Enrico Letta a Napoli con Manfredi, messaggi al governo: «Subito i fondi per Napoli sono il garante del Patto»

Enrico Letta a Napoli con Manfredi, messaggi al governo: «Subito i fondi per Napoli sono il garante del Patto»
di Luigi Roano
Martedì 21 Settembre 2021, 10:30 - Ultimo agg. 13:11
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Mette subito le cose in chiaro il segretario del Pd Enrico Letta: «Sono il garante del Patto per Napoli e auspico che i fondi per la città vengano inseriti già nella legge di Stabilità. E mi rivolgo a tutti i partiti, questo non è un Patto di parte, è un patto che vale per Napoli e che vorremmo fosse un patto per tutte le parti politiche e per tutta la città». Letta arriva puntuale nel cuore di Napoli, intorno alle 12, nel dedalo di viuzze dei Decumani, pochi passi più avanti - siamo alla Pietrasanta - c'è il presidente della Camera Roberto Fico, ma l'incrocio tra i due non c'è. Ad accoglierlo c'è - invece - il candidato sindaco del centrosinistra e del M5S Gaetano Manfredi con la stato maggiore del Pd locale, dal segretario Marco Sarracino al presidente Paolo Mancuso. È per l'ex rettore che Letta ha parole di stima: «Napoli in questi anni ha perso tutti gli appuntamenti con il futuro, con Gaetano avrà modo di riprenderli: è l'uomo giusto per il rilancio della città». Il segretario scansa il trappolone delle effervescenze del governatore Vincenzo De Luca che ha criticato pesantemente il Pd - per esempio sul ddl Zan, che ha ammesso che non lo voterebbe se fosse in Parlamento. A chi gli chiede se è a Napoli per porre un argine al presidente della Regione risponde così: «De Luca non ha bisogno che io lo argini e io non ho nessun ruolo di argine». Per poi precisare chi deve fare cosa, e qui le sue parole sono molto da segretario del Pd, sembrano un avvertimento: «Ognuno svolge il suo ruolo, io sono assolutamente rispettoso dei ruoli di ognuno e non vedo nessun problema in prospettiva in questa direzione». Per il numero uno dei democratici il tour napoletano è anche l'occasione per testare la salute del suo partito e c'è da dire che per il segretario la visita è stato un bagno di folla, forse inatteso pure per lui. Parla di tutto Letta e non sfugge nemmeno alla replica a Catello Maresca, il candidato del centrodestra, che si è lamentato per l'esclusione di alcune sue liste dalla competizione elettorale fino a dire che così è in pericolo la democrazia: «Su questo non voglio dire nulla, nel senso che ci sono delle regole e tutti sanno come funzionano e bisogna applicarle. Non credo che bisogna gridare a complotti rispetto a queste. Non voglio far polemiche, ma da un magistrato mi aspetto che dica che la legge va applicata punto». Poi un'altra stoccata a Matteo Salvini: «Napoli non può accettare di vedere il proprio futuro appaltato a Salvini e al salvinismo, vorrebbe dire inginocchiarsi a una logica alla quale i napoletani non si sono mai inginocchiati in vita loro. L'orgoglio dei napoletani è l'orgoglio che porterà Manfredi sindaco, è quella la logica migliore per il bene della città». 

La full immersion nei tesori e nei misteri napoletani inizia nel più suggestivo dei luoghi, con una visita alla chiesa Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

Quella delle Capuzzelle, l'algido Letta si è pure concesso alla classica strofinata dei teschi, rito propiziatorio tutto napoletano per ingraziarsi le anime del Purgatorio. Un tour risultato più lungo del previsto perché esponenti di Potere al Popolo hanno occupato piazza San Gaetano, per protesta contro il Pd, per qualche minuto impedendo al segretario di conoscere i candidati dem. Celebrazione avvenuta nello stesso posto poco tempo dopo. 

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Quindi di nuovo interventi sulla politica: «Il risultato delle amministrative non inciderà, qualunque sia, sugli equilibri del governo». Quindi sull'alleanza con il M5S: «Non userei la parola inesorabilità - riferimenti all'analisi fatta dal ministro Dario Franceschini - direi che stiamo facendo di più, stiamo sperimentando una convergenza importante». Su Napoli dove l'alleanza regge spiega: «C'è un test molto significativo per questa convergenza, per la costruzione di una coalizione sempre più larga, quindi il 4 e il 18 ottobre pomeriggio il primo sguardo lo darò e lo daremo a Napoli. Raccomando ai candidati di non seguire i sondaggi e di stare tra la gente». Un consiglio che arriva dopo che gli è stato fatto notare come a Napoli il Pd secondo i sondaggio starebbe sotto al M5S. Chiusura sul Green pass in risposta a una solitaria No vax utile per precisare il punto di vista del Pd anche sul referendum: «Voteremo no, il Green pass è libertà». 

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