Fondazione BancoNapoli, fondi per arte e welfare: pronto il bando

Fondazione BancoNapoli, fondi per arte e welfare: pronto il bando
di Francesco Pacifico
Lunedì 24 Dicembre 2018, 08:30 - Ultimo agg. 08:32
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Il bando sarà pronto per gennaio, ma il monte risorse totale non avrà nulla a che vedere con il milione di euro distribuito prima della crisi scoppiata nell'ultimo biennio. Chiusa l'epoca del commissariamento, la Fondazione Banco di Napoli, la più grande fondazione ex bancaria del Mezzogiorno, tornerà presto a erogare fondi per il terzo settore, dopo il congelamento di quest'attività imposta dalle cose e soprattutto dal ministero dell'Economia per tutto l'anno in corso. Da Palazzo Ricca rimbalzano rumors, che parlano di una cifra tra i 500mila e 600mila euro. Conferma la presidente Rossella Paliotto: «Sì, da metà gennaio riapriamo le erogazioni, dopo lo stop al quale siamo stati costretti. Presenteremo il bando che stiamo già scrivendo entro la metà di gennaio. Sul quantum preferisco non dare ancora numeri: stiamo chiudendo il bilancio al 31 dicembre del 2018, ma le nostre previsioni ci dicono che ci sarà un avanzo sufficiente per tornare a finanziare progetti a favore della comunità».
 
Lo scorso aprile il Mef, l'organismo che vigila sulle ex fondazione bancarie, decise di commissariare l'ente napoletano, mandando a Palazzo Ricca Giovanni Mottura, il presidente nazionale degli amministratori giudiziari. Alla base della decisione il muro contro muro - a colpi di ricorsi e altri atti giudiziari - tra i diversi membri del consiglio d'amministrazione, spaccati sulla guida dell'ex presidente Daniele Marrama. Il conflitto riguardava sia la strategia messa in atto dall'amministrativista sia gli alti costi di gestione: soltanto di personale e di consulenza si spendeva oltre 1,3 milioni di euro. Dopo una cura da cavallo portata avanti dal commissario ed esplicata nel bilancio con l'inserimento di perdite per 9,3 milioni di euro e una svalutazione del patrimonio di 10 milioni - la Fondazione ritorna alla sua missione naturale, «cioè - aggiunge la Paliotto - quella di erogare risorse per rilanciare il Mezzogiorno. Ed è stato un grande successo riprendere quest'attività dopo la crisi degli ultimi mesi».

Rispetto al passato Palazzo Ricca ha scelto di focalizzare al meglio gli obiettivi da sostenere. Il Cda ha deciso che nel futuro bando le erogazioni avranno come prioritario obiettivo due direttrici: saranno infatti premiati i progetti destinati da un lato ad affrontare il disagio sociale e il welfare, dall'altro quelli impegnati sul fronte dell'arte, della cultura e della tutela del patrimonio archivistico e storico. Minori risorse andranno invece ai piani diretti ai programmi nel campo delle associazioni e dell'istruzione. «Se l'avanzo ce lo permette - promette la presidente Paliotto - destineremo maggiori fondi anche su questi due versanti».

Sempre da gennaio la Fondazione ha deciso di avere «un'attività itinerante»: ogni mese riunirà il consiglio in una città diversa del Mezzogiorno. L'agenda prevede che la prima tappa sarà in Campania, quindi nel tour seguiranno la Puglia, l'Abruzzo, il Molise e la Calabria. Intanto si sono insediate le tre commissioni d'indirizzo dell'ente. Il giurista Francesco Caia guiderà quella deputata a studiare le richieste di indennizzo alla Sga, l'ex bad bank del banco di Napoli. L'amministrativista Orazio Abbamonte, alla guida della commissione Cultura, sta invece lavorando sia sull'attività di promozione e di rilancio dell'archivio storico (il più grande d'Italia), della biblioteca e del Museo Cartastoria, sia su un ciclo di conferenze sulle principali criticità meridionali. Intanto, dietro le quindi, si continua a valutare un'azione di responsabilità verso gli ex amministratori.
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