Elly Schlein, De Luca attacca dopo la defenestrazione di Piero: «Ma sono vietate le brutte parole»

E c'è chi inizia a ipotizzare che il governatore correrà comunque per il terzo mandato anche senza l'avvallo del partito

Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 8 Giugno 2023, 11:00
4 Minuti di Lettura

Non sono ancora i fuochi d'artificio. Freddure per ora. Vuol dire che il governatore Vincenzo De Luca sta caricando le armi contro la segretaria Elly Schlein dopo la defenestratura del figlio Piero dal ruolo di vice capogruppo alla Camera. Inutile girarci attorno: l'atmosfera è tesissima. Otre la soglia limite. E prova ne è il relativo silenzio del governatore sulla vicenda che ieri si limita ad un post sui social di prima mattina: «In politica, come nella vita, non c'è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic».È un riferimento, non affatto velato, alla segretaria del Pd che ha preteso la testa di De Luca jr, scatenando le prime vere frizioni all'interno del gruppo alla Camera stesso. Vicenda iper annunciata dai rumors del Nazareno non appena la Schlein si è insediata ma che per compiersi si sono resi necessari quasi due mesi. Tempo che invece di far digerire la vicenda ha avuto l'effetto opposto di farla deflagrare. «Si è consumata una vendetta trasversale che non fa onore», ha commentato il parlamentare salernitano che ora deve decidere se accettare o no il contentino di segretario del gruppo dem rispetto al più blasonato posto di vice capogruppo. Mentre proprio la Schlein sarà domenica a Napoli all'assemblea di Articolo Uno dove è stato invitato per un intervento il sindaco Manfredi ma non il governatore. E questa mancanza, anche se il partito di Bersani usa invitare solo i primi cittadini e non i governatori, ha contribuito a invelenire un clima già velenosissimo.

Il post rimane però l'unico accenno alla vicenda da parte di De Luca. Anche a margine, ieri mattina, della presentazione del premio Troisi a Santa Lucia dove i cronisti si fiondano per una sua replica. Niente. Inviterebbe oggi Schlein al festival Troisi?, chiedono prendendo la vicenda alla larga. «In questa stanza sono vietate le brutte parole», replica lui senza scomporsi e senza accennare alla vicenda. E stessa risposta quando gli si chiede se gli ultimi accadimenti cambieranno il suo rapporto con il Pd: «Ma allora non mi avete ascoltato cari ragazzi», ribatte.

Finisce qui. Per ora ovviamente perché De Luca, statene certi, non solo attenderà il momento giusto per vendicarsi ma venderà cara la pelle e non si farà logorare così facilmente sino alle prossime regionali tra quasi tre anni. Tanto che qualcuno inizia a ipotizzare che correrà comunque per il terzo mandato anche senza l'avvallo del partito. Possibile perché l'ex sindaco è abituato a scendere in pista contro tutti e tutti. Ma è ancora presto. Troppo. 

Video

Non a caso uno dei primi a portargli solidarietà è Cateno De Luca, il leader siciliano di «Sud chiama Nord» che da tempo cerca di intrecciare un sodalizio politico con il governatore: «La logica del Pd: punire chi ha consenso sul territorio. Follia. Un abbraccio a Vincenzo e Piero. Lo dico da tempo: bisogna ripartire dai territori, i partiti tradizionali hanno fallito». All'alba invece Fiorello lo imita a «Viva RaiDue». E per commentare la vicenda, con la voce di De Luca ironizza: «Schlein non lo dovevi fare, adesso ti vengo a trovare con il lanciafiamme...». Gongolano ovviamente gli avversari storici di De Luca in Campania. A cominciare da grillini e leghisti. «La scelta di Elly Schlein di mettere da parte De Luca jr segna l'inizio della fine della dynasty paterna. Il rinnovamento in atto nel Pd è condizione essenziale per confrontarci e costruire un percorso comune per le regionali», dicono i tre consiglieri campani dell'M5s. «I meriti per i quali Piero De Luca venne nominato vice capogruppo del Pd sono gli stessi per i quali ora è stato sostituito: il padre. Questo la dice lunga sulla logica con la quale il Pd fa politica. È tuttavia inaccettabile - sottolinea invece Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale - l'ipocrisia della Schlein di provare a rifare così la verginità perduta del suo partito che, per otto anni e tuttora, nei fatti, ha dimostrato di essere totalmente complice del malgoverno della Campania». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA