impossibile organizzare una nuova formazione politica in così poco tempo non resta che chiudere un buon accordo di ospitalità. Quasi sicuramente con il leader di Azione Carlo Calenda con cui ha già formalizzato la ministra Mariastella Gelmini. Ospitalità che sarebbe garantita alla politica salernitana e quelli a lei vicinissimi come i parlamentari uscenti Gigi Casciello e Paolo Russo, che dopo sei legislature potrebbe anche decidere di non ricandidarsi. Non è invece di questa partita la deputata salernitana Marzia Ferraioli, rimasta fedele a Berlusconi, tanto che due giorni fa ha vergato un comunicato di lodi al Cavaliere. Rimangono per ora a Forza Italia e vicini al coordinatore regionale azzurro Mimmo De Siano gli uscenti Antonio Pentangelo e Carlo Sarro. «Ma sino a quando?», si chiede qualcuno nel partito che qui a Napoli ha visto un tempo la sua cassaforte di voti più imponente. Rimane invece con il partito di Berlusconi Michela Rostan appena accasata con gli azzurri dopo un lungo periplo tra i partiti (Pd, Articolo Uno e Italia Viva). Corteggiatissimo, sempre dai partiti di centro (tutti), l’ex capogruppo Fi in Regione Armando Cesaro che ha dalla sua una folta pattuglia di sindaci e amministratori e dopo il pit stop alle ultime regionali è ansioso di tornare in pista (non si candida invece il padre Luigi in Parlamento dal 1996).

Che poi è lo stesso discorso di tutti. 

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Perché nella prima campagna elettorale estiva e più breve della storia repubblicana l’unica certezza rimangono loro, i sindaci. Perché più radicati sul territorio e con macchine elettorali già oliate e pronte all’uso. Molti, in particolare quelli del centrodestra e di Forza Italia, attendono proprio di capire come si muoveranno i rispettivi leader o i ras di riferimento. Carfagna e Cesaro in particolare. E poi da quel momento in poi muoversi e tentare la scalata a Roma. D’altronde i due incarichi sono sì incompatibili ma non rivestono il carattere di ineleggibilità: hanno quindi tutto il tempo per dimettersi dalle poltrone di primo cittadino o eventualmente rimanere dove sono lasciando il posto da parlamentare. Ma hanno concorso alla causa. E potrebbe essere il caso del sindaco di Trecase Raffaele De Luca o il collega di Casalnuovo Massimo Pelliccia o Raffaele Lettieri, ex sindaco di Acerra da sempre vicino a Forza Italia, che ha appena lasciato il suo scranno perché non ricandidabile dopo due mandati (da qualche settimana è solo consigliere comunale). 

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