Fase due in Campania, mini-apertura da domani: De Luca dice sì al jogging

Fase due in Campania, mini-apertura da domani: De Luca dice sì al jogging
di Adolfo Pappalardo
Domenica 26 Aprile 2020, 09:00
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Per ora cantano vittoria, o tirano un sospiro di sollievo i runners, i titolari del food e gli imprenditori. Perché ieri pomeriggio il governatore De Luca firma un'ordinanza (la numero 39) che rende più elastici gli orari del delivery e dà la possibilità di riprendere l'attività motoria. Ma, attenzione, perché l'ordinanza, nelle premesse specifica come «si conta sul senso di responsabilità di tutti i cittadini» e contiene una serie di disposizioni «da ritenersi sperimentali»: da domani e per una settimana. «Se si dovessero verificare situazioni di assembramento tali da produrre diffusione del contagio, la stessa ordinanza - è specificato - sarà immediatamente revocata». Come a dire che se iniziano gli assembramenti e le cose non filano per il verso giusto, si torna indietro. Anche se con la firma di ieri c'è il primo vero via libera che fa intravedere la luce in fondo al tunnel: cantieri edili a parte che possono intraprendere la normale attività, tutte le altre filiere produttive possono usare questa settimana per sanificare i locali in attesa della Fase 2 prevista, per ora, il prossimo 4 maggio.

Fermo restando le chiusure dei parchi per decreto di governo sino al 3 maggio prossimo, si può svolgere attività motoria all'aperto con obbligo di mascherine. Quindi corsa e bicicletta. Ma «in prossimità della propria abitazione» e comunque con obbligo di distanziamento di almeno due metri da ogni altra persona ma solo nelle seguenti fasce orarie: dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 19 alle 20. Si tratta di attività individuali ma è un primo via libera per i partiti del running.
 


Dopo giorni di polemiche con i titolari di bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie sugli orari di apertura, arrivano non solo chiarimenti dalla Regione ma uno spiraglio di flessibilità. Anche se rimane lo sblocco al take away.

Bar, pasticcerie e similari rimangono aperti dalle 7 e con possibilità di effettuare l'ultima corsa di consegna alle ore 14. Quanto ai ristoranti e pizzerie, è permessa la consegna a domicilio dalle 16 con l'ultima corsa di consegna alle 23 (un'ora dopo l'ordinanza di qualche giorno fa). Viene specificato però (ed era la chiarificazione che chiedevano gli imprenditori) «non è computato il tempo necessario alle operazioni di pulizia e organizzazione dell'attività, anteriori e successive alla stessa, da svolgersi ad esercizio chiuso». Attività di sanificazione o propedeutiche alla preparazione degli alimenti, quindi, possono essere espletate fuori dalle finestre concesse.

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Ma fino al 3 maggio, resta vietata la vendita al banco di prodotti di rosticceria e gastronomia da parte di salumerie, panifici e altri negozi di generi alimentari, mentre e' consentita la consegna a domicilio di prodotti opportunamente confezionati e con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte degli addetti alle consegne.

Sempre nell'ordinanza c'è l'ok su tutto il territorio regionale (da oggi chiude anche l'ultima zona rossa) per le attività conservative e di manutenzione, di pulizia e sanificazione nei locali ed aree adibiti allo svolgimento di attività commerciali e produttive, ivi comprese le attività alberghiere e ricettive in genere nonché quelle balneari e quelle relative alla manutenzione, conservazione e lavorazione delle pelli. In pratica per tutte le aziende c'è l'ok a tutte le attività in funzione della fine del lockdown del prossimo 4 maggio.
 
 

Mentre c'è il via libera completo per l'attività edilizia (con disciplinare ad hoc sulle norme anti Covid comprese due dichiarazioni che è tenuto a firmare ogni dipendente) «ma nei limiti delle attività con codici Ateco ammessi dalla vigente disciplina nazionale». Ovvero il decreto del governo del 10 aprile che sancì l'ultima proroga alla chiusura delle attività.

Nelle tabelle allegate all'ordinanza vengono illustrate le disposizioni di sicurezza per il settore edile, con aggiornamento delle misure che riguardano la ristorazione.
In pratica, in via preliminare, alle aperture deve essere fatto un intervento di disinfezione certificato da una ditta autorizzata che deve indicare i prodotti utilizzati e le schede tecniche di questi ultimi. E il certificato deve essere esporto. Poi la sanificazione giornaliera può essere effettuata dal personale interno, almeno una volta al giorno, con i prodotti indicati nell'allegato dell'ordinanza. 

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