Scuola superiore meridionale
a Napoli: emendamento M5S

Scuola superiore meridionale a Napoli: emendamento M5S
Martedì 18 Dicembre 2018, 14:15
2 Minuti di Lettura
Anche il Sud avrà un ateneo d'elite sul modello della 'Scuola normale di Pisa'. Si chiamerà 'Scuola superiore meridionale' con sede a Napoli e avrà già nella fase sperimentale (di tre anni) una sua autonomia amministrativa e logistica. È quanto prevede un emendamento del governo, a firma del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, alla legge di bilancio ora all'esame del Senato.
L'obiettivo non è quello di creare un 'doppione' della 'Scuola normale di Pisa', ma una università con propria vita: «la proposta emendativa», a costo zero per le casse dello Stato, si legge nella relazione illustrativa, «nasce dalla necessità di garantire che l'istituenda Scuola superiore meridionale non si presenti come duplicazione di altre esperienze omogenee presenti sul territorio, segnatamente la Scuola normale di Pisa, ma sia connotata da una sua specificità ed autonomia già nella fase di avvio sperimentale».

Nel dettaglio, la modifica al comma 214 dell'articolo 1 prevede che «sia l'Università degli studi Federico II di Napoli a istituire, in fase di avvio, una Scuola superiore con sede a Napoli, contemperando così l'esigenza di autonomia della Scuola superiore meridionale dalle altre scuole con la necessità di assicurare un supporto amministrativo e logistico». «Tuttavia, forme di collaborazione virtuose con altre esperienze potranno essere realizzate su specifici campi di intervento».

In particolare, il testo prevede che «oltre ai corsi di laurea magistrale, anche per i dottorati di ricerca di alto profilo internazionale, che uniscano ricerca pura e ricerca applicata, la Scuola superiore meridionale possa avvalersi della collaborazione con le scuole universitarie federate (la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant'Anna e la Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia) o con altre università».
Al termine del triennio di operatività, continua ancora la relazione, «in caso di esito positivo e di reperimento di risorse, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione federato», la Scuola meridionale potrà entrare a far parte delle scuole universitarie federate. In caso, invece, di «mancato reperimento delle risorse necessarie o di valutazione non positiva dei risultati del primo triennio, le attività didattiche e di ricerca della Scuola saranno portate a termine dall'Università degli studi di Napoli Federico II». La proposta emendativa, si precisa, «non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA