Emergenza rifiuti in Campania, Asl e Arpac frenano su Caivano

Emergenza rifiuti in Campania, Asl e Arpac frenano su Caivano
di Daniela De Crescenzo
Sabato 31 Agosto 2019, 08:30 - Ultimo agg. 12:37
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A Caivano l'immondizia non potrà arrivare almeno per il momento. A stabilirlo ieri mattina Asl e Arpac che hanno svolto un lungo sopralluogo nell'area indicata dalla Sapna, la società della Città Metropolitana, per lo stoccaggio di 15 delle 40 mila tonnellate che non si potranno smaltire ad Acerra nel periodo di stop del termovalorizzatore. E un altro ostacolo arriva dalla triade prefettizia che attualmente amministra il Comune formata dai vice prefetti Fernando Mone e Giovanni Cirillo e dal dirigente Roberto Andracchio che hanno convocato una conferenza stampa per lunedì prossimo (ore 10.30) presso la sede del Municipio di via De Gasperi.
 
Dice il viceprefetto Mone: «La prevista localizzazione delle tonnellate di ecoballe, che si affiancherebbe a quelle già preesistenti e mai rimosse, oltre a degradare ulteriormente il territorio, tristemente denominato come Terra dei Fuochi, potrebbe realmente spingere anche le aziende presenti ad abbandonare la zona industriale, già gravata da serie problematiche ambientali ed igienico-sanitarie, innescando così anche un ulteriore e preoccupante problema di carattere occupazionale».

La mobilitazione cresce: alla visita di ieri mattina era presente anche il vicepresidente del consorzio Asi, Nino Navas che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una cronaca quasi in diretta. Piazzole e capannoni, infatti, si trovano all'interno dell'area industriale e gli imprenditori hanno nominato dei legali appena è arrivata la notizia che la spazzatura impacchettata sarebbe stata depositata a Caivano. Al termine dell'incontro è stato stilato un documento di tre pagine in cui Sapna, Asl e Arpac concordano che per poter utilizzare gli spazi cdi proprietà della Pontin srl sono necessari una serie di interventi. E non solo: una delle aree, quella di proprietà della Di Gennaro Spa, è ancora sotto sequestro. Rilievi che, a quanto pare, non preoccupano particolarmente i tecnici Sapna che ritengono di poter intervenire in tempi brevi per mettere tutto in ordine.

Secondo il documento sottoscritto in due piazzole mancano i canali di scolo e i cordoli di contenimento, le pavimentazioni risultano sconnesse, non sono state individuate le reti di convogliamento del percolato, e sono presenti degli scarrabili necessari all'attività dell'impresa. Sull'area indicata con il numero 4, invece, la pavimentazione è sconnessa, mancano i canali di scolo e non funziona l'impianto antiincendio. Non solo: manca una lunga serie di documenti, a cominciare dalle planimetrie e per finire alle relazioni tecniche sugli impianti antiincendio, cosa particolarmente importante visto che il capannone adiacente, quello della Di Gennaro Spa, l'anno scorso andò alle fiamme. Per ora non è stata fatta nemmeno la relazione tecnica sull'adeguatezza dei luoghi.

Una serie rilievi che secondo l'avvocato del consorzio Denis Scarmozzino sono più che sufficenti per bloccare l'invio delle balle. «In queste condizioni sostiene il legale - l'adozione di un'ordinanza contingibile ed urgente sarebbe illegittima e costituirebbe un provvedimento in evidente violazione dei presupposti di legge, circostanza che, peraltro, si ribadisce era stata ampiamente anticipata nella nota inviata agli Enti preposti il 28 agosto scorso. Il sopralluogo ha infatti confermato che anche la sola proposta di indicare l'ex Igica per il deposito delle ecoballe non è stata supportata, a monte, da adeguata istruttoria considerato che per rendere l'area idonea sotto il profilo igienico sanitario e ambientale al deposito delle ecoballe dovrebbe essere sottoposta a rilevanti interventi i cui tempi di realizzazione supererebbero ampiamente quelli del periodo emergenziale. Non solo, nel corso del sopralluogo è stato addirittura dimostrato che allo stato non sussistono i presupposti per poter emettere i pareri tecnici da parte degli enti competenti, in assenza della preventiva acquisizione delle necessarie relazioni e della documentazione tecnica propedeutica al rilascio degli stessi».
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