Non è cambiato niente. Purtroppo. Come ai tempi del terremoto del 1980. Dietro le sciagure ci sono stormi di avvoltoi pronti a precipitarsi sulle rovine. E però stavolta le antenne e i radar dello Stato erano già in azione, grazie a Dio. Vedi alla voce: emergenza, perché dietro ogni crisi ci sono in agguato già pronte ad approfittarsene le mafie.
Marco Valentini, prefetto di Napoli, è uomo delle istituzioni, e ha vista capace di riuscire a guardare lontano, prevedendo le complicazioni che possono essere conseguenza di uno stato di crisi. «Complimenti ai napoletani - dice al Mattino - per come nelle prime ore della fase due hanno saputo comportarsi. Ora però il nostro dovere è quello di tenere fuori della riorganizzazione e della ripartenza la camorra. La vigilanza è da sempre alta in tema di antimafia. Recentemente abbiamo adottato dodici interdittive antimafia nei confronti di soggetti o aziende sospette, per contrastare l'infiltrazione nell'economia legale».
Cominciamo da qui, prefetto. Che decisioni avete adottato?
«Ho sempre detto, da quando mi sono insediato a Napoli, che al primo punto della nostra agenda restava la lotta alla criminalità organizzata. E questo per me resta il faro di un'azione concreta contro ogni rischio di infiltrazione malavitosa. Proprio stamattina (ieri, ndr) si è riunito in Prefettura il gruppo ispettivo antimafia. Diverse situazioni sono all'attenzione, e le istruttorie si concluderanno in tempi brevi. Perché, mai come in questi casi, non c'è tempo da perdere. Purtroppo le mafie non attendono altro che le emergenze: perché da quelle emergenze cercano di sfruttare opportunità economiche e finanziarie. Noi siamo in prima linea a vigilare su Napoli e su tutta l'area metropolitana. Ma c'è di più».
Cioè?
«Abbiamo aperto quattro tavoli permanenti di lavoro: sulle attività produttive, sul commercio e il turismo, sull'accesso al credito e sulla sicurezza del lavoro, al quale partecipano ovviamente anche i sindacati. la sicurezza del lavoro è un tema che ci sta a cuore in particolare. Le notizie di ieri, relative all'esplosione all'interno della Adler Plastic di Ottaviano, che ha causato una vittima e feriti gravi, e sulla quale sono già in corso indagini, confermano la necessità di tenere alta la guardia, anche per quanto concerne l'aspetto epidemiologico nelle imprese che stanno ripartendo. Come è evidente, lavoriamo su una serie di obiettivi».
Con quali priorità?
«Non farei classifiche. Ma vorrei che fosse chiaro che i nostri obiettivi sono due e viaggiano su binari paralleli: favorire il rilancio delle attività produttive e garantire al massimo la legalità. Napoli e la sua provincia meritano un'attenzione speciale, perché contano eccellenze imprenditoriali, turistiche ed economiche che vanno sostenute ed incoraggiate. Ci stiamo molto occupando delle attività produttive, con l'obiettivo di rendere il più agevole possibile l'accesso alle risorse rese disponibili. Penso soprattutto al credito, con particolare riferimento ai comparti del commercio e del turismo».
E, naturalmente, con uno sguardo costantemente puntato sui rischi di infiltrazioni criminali.
«Naturalmente. E su questo versante collaboriamo intensamente con tutti gli attori coinvolti . La prossima settimana ho convocato la conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, invitando a partecipare anche i Procuratori distrettuali antimafia di Napoli e di Salerno. Stiamo lavorando con grandissima attenzione».
Prefetto, siamo finalmente entrati nella fase 2. Qual è il suo giudizio sulle prime quarantotto ore qui in città e su come la gente ha affrontato e sta gestendo questo parziale ritorno alla normalità?
«Mi pare che i segnali siano incoraggianti. Nulla poteva darsi per scontato. Mi piacerebbe pensare, almeno da questa anteprima, che si sia passati dalla fase dei controlli, della obbligatorietà, al momento della responsabilità e della consapevolezza. Mentre fino a ieri dovevamo affidarci ai posti di blocco, alle verifiche delle forze dell'ordine, oggi la sfida è soprattutto l'autodeterminazione e l'autodisciplina ».
Naturalmente non abbasserete la guardia...
«Certamente. Lavoriamo con scrupolo e attenzione, e i controlli proseguiranno».
Torniamo alla strategia. E ai tavoli di lavoro che lei ha istituito in Prefettura.
«Nell'ambito di una visione strategica, abbiamo puntato sul coordinamento di tutte le parti, come accennavo poco fa, per favorire lavoro, turismo, attività produttive e accesso al credito. E mi lasci dire una parola su quest'ultimo gruppo di lavoro. Quello dell'accesso al credito diventa ora uno dei punti più importanti e nello stesso tempo delicati per consentire al mondo produttivo, e dunque a tutti gli imprenditori, di ripartire. Ecco perché non smetteremo di puntare i riflettori sui flussi e sulle pratiche in corso».
Poi c'è da rilanciare il turismo. Come si sta muovendo la Prefettura di Napoli?
«Turismo e commercio vanno di pari passo. E noi ci stiamo muovendo fornendo ogni disponibilità alle amministrazioni locali e territoriali che hanno la competenza: la chiave della ripartenza è la collaborazione».
Il prossimo impegno in agenda?
«Una riunione congiunta tra tutti i prefetti della regione, come dicevo poco fa. È indispensabile tenere fuori dalla ripartenza la criminalità organizzata: e per questo il 16 maggio ho convocato un vertice con tutti i prefetti della Campania, in videoconferenza, per affrontare i temi legati alla prevenzione della minaccia della camorra in tutta la Campania».