Regionali Campania 2020, urne aperte nel caos: «Matite, rischio Covid e il gel non basterà»

Regionali Campania 2020, urne aperte nel caos: «Matite, rischio Covid e il gel non basterà»
di Gennaro Di Biase
Domenica 20 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo agg. 17:04
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Si va a tentoni nell'allestimento degli 884 seggi cittadini. Dal rebus delle matite alle mascherine contate, dagli accessi controllati al gel che potrebbe non bastare: sono tante le prescrizioni delle elezioni ai tempi del Covid, e tante le incertezze per presidenti e scrutatori che, alle prese con varie difficoltà organizzative, ieri hanno costituito i seggi nelle scuole partenopee. «I punti interrogativi sono ancora tanti - spiega Patrizia Coppola, presidente in zona Arenella - Su certi temi, come la sanificazione della cabina e delle matite, brancoliamo ancora nel buio». Di sicuro, si tratta di una due giorni delicatissima, anche perché il virus in Campania non è mai stato così forte dall'inizio della pandemia.

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Per presidenti e scrutatori è stato un sabato duro, passato a timbrare le schede per referendum e regionali, allestire il seggio, fare i conti con le misure anti-Covid e il timore che il voto possa diventare veicolo del contagio. «Ci stiamo occupando noi dell'installazione di tutta la segnaletica a terra per il distanziamento - spiega Ludovica De Luca, scrutatrice al Vomero - Le prescrizioni sono tante: per esempio, gli elettori dovranno abbassare la mascherina per pochi secondi quando si autenticheranno prima del voto. Quanto alle mascherine, in questo seggio siamo 6 e ne sono arrivate 6, ma dovremo cambiarle ogni 4 ore, quindi dovranno arrivarne altre e al momento non ci sono. Si entrerà in aula distanziati di un metro. Il lavoro di contare le schede più l'installazione della segnaletica: per 126 euro non è un affare». «Si è notato un assenteismo degli scrutatori - racconta Coppola - oltre che dei 250 presidenti rinunciatari. Poi alcune operazioni non ci sono chiare: innanzitutto, ci chiediamo come e quando sanificare matite e cabine: non sappiamo se ogni volta che entra un elettore dobbiamo disinfettare oppure no. Abbiamo un grosso plico di prescrizioni, ma non siamo riusciti a leggerlo tutto, visto che siamo stati impegnati con i timbri. Abbiamo poi ricevuto un pacco pieno di salviettine per sanificare le superfici, ma non sappiamo se è sufficiente. I delegati ci hanno chiesto 30 mascherine, che gli abbiamo dato, e 3 gel sui 5 che ci sono arrivati, ma non basteranno se l'elettore dovrà sanificarsi sia nel seggio sia all'uscita».
 

 

Altro rebus organizzativo riguarda lo smistamento degli elettori. «Non abbiamo chiaro - prosegue Coppola - se le file dovranno tenersi qui all'interno delle scuole, all'uscita o nei corridoi. Non abbiamo avuto indicazioni precise. E anche sulla misurazione della temperatura non si hanno notizie chiare, non abbiamo in dotazione termoscanner, né si è parlato di autocertificazioni». «Non credo che il gel basterà, se l'igienizzazione andrà garantita a tutti gli elettori - spiega Claudia Piesco, vicepresidente di seggio a Bagnoli - Abbiamo 6 matite, ma non sappiamo come igienizzarle. Abbiamo sostituito tutti gli scrutatori e abbiamo ricevuto un pacco con guanti e mascherine: sono parecchi ma di qualità non eccelsa. Il disinfettante brucia un po'». «La situazione è sembrata da subito difficile - dice un rappresentante di lista in zona corso Vittorio Emanuele - Nelle dotazioni comunali c'erano comunque sacchi pieni di dpi. Molti seggi sono partiti in ritardo, perché la scadenza delle 16 di ieri per comunicare la presidenza è stato un termine troppo prematuro per inviare la mail di conferma al Comune. Perciò molti seggi sono rimasti senza presidente. Da quello che ho potuto capire non ci sarà una sanificazione dopo ogni voto. Nel caso in cui l'elettore piegasse male la scheda, dovrà tornare nella cabina, piegarla correttamente e riportarla nell'urna. Si vedrà solo oggi come andranno davvero le cose. Non c'è un piano preciso neanche per la misurazione della febbre, che non c'è stata nemmeno durante l'accredito di noi rappresentanti».
 

La sfida è duplice, in questo momento, per gli istituti cittadini.
Pochi giorni dopo il voto, infatti, scatterà l'ora del ritorno in classe. Domenico Marrazzo, delegato per la Scuola e vicesindaco di Città Metropolitana, sottolinea: «Sono stati allestiti ingressi e uscite separati - spiega - in funzione delle prescrizioni arrivate dalla Prefettura. Lo spoglio dovrebbe terminare nella notte tra domani e martedì, ma è molto importante che appena concluse le votazioni vengano fatte opportunamente le sanificazioni per far rientrare gli studenti in aula con la massima sicurezza il 24 settembre». 

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