Elezioni suppletive a Napoli, Dema schiera la Palmieri e aspetta Pd e M5S

Elezioni suppletive a Napoli, Dema schiera la Palmieri e aspetta Pd e M5S
di Luigi Roano
Giovedì 16 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 14:59
3 Minuti di Lettura

Annamaria Palmieri - la sinistrosa assessora alla Scuola - l'unica rimasta in squadra della prima giunta del sindaco Luigi de Magistris - sarà la candidata di demA alle suppletive per un seggio al Senato, si vota il 23 febbraio. Sarà lei a rappresentare la lista che si chiamerà «Uniti per de Magistris». La sostanza è che si va divisi alla meta anche se nessuno nel quartier generale di demA chiude la porta a eventuali accordi con Pd, Sinistra e M5S dell'ultimissima ora. Il tempo però è davvero poco - i termini per presentare le candidature scadono sabato - per recuperare in extremis una coalizione alla quale continuano a lavorare soprattutto Pd e la Sinistra. Non è un caso che anche da quelli parti nomi non ne escono ancora per sfidare il centrodestra.

LEGGI ANCHE Roma-Milano-Napoli: «Incontro proficuo»

In questo ore dal segretario di demA e vicesindaco Enrico Panini a scendere tutti stanno raccogliendo le firme - 750 - per presentare la candidatura della Palmieri. Il ragionamento che circola è di ordine tattico. Visto che segnali per fare una candidatura unitaria modello Governo nazionale non ce ne sono ancora, nessuno vuole farsi trovare impreparato, o arrivare all'ultimo minuto per raccogliere le firme. Del resto, gli arancioni comunque vada hanno la necessità di contarsi e soprattutto di competere in una tornata elettorale. Detto questo - a iniziare dalla Palmieri questo trapela - resta la massima disponibilità nel caso il quadro unitario si formasse, a discutere su una proposta politica più larga. L'area in cui si va a collocare la candidatura della Palmieri - cioè quella della sinistra che guarda ai centri sociali e agli ambientalisti e perché no anche alle sardine - vede già in campo Potere al Popolo con Geppino Aragno che nel 2018 tentò l'ascesa al Parlamento con risultati non trascurabili. Tornando alla Palmieri, la candidatura al Senato non dovrebbe corrispondere con l'uscita dalla giunta. De Magistris su questo ha cambiato rotta, il tema si potrebbe porre in caso elezione, anche qui però la discussione è aperta perché non c'è incompatibilità. De Magistris ha tolto il diktat anche per stimolare tutti gli assessori a scendere in campo per le regionali. La lista doveva essere presentata subito dopo l'Epifania ma al momento non ce ne è traccia.

LEGGI ANCHE De Luca-Caldoro eterni duellanti in bilico

Questo il contesto a 48 ore dalla scadenza dei termini per presentare le candidature con l'intero centrosinistra in agitazione nel tentativo di un ricompattamento che a demA e al sindaco farebbe comodo e anche piacere. Il pressing più forte è sul M5S sul quale convergono continue sollecitazioni da sinistra e dal Pd affinché si formi un tavolo e provare a cercare un candidato unitario. E questo in funzione delle regionali di primavera. Una candidatura unitaria sarebbe un buon test per verificare la tenuta di una coalizione simile a quella che sta al Governo nazionale e darebbe maggiore sostanza alle ambizioni a chi nel Pd non vede nel governatore uscente l'unica opzione per l'ente di Santa Lucia, ma è convinto che per battere il centrodestra serva una coalizione che sia quanto più larga possibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA