Pomigliano celebra Di Maio: «Ha vinto perché è uno di noi»

Pomigliano celebra Di Maio: «Ha vinto perché è uno di noi»
di Gigi Di Fiore
Martedì 6 Marzo 2018, 09:57
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Inviato a Pomigliano

La «terza Repubblica» di Luigi Di Maio ha qui una delle sue principali roccaforti. A Pomigliano. Il giorno dopo, sotto la casa dei genitori dell'aspirante premier dei 5 Stelle, c'è un viavai di giornalisti. «È così da qualche tempo, ma oggi non escono» dice il benzinaio accanto alla palazzina bassa bianca di via Toscano. E il calzolaio Antonio, che ha bottega sul marciapiede opposto, commenta: «Speriamo che possa fare cose buone per tutti, siamo contenti qui, certo».

Esposito Paolina e Di Maio Antonio dice la targhetta al videocitofono. Nessuno risponde, ma dopo poco scende Elena Di Maio. È la zia di Luigi. Sorride e si ferma a dire: «Siamo felicissimi, abbiamo trascorso una notte in bianco. Certo abbiamo sostenuto Luigi dagli inizi, ci ha coinvolti nel Movimento da sempre». E ora, come cambierà Luigi? La zia Elena non ha dubbi: «È sempre stato un ragazzo semplice e lo resterà. Ha sempre messo passione in tutto ciò in cui crede. Mio fratello non parla, ma come noi è felice di questo risultato».
 

In altre epoche, con altre elezioni, le diverse cittadine dei leader vincitori venivano sommerse da manifesti ed ogni tipo di segnali di festa. Qui, la vittoria di Luigi Di Maio si avverte non nei segni, ma nelle parole della gente. Nei bar, come nei negozi. Un solo coro: «Non ha fatto promesse clientelari, non è nel suo costume e nello spirito dei 5 Stelle, speriamo gli facciano fare cose buone».
 
Nel comitato elettorale di via Terracciano, la lunga notte è finita solo alle sei del mattino tra cartoni di pizze e caffè. Salvatore Cioffi, uno dei quattro consiglieri comunali del Movimento, ha dormito solo due ore. «È la vittoria della gente comune, dei cittadini protagonisti». Simpatizzanti e militanti entrano ed escono di continuo. Ralph Stringile è tra questi. Dice, contento: «Un momento bellissimo, voto da tempo per i 5 Stelle». E Vincenzo Buonincontro gli fa eco, convinto: «Di sicuro non faremo alleanze. Le urne hanno dato un risultato chiaro, siamo i vincitori di queste elezioni».

A Pomigliano, la vittoria ha raggiunto risultati bulgari. Alla sezione periferica della zona Ponte, la numero 31, tra i 699 elettori per la Camera, ben 466 hanno votato per il Movimento 5 Stelle. Il distacco con gli altri concorrenti è imbarazzante: 53 voti al Pd, 81 a Forza Italia. Nella sezione 18 quella di Luigi Di Maio, su 644 votanti, 385 sono stati per i 5 Stelle, 61 per il Pd e 77 per Forza Italia. Anche stavolta, poca storia. Davvero unico, poi, quello che è accaduto alla sezione elettorale 13 della centrale via Fiume con 534 elettori: 294 voti per i 5 Stelle, 51 per Forza Italia, 7 per la Lega e zero voti per il Pd. Un segnale che fa la storia in questa cittadina, che è stata considerata per anni una roccaforte prima del Pci e poi dei partiti che ne sono stati eredi. Qui, è stato sindaco storico Michele Caiazza, sostenitore di Antonio Bassolino. Qui, la cultura operaia, nata attorno lo stabilimento Fiat, è stata serbatoio di voti a sinistra. Proprio qui, in questa realtà, si è sviluppato uno dei primi gruppi italiani di fondatori e attivisti del Movimento, con Di Maio, il suo compagno di classe Dario De Falco e anche Valeria Ciarambino, oggi capogruppo in Consiglio regionale. Proprio la Ciarambino è stata l'instancabile animatrice della campagna elettorale in tutta la regione. Fa capolino in serata nel comitato elettorale, che resterà attivo ancora per qualche giorno prima di chiudere a poco più di un mese dall'apertura, come costume dei 5 Stelle che, per le elezioni, aprono «un luogo volante», non una sede.

La Ciarambino è stanca, ma soddisfatta. Commenta: «Ha prevalso un Mezzogiorno che dice no alle zuppe di pesce, no ai sistemi di potere dei feudatari. Ha prevalso la voglia di cambiamento con una politica pulita e trasparente». Il poster a tutta parete di Luigi Di Maio sorridente, giganteggia nei due piccoli locali del comitato. Seduto dinanzi al suo Mac collegato all'iphone, come nella notte precedente è tornato Paolo Maresca, attivista del Movimento da più di cinque anni. È docente di informatica alla Federico II e ha ideato una app per i rappresentanti di lista sperimentata alle amministrative di due anni fa a Pomigliano, Brusciano e Sant'Anastasia. Uno strumento di verifica rapida sui dati dei seggi, trasmessi in tempo reale. Dice: «Quello che è avvenuto in queste elezioni è rappresentato anche da un elemento non trascurabile, che è stata l'assenza di rappresentanti di lista dei partiti della sinistra nei seggi. Sarebbe stato impensabile in anni passati».

Già, è davvero la fine di un mondo, lo sgretolarsi dell'ultimo partito strutturato che ancora resisteva, come era considerato fino a domenica il Pd. Ma il ritorno al futuro ha visto il ritorno agli incontri in casa, alla ricerca del voto porta a porta, al contatto diretto. Spiega, abbandonando il suo pc, Peppe Porzio, da tre mesi portavoce dei 5 Stelle al Consiglio regionale campano: «In questa campagna elettorale, la Rete si è affiancata al contatto diretto con la gente. Gli elettori hanno bisogno di conoscere di persona i candidati, i loro programmi. Un metodo sperimentato già alle elezioni siciliane di novembre, raccogliendo buoni risultati».

Mentre i partiti tradizionali sono scomparsi e le sezioni appaiono retaggi del passato, i 5 Stelle riscoprono il contatto diretto con la gente. È stata la cifra di una campagna elettorale vincente, che al comitato di via Terracciano testimoniano tutti. Entra una signora e chiede: «Domani il comitato sarà aperto, è vero che ci sarà anche Luigi?». È vero, stasera Di Maio tornerà nella sua Pomigliano. Sarà un giro attraverso tre degli undici comuni della circoscrizione elettorale, dove ha trionfato umiliando Vittorio Sgarbi, suo principale concorrente. Di Maio sarà a Volla, Acerra e, alle 20,30, arriverà in piazza Leone, quella che per tutti resta piazza Primavera, a Pomigliano. Una festa in casa, un ritorno annunciato.

Qui Di Maio, insieme con Dario De Falco, ha cominciato ad impegnarsi per il movimento ispirato da Grillo e Casaleggio. Da qui, il Movimento si è allargato piano piano in tutto il territorio regionale. L'enclave del Pci si è trasformata in una roccaforte pentastellata. E uno dei sostenitori di Luigi Di Maio è diventato anche il parroco don Peppino Gambardella, che è alla guida della chiesa frequentata dai genitori di Di Maio. Dice: «Sono stato tutta la notte dinanzi la tv in attesa dei risultati. I Di Maio sono belle persone e con Luigi mi sento spesso. Sono contento del suo successo, sarebbe bello per Pomigliano avere un premier come ebbe in Giovanni Leone il presidente della Repubblica».

Stasera, in piazza si annuncia folla. Ne sono sicuri al comitato elettorale, come ne sono sicuri al bar Chalet 4 Pini a poca distanza. C'è chi dice: «Nessun accordo con la Lega, per carità». E sentire parlare, con rinnovato orgoglio, ovunque di politica e del successo di Luigi Di Maio «uno del posto» la dice lunga di come l'aspirante premier qui sia diventato motivo di vanto.
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