Ercolano, l'addio fantasma
delle assessore Pd: tornano in giunta

Ercolano, l'addio fantasma delle assessore Pd: tornano in giunta
di Francesca Mari
Sabato 6 Giugno 2020, 10:00 - Ultimo agg. 10:08
3 Minuti di Lettura

Mistero sulle «dimissioni fantasma» delle tre assessore del Pd: due tornano in giunta e la terza resta sospesa. Dopo l'apparente calma nel Pd locale, a seguito del ritiro delle firme di sei consiglieri dem su sette che ha fatto decadere la mozione di sfiducia al sindaco Ciro Buonajuto, ecco un altro caso. Venerdì scorso, all'atto del ritiro della mozione dopo una lunga riunione con il segretario provinciale Marco Sarracino, il segretario locale Luigi Luciani in una nota aveva annunciato: «Dopo una consultazione con i vertici nazionali e provinciali abbiamo deciso di ritirare gli assessori dalla giunta».

LEGGI ANCHE Ex carabiniere ucciso, padre e figlio in caserma: sequestrata la moto del ragazzo

Se l'assessora ai Fondi Europei Carmela Saulino, unica eletta delle tre e appartenente al gruppo degli auto-sospesi dal partito una settimana prima della sfiducia, ha da sempre dichiarato di non volersi dimettere e non l'ha fatto, le altre due, Ivana Di Stasio, con deleghe al Turismo e alla Cultura, e Giuliana Di Fiore, assessora all'Urbanistica hanno consegnato le loro lettere di dimissioni a Sarracino. Ma, almeno fino alle 18 di ieri, le dimissioni non sono state formalizzate al sindaco. «Le assessore Di Stasio e Di Fiore - hanno fatto sapere Sarracino e Luciani - hanno consegnato le dimissioni al partito, da cui hanno avuto l'incarico e da lunedì ritorneranno in giunta al proprio posto, per tenere alta la guardia del Pd. L'assessora Saulino, essendosi auto-sospesa Pd non è considerata un tema del partito a cui, tra l'altro, non ha consegnato alcuna lettera di dimissioni». La Saulino, che secondo indiscrezioni potrebbe essere defenestrata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni e nemmeno il gruppo degli auto-sospesi (il presidente del consiglio Luigi Simeone e i consiglieri Enrico D'Agostino, Michele Maddaloni e Gioacchino Acampora), i quali hanno assunto una posizione di distanziamento dalla discussione che sta investendo parte del Pd da diverse settimane. D'altronde l'auto-sospensione era partita, a metà maggio, proprio dalla presa di distanza dei cinque fedelissimi del sindaco Buonajuto che mal avevano sopportato la sfiducia all'ex capogruppo D'Agostino, sostituito da Antonio Liberti. Il silenzio dei cinque alle scelte della parte restante del Pd rileva uno scenario ancora delicato e fratture non risanate, sebbene il ritiro dell'autocandidatura di Buonajuto e il suo accordo con Sarracino abbiano apparentemente placato gli animi.
LE MANOVRE
Si vocifera su un accordo sulla defenestrazione dell'assessora Saulino, per le poche settimane che restano al voto, a condizione di far rientrare nel Pd il presidente del consiglio e i tre consiglieri. Dall'altro lato, però, c'è chi giura che i quattro auto-sospesi non lascerebbero sola la Saulino. Anche la certezza del sostegno del Pd a Buonajuto come candidato sindaco sembra scricchiolare di fronte a voci che riferiscono dell'ostinazione dem verso un candidato autonomo, che potrebbe persino essere Nino Daniele, finora non interessato. Ma, per ora, restano voci incontrollate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA