Elly Schlein a Napoli: «Campania centrale per il Pd ma congresso difficile»

«La questione morale è attuale e riguarda centrosinistra e centrodestra: quello che è accaduto a Bruxelles mi fa schifo»

Elly Schlein a Napoli
Elly Schlein a Napoli
di Adolfo Pappalardo
Sabato 21 Gennaio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 16:45
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I due, Bonaccini e Schlein, quasi si sfiorano ieri nei loro tour tra Salerno e Napoli ma non si incrociano. Un caso certo ma che lo scontro per il congresso nazionale Pd si giochi soprattutto qui in Campania trova consapevole, ma non preoccupata, la deputata. Scontro tra gruppo dirigente e militanti, ormai è chiaro e nessuno lo nasconde. Per questo la ex vice di Bonaccini chiede l'aiuto di quest'ultimi: «Il voto tra gli iscritti a inizio febbraio qui non sarà certo una passeggiata perché noi non siamo andati in giro a chiedere nulla, né ad offrire posti: per questo dovete dare voi una mano», dice in una gremita sala al museo Filangieri, nel cuore di Forcella.

Non ci sono mai attacchi a Bonaccini (ieri per la terza volta in Campania in tre settimane) ma puntualizzazioni, precisazioni, chiamiamole così, sul governatore De Luca che l'appoggia (anche senza dichiararlo ufficialmente) quelle sì.

Anche se non teme l'apparato deluchiano messo in campo.

«Egemonia di De Luca su congresso? Non temo nulla, se non che - puntualizza - sprechiamo l'occasione di far tornare a partecipare le persone ascoltando soprattutto quelle che non si sono più sentite rappresentate dal Pd in questi anni». E poi aggiunge: «A noi non serve né un partito degli eletti né un partito delle correnti, ci serve un partito che sia davvero della sua comunità e che sappia ascoltarla su alcune scelte fondamentali, che non abbia paura di consultarla. Un pezzo del gruppo dirigente ha preferito fare altre scelte, di certo io non sono una che offre posti, ma di costruire un posto nuovo». 

Più tranchant, invece, sul terzo mandato a palazzo Santa Lucia che accarezza l'ex sindaco di Salerno. «Penso che sia una riflessione prematura anche perché non siamo che a metà di questo mandato e bisogna concludere bene quello attuale», puntualizza lanciando una freccia intinta nel veleno. Che poi le differenze tra i due maggiori competitor per la poltrona di segretario nazionale del Pd, almeno a vederle da una declinazione campana, sembrano venire proprio sulla figura del governatore. Mentre sull'autonomia differenziata «che azzoppa il Sud» i due sfidanti la vedono uguale.

Al Filangieri, sotto una pioggia battente che sferza Napoli, la Schlein arriva con leggero ritardo sulla tabella di marcia. Tanto che decide di rimandare di un paio d'ore l'appuntamento a palazzo San Giacomo con il sindaco Manfredi (si terrà dopo e durerà mezz'ora). Ma d'altronde le lodi al primo cittadino le anticipa davanti ai suoi sostenitori con in testa Marco Sarracino e Teresa Armato. Prima però la Schlein tiene a ricordare, prima di parlare di salario minimo e più diritti per i lavori precari, la figura di Antonio Prisco, il leader dei riders scomparso quasi due anni fa. 

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«Alle politiche non avendo perso da soli credo che sia necessario da parte di tutte le opposizioni uno sforzo, perché sarebbe irresponsabile essere divisi quando potremmo unirci attorno a battaglie comuni. Penso - dice riferendosi in particolare all'M5s - che questo sforzo si possa fare anche in tutte quelle realtà locali amministrative come dimostra l'esempio di Napoli, dove attorno a una candidatura solida e credibile come quella di Manfredi si è riunito un progetto chiaro e coerente di cosa si potesse fare e di cosa si sta facendo per questa città, passando dal Patto per Napoli. Le alleanze - aggiunge - si fanno sempre sui temi, trovando un punto di incontro su un progetto comune e non nelle stanze ridotte di un gruppo dirigente a seconda delle simpatie». Infine è durissima sul terremoto che ha colpito il centrosinistra al Parlamento Ue: «La questione morale è attuale e riguarda centrosinistra e centrodestra: quello che è accaduto a Bruxelles mi fa schifo». 

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