Pd Napoli, onda Schlein: in 168 firmano per la ripartenza

Tra le tante spiccano le firme di Maurizio De Giovanni, Lorenzo Marone e Angelo Petrella

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, con il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, con il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni
di Luigi Roano
Domenica 26 Marzo 2023, 10:00
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La freccia a sinistra nella politica italiana messa dal Pd a guida Elly Schlein stimola Napoli e non solo: c'è fermento e volontà di partecipare alla costruzione di questa nuova casa politica. Tanto - come si dice in questi casi - da metterci la faccia, o meglio la firma sotto un appello, le firme sono ben 168, il cui titolo è: «Una speranza e un'opportunità per la sinistra. Vogliamo dare una mano». Chiaro, diretto e di immediata comprensione il titolo. Tra le firme c'è la società civile, si notano quelle degli scrittori Maurizio De Giovanni, Lorenzo Marone e Angelo Petrella. Quella dell'ex assessore regionale Adriana Buffardi è stata la fondatrice della Cgil scuola. E ancora firmano docenti universitari come Enrica Amaturo già preside della facoltà di Sociologia alla Federico II, il medico Amleto Vingiani, il musicista Lino Nairetti, il sociologo Giovanni Paonessa. La docente Piera Violante, Nino Daniele ex assessore alla cultura del Comune, Enzo Lipardi presidente della Società per l'Innovazione, la Cooperazione e l'Internazionalizzazione.

È un documento - quello prodotto - che sembra una roadmap tracciata da giovani e donne, esponenti del mondo della cultura, del lavoro e della sinistra, pronti a dare una mano alla segretaria per «Fermare la deriva e invertirne la rotta» questa la sintesi più stringente della lettera appello indirizzata anche «ai tanti e alle tante che sentono la necessità di una grande forza della sinistra democratica, progressista, femminista ed ecologista, ma che in questi anni l'hanno persa di vista nelle titubanze e nelle debolezze che hanno sfigurato il mondo del lavoro, i luoghi della formazione, gli stessi assetti istituzionali.

Mostrando, tra le altre cose, un'ingiustificata indulgenza nei confronti del devastante progetto del regionalismo differenziato che rischia di lacerare per sempre il tessuto civile e sociale del Paese». Per i firmatari «Il successo di Schlein è stata una ventata d'aria nuova che ha restituito alla sinistra una speranza e un'opportunità che sembravano essere state cancellate dalle divisioni, dagli errori e dagli appannamenti ideali del campo progressista».

Sul fronte Pd - Marco Sarracino, deputato napoletano e segretario metropolitano di Napoli in carica almeno fino al congresso - valuta così l'appello. «Va ascoltato e accolto per una nuova fase di cambiamento del Pd con la segreteria guidata da Schlein» dice Sarracino. Che poi fa un focus sulla città: «A Napoli in particolare, già con il voto alle primarie che ha visto la straordinaria affermazione della Schlein, è stata data una chiara indicazione in questa direzione. Occorre salvaguardare e continuare il percorso che in questi due anni ha visto il nostro partito rinascere e tornare attrattivo anche per tante esperienze civiche».

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Per Articolo 1 l'ex ministro e segretario Roberto Speranza incalza: «È molto forte e significativo l'appello a sostegno della nuova stagione politica guidata da Schlein. Sono sicuro che il nuovo Pd saprà interpretare ogni giorno la domanda di cambiamento che c'è nella società e saprà farne la leva per costruire l'alternativa alla destra che tanti aspettano». Torniamo al documento. Per i firmatari, dopo l'appannamento degli anni passati, con la Schelein la partita per i progressisti, la sinistra e riformisti «si è riaperta, scompaginando calcoli e previsioni. In alcune realtà, compresa quella campana, il capovolgimento dei rapporti di forza cristallizzati nel primo turno è stato anche il frutto di una robusta rivolta d'opinione contro vecchie pratiche, equilibri consolidati e parole d'ordine autoreferenziali che non parlano più al mondo degli esclusi, dei delusi, dei tanti autoemarginati nel bosco dell'astensione. Per molti versi, è stato anche un atto d'insubordinazione generazionale, con un gran numero di ragazzi e di ragazze che hanno affollato i seggi e, in qualche caso, trascinato amici e genitori nella prova». La lettera si conclude con la richiesta di una presa di coscienza: «Bisogna prenderne politicamente atto e accettare la sfida, poiché si chiude un capitolo e se ne apre un altro, nel quale nulla appare già scritto», 

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