Fase 2 in Campania, De Luca avverte il governo: «Troppi paletti, molti non aprono»

Fase 2 in Campania, De Luca avverte il governo: «Troppi paletti, molti non aprono»
di Adolfo Pappalardo
Venerdì 15 Maggio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 10:15
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Non è uno scontro ma esecutivo e Regione si rintuzzano, eccome. Ufficialmente è per i protocolli di sicurezza non arrivati ma la verità è un'altra: non è stato chiarito se i governatori possono e quanto margine di manovra hanno. In senso più permissivo, stavolta. Tutto per lunedì quando dovranno aprire le attività commerciali. Con De Luca che lancia l'allarme: «Con questi limiti metà degli imprenditori non riapriranno».

«Sollecitiamo il governo ad accelerare al massimo i tempi per l'invio dei protocolli di sicurezza, ad oggi ancora non ufficializzati, per consentire agli operatori, in particolare ristoratori e balneari, i tempi necessari per preparare i propri locali e le proprie attrezzature in modo da poter riprendere le attività», dice Vincenzo De Luca lamentando il mancato invio dei protocolli.

Anche se, lo confermano gli uffici del ministero degli Affari regionali e Autonomie, i documenti (stilati da Inail di concerto con il ministero della Salute) sono stati inviati mercoledì sera alla segreteria generale della Conferenza Stato-Regioni e da qui inoltrati ai vari enti ieri mattina. Palazzo Santa Lucia compreso. Ma senza ulteriore chiarimento. E da qui nasce il disappunto dell'ex sindaco di Salerno che tiene a sapere i margini di manovra di cui dispone. Una guerra sottile che diversi presidenti hanno innescato. Uno su tutti il leghista Zaia per il Veneto che ha già fatto sapere come non vuole sentire parlare di plexiglass nei ristoranti o in spiaggia. Troppo restrittivi, specie se per ora valgono sino all'inizio di giugno quando dovrebbero entrare in vigore leggi regionali.
 

 

In Campania De Luca fa lo stesso ragionamento. Dopo la fase draconiana, stavolta il presidente della Campania tiene a norme il più possibile permissive. Sempre, ovviamente, tenendo d'occhio la salute e i picchi ma pensando sempre al voto delle regionali. E se vuoi le urne per la riconferma stavolta serve tornare alla normalità il più possibile.

E con le nuove regole non sarebbe possibile. «I limiti fissati, di cui si sente parlare - lancia l'allarme De Luca - impediscono la riapertura di oltre la metà degli operatori e non tengono conto delle specificità della nostra regione, in particolare per la balneazione e larga parte della ristorazione, con una fascia costiera completamente diversa da quella del Nord».
 
 

Da qui si pensa, a palazzo Santa Lucia, di stilare linee guida regionali che vengano incontro alle specificità delle aziende campane. «Fermo restando l'obiettivo primario della tutela della salute dei cittadini e in attesa dei protocolli ufficiali, stiamo lavorando in queste ore, senza agitazioni inutili e senza demagogia, per predisporre - annuncia sempre De Luca - protocolli regionali in grado di raccogliere le esigenze sanitarie a tutela dei nostri operatori. Contemporaneamente faremo quello che è stato cancellato dalla consapevolezza collettiva: la verifica rigorosa su cosa accadrà, sul piano epidemiologico, dopo il 18 maggio. Anche su questo manterremo ferma la linea della Campania: aprire tutto ma per sempre, in sicurezza, evitando di dover chiudere dopo una settimana».
 

Naturale, a stretto giro, il plauso degli imprenditori che fanno pressing sulla Regione. «Concordiamo con l'appello lanciato dal presidente De Luca per consentire l'apertura dell'attività di ristorazione e per i balneari previsti per la prossima settimana», dichiara il direttore generale di Confcommercio Campania, Pasquale Russo. E aggiunge: «È importante poter aprire in sicurezza ma è importante poter aprire dando la possibilità alle imprese di rilanciare la propria attività già messa in forte crisi dalla pandemia e dalle chiusure delle scorse settimane».

E così anche i balneatori che chiedono «di valutare in autonomia le misure di contenimento del Covid-19 da attuare sulle spiagge.
Perché mettere in pratica le linee guida dell'Inail lungo questa costa significherebbe non far riaprire centinaia di attività balneari», dice la federazione italiana imprese balneari di Confesercenti Campania in una lettera inviata, oltre a De Luca, agli assessori alle attività produttive, Antonio Marchiello, e al Turismo, Corrado Matera. Allarme che ieri De Luca ha rilanciato. Per la Fiba, le «linee guida per un ipotetico distanziamento sociale sono non in linea con le prerogative territoriali di molti tratti costieri della Campania e decreterebbero l'impossibilità alla apertura stagionale di centinaia di attività». 

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